lunedì 31 dicembre 2012

La Lombardia in testa

Con Google non c'è verso di evadere dal proprio paese. Vai su YnetNews, per leggere le cose che capitano in Israele. Dai per scontato che troverai nelle pagine banner e link pubblicitari. Israeliani, pensi, magari scritti in ebraico. E invece no! Sulla homepage ti aspetta, caso beffardo, un Maroni sorridente con tanto di scritta "La Lombardia in testa". Già, più in testa alla pagina di così!

Censura o ignoranza?

Alle 08:02 di questa mattina il Giornale online pubblicava un articolo di Stefano Filippi, intitolato Vietato dire la verità su Monti. E nella rete scatta la censura. Scriveva Filippi: "Il sito internet si chiama www.ilbuio.org ma aiuta a fare luce su una strana serie di coincidenze che riguardano l'augusto professor Mario Monti. È una storia che riguarda il premier dimissionario e Wikipedia, l'enciclopedia online più cliccata del pianeta. Si dà il caso che qualche enciclopedista abbia voluto aggiungere alcuni dettagli (non proprio trascurabili ma forse imbarazzanti) alla autorevole biografia del Bocconiano. Per esempio, che Monti è stato presidente europeo della tenebrosa quanto prestigiosa Trilaterale. Oppure che aveva fatto parte dello «steering committee» del Gruppo Bilderberg. O ancora che è il numero 1 (ancorché onorario) di un altro ristretto «think tank», il club Bruegel di Bruxelles. Tutte cose vere, informazioni facilmente verificabili e largamente diffuse sul web. Invece che ti combina Wikipedia, «enciclopedia libera» di nome ma non di fatto? Ogni volta che qualche utente tenta di infilare queste voci nel profilo di Monti subisce una censura. I moderatori sono intervenuti e hanno ripristinato la voce precedente, mondata da ogni riferimento che associasse il limpido curriculum montiano a lobby influenti, reti di potere esclusive, élite più o meno segrete capaci di orientare le politiche delle organizzazioni internazionali come dei singoli governi".
Filippi spiega quindi chi sono gli scopritori della purga staliniana: "La storia della censura wikipedica è raccontata nei dettagli sulla pagina principale di Buio.org, un sito «multiautore» di estrema sinistra (tra i link consigliati figurano anche l'Associazione Stalin, Indymedia e il database internazionale sul marxismo) ricco di rimandi da consultare per le opportune verifiche. Si può ricostruire la discussione sulla voce relativa alla Commissione Trilaterale con le numerose purghe operate dai «liberi censori», la relativa cronologia, e la stessa operazione è possibile ripetere per le voci sul Bilderberg e il Bruegel. Vengono riportati anche i «nickname» degli amministratori di Wikipedia che sono intervenuti a ghigliottinare le informazioni sgradite. Sembra siano «tra i più attivi e 'autorevoli'» dell'edizione italiana dell'enciclopedia web".
Questa sera, 22:50 minuto più minuto meno, tutto sembra tornato nella normalità del buon senso, come si vede confrontando il brano italiano della biografia e quello in lingua inglese.

Non penso che nel caso di Wikipedia Italia sia fondamentalmente un problema di censura. Semplicemente per i wikipedisti non risulta sia mai stato fatto qualcosa che somigli alle "primarie". E per esperienza di persone che ho frequentato qualche tempo fa e che ne hanno sperimentato l'ottusità, sembrerebbe banalmente una questione, almeno per l'ambito italiano, per lo più, di mera ignoranza. Purtroppo.

Redenzione

Un discorso di redenzione. Il discorso del capo della stato mi ha dato questa sensazione, un discorso di chi si è reso conto che la strada imboccata un anno e un mese fa non ha portato assolutamente ai risultati sperati. Anzi.
Non a caso da subito i genuflettenti del corso montiano, i giornalisti che vivono anche grazie al nostro canone, hanno subito cercato di riequilibrarne l'impatto. Ripeto l'impressione è stata quella di una persona che ha sostenuto un ruolo fondamentale nella svolta montiana sopra le righe, costituzionalmente parlando, e che della sua necessità allora ne fosse convinto, per il bene del paese, di tutto il Paese, quello appunto con la "P" maiuscola, non quello delle banche e dei poteri finanziari, anche e largamente esteri. E che ora vede, soprattutto con la discesa nella palude della lotta politica dell'uomo del destino (detto anche "lo chiamavano trinità": Goldman Sachs, Trilateral, Bilderberg) che l'agenda forse non era quella sperata, ma ben altro. Ripeto ancora, il mio primo impatto è stato quello, e spero che domani riascoltando il discorso o leggendone la trascrizione l'impressione rimanga la stessa. Un buon inizio del nuovo anno. Auguri a tutti.

"Senza Berlusconi l'Italia nel caos"

La P2 fu una cosa seria, la vicenda della sua fine un diversivo. Gladio e P2 erano due armate invisibili. La P2 aveva l'Italia in mano, ma era una sentinella contro il Partito comunista, partito che fino agli anni Ottanta era organizzato militarmente. Queste alcune delle dichiarazioni di Licio Gelli, intervistato da KlausCondicio nel dicembre 2008. Ma anche alcuni giudizi su personaggi del panorama politico di quell'anno. Veltroni dovrebbe dimettersi da se stesso, dovrebbe scomparire, non è un politico. A sinistra non si può salvare nessuno, non c'è un leader. Rosy Bindi? Meglio finire qui l'intervista. Anna Finocchiaro? Più uomo che donna. E poi il Cavaliere: senza Berlusconi l'Italia nel caos.


Si è sempre ridicolizzata l'affiliazione di Berlusconi alla P2 e la sua appartenenza alla massoneria. Licio Gelli ne parla in termini precisi intervistato da Pandora Tv. Anche questo video è del 2008.

La top ten dell'antisemitismo

Il Centro Simon Wiesenthal, l'organizzazione internazionale per i diritti umani, ha redatto la sua annuale top ten dei maggiori antisemiti del 2012. Saldamente al primo posto gli egiziani Muhammad Badie e Futouh Abd al-Nabi Mansour del Fratelli Musulmani. I due hanno guadagnato il titolo per i Fratelli Musulmani dopo aver fatto numerose infiammatorie dichiarazioni contro Israele, e per una preghiera pubblica di Mansour che invocava Allah perché distruggesse gli ebrei e i loro sostenitori.
Secondo nella lista è il regime iraniano, il cui presidente Mahmoud Ahmadinejad quest'anno ha accusato i sionisti di 400 anni di cospirazione durante i quali hanno fatto affari mondiali. A guadagnare una menzione è anche il vicepresidente iraniano Mohamed Rahimi che ha detto che il Talmud insegna agli ebrei a "distruggere i non ebrei per proteggere gli uteri delle madri ebree".
Ci sono anche delle new entry: la greca Alba Dorata di estrema destra, il partito Jobbik ungherese e il partito ucraino Svoboda per la sua propaganda dell'ultra-nazionalismo e per aver fatto dichiarazioni calunniose contro gli ebrei e le minoranze. Agli inizi di dicembre un deputato dello Svoboda ha definito l'attrice Mila Kunis, ucraina di nascita, una "zhydovka", termine denigratorio che può essere approssimativamente tradotto come "sporca ebrea".
Il maggior sconcerto genera l'inclusione nella graduatoria del calcio europeo che ha definito il Centro un forum per la rivolta degli odiati ebrei, dopo che slogan nazisti e insulti anti-semiti sono stati usati ripetutamente sulle tribune, recentissimamente alle partite della britannica Tottenham.
Ci sono anche personaggi della sinistra nella lista. Il giornalista del Der Spiegel Jakob Augstein ha guadagnato il nono posto per aver scritto numerosi articoli incendiari comparando gli ebrei ultra-ortodossi ai fondamentalisti islamici e asserendo che la politica estera americana è controllata da lobby ebraiche.

Gas. Putin firma l'accordo con la Bielorussia

Il presidente russo Vladimir Putin ha approvato gli accordi sulle forniture di gas naturale alla Bielorussia nel 2013. L'atto di ratifica che Putin ha firmato, stabilisce la formula per il prezzo del gas che la Bielorussia importa per il consumo domestico nel 2013 e negli anni successivi, legandolo al prezzo del gas per i consumatori nel distretto autonomo russo Yamalo-Nenets.
Vengono anche definite le tariffe per il trasporto del gas da parte dell'operatore del gasdotto bielorusso Beltransgaz - che è interamente di proprietà della russa Gazprom - sia per le forniture di gas per uso domestico che per il gas destinato all'esportazione oltre la Bielorussia. Secondo l'accordo, Beltransgaz farà transitare verso la Lituania, Ucraina e Polonia fino a 60 miliardi di metri cubi di gas russo nel 2013, un quantitativo che rappresenta il 134,8% dell'obiettivo del 2012.

Un male oscuro d'oggi

Svegliatevi!, la rivistina - se così si può dire di una testata pubblicata in 84 lingue con una tiratura media di oltre 41 milioni di copie - pubblicata mensilmente dalla Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, ovvero, per capirci, edita in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, dedica il numero di dicembre 2012 al tema della pazienza. Nell'articolo di apertura, Che fine ha fatto la pazienza?, la causa di un mondo sempre più impaziente viene individuata soprattutto nelle nuove tecnologie. Si citano i pareri di esperti raccolti da un quotidiano di Montreal, The Gazette, così sintetizzati in un passo dell'articolo: "la tecnologia digitale, dai cellulari alle macchine fotografiche passando per le e-mail e gli iPod, sta trasformando la nostra vita... Le risposte istantanee che otteniamo da questi strumenti hanno fatto aumentare la nostra fame di gratificazione immediata in altri aspetti della vita". La rivista cita anche l'esperta di psicologia della famiglia Jennifer Hartstein che dice: "La nostra è diventata la cultura della gratificazione immediata; pretendiamo che tutto funzioni in fretta, in modo efficiente e come vogliamo noi. E quando ciò non accade, diventiamo sempre più insofferenti e irritabili, il che è segno d'impazienza. Abbiamo perso la capacità di fare le cose con calma e assaporare ogni istante".
L'articolo evidenzia due esempi eclatanti legati alle tecnologie della nostra quotidianità. Questo il primo: "Alcuni sostengono, che scrivere e-mail sia in declino e che presto diverrà obsoleto. Il motivo è che spesso chi invia un messaggio non ha la pazienza di aspettare alcune ore, e neppure alcuni minuti, prima di ricevere risposta". E ancora, "Inoltre le e-mail sono un po' come le lettere, di solito ci si aspetta che inizino e finiscano con formule di cortesia o di saluto. Ma per molti queste sono formalità tediose e una perdita di tempo. Preferiscono ricorrere ai messaggi istantanei, che non seguono lo stesso protocollo delle e-mail".
Il secondo esempio è questo: "Alcuni esperti hanno osservato che molte persone non hanno la pazienza necessaria per leggere lunghi testi stampati. Il motivo è che sono abituate a navigare rapidamente in Internet, dove scorrono in fretta le pagine nel tentativo di arrivare il più presto possibile al punto che a loro interessa".
Un'altra citazione contenuta in un altro articolo della rivista è quella di Noreen Herzfeld, docente di informatica alla Saint John's University, che dice: "L'uomo non può essere veramente multitasking; il cervello non riesce a concentrarsi contemporaneamente su varie cose. Alla lunga fare tante cose allo stesso tempo riduce la nostra capacità di concentrazione, il che finisce per ripercuotersi negativamente su caratteristiche come pazienza, tenacia e capacità di valutare e risolvere problemi".
E dunque? La rivista, che non smentisce d'avere a fondamento la sua opera mondiale di istruzione biblica, ricorda un proverbio dell'Ecclesiaste (3:1,6): "Per ogni cosa c'è un tempo fissato... un tempo per custodire e un tempo per gettare via". "Forse, scrive la rivista, è arrivato il momento di eliminare alcune cose che vi rubano tempo e a causa delle quali siete troppo impegnati per essere pazienti. Ad esempio, cogliendo al volo il consiglio, vien da suggerire i social network. Su YouTube ho trovato questo video I 5 motivi per non iscriversi a Facebook. Oltre ad essere ben costruito e gradevole, dà anche qualche buon consiglio.

L'agenda prevarrà sulla verità?

Nel mondo occidentale la verità non ha più alcun significato. Il suo posto è stato preso dall'agenda. Comincia così l'articolo di Paul Craig Roberts America’s Descent into Deception and Tyranny: Agenda Prevails Over Truth. E spiega: L'agenda è estremamente importante, perché è il modo con cui Washington ottiene l'egemonia sul mondo e sul popolo americano. L'Undici Settembre fu la "nuova Pearl Harbor" che i neoconservatori dichiararono essere necessaria per le loro guerre pianificate contro i paesi islamici. Perché i neoconservatori potessero proseguire con la loro agenda. Era necessaria perché gli americani si associassero all'agenda.
Mi fermo qui. È evidente che l'incipit dell'articolo di Paul Craig Roberts ha, altro piano, altro luogo, una lampante analogia con i discorsi e le dichiarazioni che in questi giorni abbiamo sentito da Mario Monti. Non si parla di bisogni del paese, ma si parla di "agenda". Per dirla con l'autore dell'articolo non si parla di verità ma di agenda, cioè di un progetto neoconservatore, anche in questo caso, che nulla ha a che fare con le aspettative, le speranze, il futuro atteso dagli italiani.
Aggiungo solo questo. Così come l'agenda dei neoconservatori americani era già scritta prima dell'Undici Settembre, anche nel nostro caso la cosiddetta agenda Monti era stata preparata ben prima delle dimissioni di Berlusconi nel novembre dello scorso anno. Anzi quelle dimissioni fanno parte dello scenario contemplato dall'agenda italiana dei poteri ed interessi forti economico-finanziari italiani.
Quando Berlusconi avanza l'ipotesi di una commissione d'inchiesta sulle modalità che hanno portato al governo un Professore non legittimato da nessun voto popolare, ma inserito in Parlamento con la furbata della nomina a senatore a vita, la sua non è una boutade elettorale. Tutt'altro. Si è usata la crisi e l'antiberlusconismo reso viscerale dai media televisivi e della carta stampata, le stesse debolezze umane del premier, per la svolta, come Bush ha usato l'Undici Settembre per proseguire alla grande l'agenda di cui parla Roberts nella parte iniziale del suo articolo. L'agenda in quel caso è stata fatta digerire da gran parte dell'opinione pubblica americana, soprattutto quella con una visione di destra, che credette in buona fede al "dogma" dei neoconservatori americani: "Essi ci odiano a causa della nostra libertà e democrazia". Così, qui da noi, il "popolo della sinistra", ma anche gran parte dell'opinione pubblica quotidianamente bombardata dalla propaganda contro Berlusconi, si trovò ben disposta ad accettare il golpe istituzionale e a credere nel salvatore della patria in loden, dall'iconografia mediatica di persona sobria e rispettata in Europa. Quello che Bush fece di conseguenza è noto, noto quello che ha fatto Monti in questi tredici mesi di sgoverno dell'Italia.

domenica 30 dicembre 2012

Gli scenari della terza guerra mondiale

Il Canadian Centre for Research on Globalization, Centro per la Ricerca sulla Globalizzazione, (CRG) è un gruppo di ricerca indipendente, vi lavorano scrittori, studiosi, giornalisti e attivisti. Il CRG ha sede a Montreal ed è un'organizzazione senza scopo di lucro registrata nella provincia del Quebec in Canada. Michel Chossudovsky, direttore del Centro, è professore di Economia all'Università di Ottawa. È autore del bestseller internazionale The Globalisation of Poverty. Chossudovsky è membro della Commissione economica delle Nazioni Unite per l'America latina ed i Caraibi (ECLAC) e di vari altri organismi di ricerca. Viene definito come uno dei rari intellettuali che sa raccogliere con cognizione di causa le nuove sfide tecnologiche dell'establishment militare USA-NATO.
Il video, caricato su YouTube nell'aprile 2010, è uno spezzone di un servizio trasmesso dalla emittente Russia Today.

Un sabato di sangue in Siria

Almeno 397 persone, tra cui più di 20 bambini e 20 donne, sono state uccise ieri in Siria in quello che è stato il giorno più sanguinoso dall'inizio della guerra civile 21 mesi fa. Lo sottolineano sul loro sito web i Comitati di coordinamento locale dell'opposizione (LCC).
Questo il drammatico conto: 227 vittime a Homs (di cui 220 giustiziate sommariamente a Deir Balbah), 62 a Damasco e nei suoi sobborghi (10 di esse a Nashabiya), 40 ad Aleppo (13 a Tal Refaat), 22 a Deir Ezzor (15 corpi non sono stati identificati), 17 a Daraa, 14 a Hama, 10 a Idlib e 5 a Raqqa.
Il sito dell'LCC inoltre documenta 399 località dove vi sono stati bombardamenti: 34 località bombardate da aeroplani, 2 con bombe al fosforo, 3 con bombe a implosione, 5 con bombe a grappolo, 152 da artiglieria di grosso calibro, 124 con mortai e 80 con missili e razzi.
Le forze dei ribelli si sono scontrate con quelle del regime in 112 località.


Governo con tre ruote a terra

Sarebbe alquanto carente, secondo Il Sole 24 Ore, il lavoro attuativo del governo Monti relativo a 7 dei principali provvedimenti di riforma, dal Salva Italia alla spending review. Solo il 25% dei provvedimenti attuativi, infatti, dice il quotidiano della Confindustria, è giunto al traguardo. Ne restano da fare 355 su un totale di 476.

Pd. Segnale dalla Lombardia: largo ai trentenni

Presentati dal Pd i manifesti e gli slogan per la campagna elettorale del 24 e 25 febbraio. Sarà il faccione di Bersani, candidato premier, e lo slogan "L'Italia giusta" a campeggiare sui manifesti che troveremo negli spazi assegnati alla campagna per le elezioni del Parlamento. Le parole d'ordine che accompagneranno lo slogan "L'Italia giusta" saranno: "dove il futuro si prepara a scuola", "dove il lavoro costruisce la vita", "dove nessuno resta indietro". E ancora quello, "dove la politica dice la verità", che compare nel manifesto che riporto sotto, che se messo in pratica, e non dichiarazione d'intenti (la mente va a esperienze locali), rappresentebbe una vera rivoluzione culturale.


Ieri si sono svolte le primarie per i candidati del Pd (e di Sel) al Parlamento. Fa scalpore sui media il fatto che il renziano Giorgio Gori a Bergamo non ce l'abbia fatta a vincere. Nella circoscrizione di Bergamo, infatti, dove si era candidato, è arrivato solo quarto, con il 12 per cento delle preferenze (prima Elena Carnevali, capogruppo del Pd in Comune con il 31,18% dei voti. Secondo si è classificato il deputato Giovanni Sanga con il 20,47%). Al contrario, altro elemento di colore, Rosy Bindi ha superato lo scoglio delle primarie in provincia di Reggio Calabria (insieme al consigliere regionale Demetrio Battaglia).
In Lombardia hanno votato in 100 mila, e dalla nostra regione arriva un altro segnale significativo: sono i trenta-quarantenni a vincere: oltre a Veronica Tentori, ventisettenne che ha vinto a Lecco, ai primi posti nelle rispettive province Pippo Civati, (37 anni) a Monza, Alan Ferrari (37) a Pavia e Chiara Braga (33) a Como. In provincia di Milano, dove hanno votato oltre 33mila persone, vincono Lia Quartapelle, Franco Mirabelli, Barbara Pollastrini, Emanuele Fiano, Francesco Laforgia e Eleonora Cimbro.
Fra i sostenitori di Matteo Renzi a questa tornata fa il pieno di voti solo Lorenzo Guerini, sindaco dimissionario di Lodi.
A Brembio i votanti sono stati 84. Questi i risultati: Guerini 58, Ogliari e Canova 25, Rusconi 19.

L'Europa che non si racconta in Italia

Chi è Nigel Farage? In breve, è un politico britannico, leader dell'UKIP, il Partito per l'indipendenza del Regno Unito. Deputato europeo, dal luglio 2009 è co-presidente del gruppo Europa della Libertà e della Democrazia, formato da partiti con un programma politico contrario al centralismo burocratico dell'Unione Europea. L'altro co-presidente del gruppo è Francesco Speroni della Lega Nord. Il gruppo conta 32 eurodeputati provenienti da Regno Unito, Italia, Danimarca, Grecia, Lituania, Polonia, Finlandia, Francia, Paesi Bassi e Slovacchia.
Il 16 novembre 2011 ha denunciato, al parlamento europeo, ciò che riteneva essere il ribaltamento dei governi italiano e greco, per instaurare "Puppet Government", cioè governi fantoccio, accusando, tra gli altri, il Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy di non essere mai stato eletto per rappresentare 500 milioni di persone. È il 17 novembre 2011. In Italia il "golpe" delle lobby economico-finanziarie è in atto.


Non è la prima volta che Nigel Farage bistratta Van Rompuy. L'intervento precedente cita il precedente avvenuto il 24 febbraio 2010. Ecco il video.


Un evento shock sarà stato per molta nostrana piaggeria nei confronti dell'Europa delle banche, se Repubblica Tv sente il bisogno, di questi tempi, per evidenziare il "prestigio" riconquistato in Europa dal nostro governo,  di rilanciare lo spezzone  in cui Monti risponde "sobriamente" ad una interruzione del deputato inglese sostenuto dalla claque della maggioranza dell'aula parlamentare europea, che alla fine gli tributa una standing ovation.

Avrete notato in tutti i video il protagonismo del faccione di Martin Schultz, attuale presidente del Parlamento europeo, socialista, noto da noi soprattutto per l'epiteto affibbiatogli nel 2003 da Berlusconi, come ricorda il video seguente.


Schultz nel suo ruolo è protagonista anche in questo video dove Speroni critica Monti, e non è il solo. Anche l'europarlamentare Bruno Gollnisch, politico francese del Front National, evidenzia la questione della mancanza di legittimazione  democratica del ruolo di premier di Monti, che risponde in pratica confermando la tesi. Un episodio in sede europea, questo, che non è girato molto, a quanto mi risulta ma posso sbagliare, nei "salotti buoni" dei media italiani.

Il momento della responsabilità

29 dicembre 2012, Antonio Ingroia si candida a premier per le prossime politiche. Una scelta dettata da una considerazione: "Non siamo in un Paese normale, non siamo in una situazione normale". Ingroia ha spiegato: "Siamo in un'emergenza democratica dovuta allo strapotere dei sistemi criminali, dovuta alle insufficienze e alle inadeguatezza della politica". Ecco perché "è venuto il momento della responsabilità".
La proposta di Ingroia è "una vera lista nuova, una vera lista civica", un "cantiere aperto alle parti più nobili della società civile".

sabato 29 dicembre 2012

Recuperare la sovranità

Avevo parlato del filosofo e giornalista Paolo Becchi, docente ordinario di Filosofia del Diritto all'Università di Genova, e di un suo articolo, Il colpo di stato "sobrio" di Mario Monti, sul "golpe" che ha costretto Berlusconi all'autodestituzione da capo del governo a favore, per il tramite del Quirinale, del governo tecnocratico di Monti nel post Il tempo di resistere. Usavo in quel post, per ricordare l'articolo, un video realizzato dal giornalista Claudio Messora (byoblu), il quale successivamente ha intervistato Paolo Becchi, facendo dell'incontro un video pubblicato anch'esso su YouTube il 16 maggio di quest'anno. Video allegato sotto. I temi affrontati nell'intervista sono quelli dell'euro, dell'Europa come costruzione elitaria e le ricette di Paolo Becchi: uscita dall'euro e recupero della sovranità monetaria e della sovranità politica. Uscire dall'euro perché, come ricorda Messora, Becchi dice: "Meglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine".

Gl'intoccabili

Il Consiglio Costituzionale francese ha deciso di annullare la tassa al 75% sui redditi superiori al milione di euro. La norma era contenuta nella finanziaria 2013 approvata dal governo di Hollande, l'imposta è stata annullata.
Il presidente Hollande ha sottolineato che proporrà un "nuovo dispositivo" per sostituire l'attuale testo di legge, che terrà conto del parere del Consiglio, che sarà inserito nella prossima manovra finanziaria.

Il soldato combattente

Lo stato meggiore dell'esercito israeliano è alle prese con un nuovo dilemma, scrive Yossi Yehoshua su Ynet. Chi è un "soldato combattente"? Mentre le classiche dottrine sulla guerra dicono che i soldati combattenti sono quelli che letteralmente affrontano il nemico sul terreno, la guerra moderna si combatte in un numero crescente di arene virtuali, nelle quali cyber-combattenti giocano ruoli chiave.
Diversi corpi dell'esercito israeliano ora stanno affrontando una nuova realtà, e secondo un articolo di ieri su Yedioth Ahronoth, sarebbero in disaccordo sulla assegnazione di future reclute, specialmente di coloro che presentano eccezionali capacità informatiche.
Tradizionalmente le richieste di personale delle forze di terra e dell'aviazione israeliana hanno sempre avuto la precedenza quando si trattava di assegnare reclute con profili medici e psicologici di alto livello, ma da qualche anno l'IDF ha creato diverse nuove unità cibernetiche, di intelligence e per la gestione dei droni, che ora stanno richiedendo la loro parte di personale qualificato. Le nuove unità stanno premendo per annullare la normale richiesta di tale tipo di reclute da parte delle forze di terra, affermando che l'esercito "deve aggiornare la definizione di soldato combattente".
Scontate le dichiarazioni che nell'articolo vengono riportate. Ad esempio un alto ufficiale delle truppe corazzate ha detto a Yedioth Ahronoth: "I soldati della Cyber Unit, per quanto vitali possono essere, non possono essere chiamati «combattenti», non più di quanto i soldati della Iron Dome Unit possono essere chiamati militari della difesa aerea. In fin dei conti, il primo siede davanti al suo computer da qualche parte nella zona centrale di Israele e va a casa alle 5 del pomeriggio, e il secondo può essere dislocato vicino al confine, ma compie il suo lavoro in tutta sicurezza nel suo ufficio. Non si possono comparare con i rischi che i soldati del Golan o delle truppe corazzate affrontano sul campo ogni giorno". L'ufficiale intervistato ha così concluso: "Dobbiamo chiederci quale genere di comandante dell'IDF ci piacerebbe avere tra 30 anni. Un cibernetico o uno che venga dai paracadutisti".
Il colonnello a riposo Yair Cohen, un ex commandante dell'Unità 8200 - l'unità di élite dell'intelligence militare - è cordialmente in disaccordo: "Il vantaggio di Israele sta nella sua potenza tecnologica e questo relativo vantaggio deve essere coltivato. Noi siamo benedetti dalla presenza di giovani intelligenti e dobbiamo essere molto attenti a dove collochiamo questa risorsa. Un cyber-combattente può infliggere un danno incalcolabile al nemico".

Una chiara agenda per Damasco

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto oggi, durante un incontro con il mediatore delle Nazioni Unite Lakhdar Brahimi, che i diplomatici russi sono pronti ad incontrarsi col leader dell'opposizione siriana in un paese neutrale per colloqui di pace: "Abbiamo contatti attraverso la nostra ambasciata in Egitto con rappresentanti della Coalizione Nazionale, compreso il signor Khatib [il leader dell'opposizione siriana Moaz al-Khatib]. Abbiamo espresso la disponibilità ad incontrarlo a Mosca, ma al momento ha espresso la preferenza per qualche capitale neutrale, qualche altro paese. Siamo anche disponibili per questo".
Ieri, al-Khatib aveva rifiutato un invito russo per colloqui di pace. In un intervista rilasciata alla televisione Al Jazeera aveva detto di volere da Mosca le scuse per il sostegno al presidente siriano Bashar al-Assad: "Abbiamo detto chiaramente che non vogliamo andare a Mosca. Potremmo incontrarci in un paese arabo se ci fosse una chiara agenda. Ora vogliamo da Lavrov le scuse perché per tutto questo tempo ha detto che il popolo deciderà il proprio destino senza un intervento esterno. La Russia sta intervenendo e nel frattempo sono accaduti tutti questi massacri di gente siriana, trattati come se fossero un picnic".
"Se non rappresentiamo il popolo siriano, perché ci invitano?", s'è chiesto al-Khatib. "E se rappresentiamo il popolo siriano perché la Russia non risponde e rilascia una chiara condanna della barbarie del regime e non fa un chiaro appello per abbattere Assad?".
In risposta Lavrov ha reiterato la posizione di Mosca che non c'è modo per "persuadere Assad a lasciare". "Egli ha ripetutamente dichiarato pubblicamente e non, ha aggiunto Lavrov. che non cederà e che è determinato a difendere il popolo siriano".

La presenza rassicurante del Cavaliere

Monti "sale" in politica. Vediamo come l'agenzia RIA Novosti racconta in Russia la decisione del premier dimissionario. Scrive l'agenzia che i media riportano la notizia che "Mario Monti, il primo ministro italiano dimissionario, ha detto venerdì [ieri] che guiderà una coalizione dei partiti di centro nelle elezioni parlamentari in febbraio".
Dopo quattro ore di negoziati con i politici centristi, continua l'agenzia citando quanto riportato dalla televisione inglese BBC, Monti ha detto che gli piacerebbe essere "nominato leader della coalizione".
Così, quindi, la Novosti spiega gli avvenimenti di questi giorni di dicembre: "Monti ha annunciato la sua intenzione di dimettersi l'8 dicembre, parecchi giorni dopo che il partito del Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi, aveva dichiarato che non avrebbe sostenuto più il governo tecnocratico che è stato formato dopo le dimissioni di Berlusconi nel novembre 2011. Nei giorni successivi, Berlusconi ha lanciato ripetuti attacchi alle politiche di Monti, accusandolo di danneggiare l'economia del paese e anche di implementare politiche che portavano beneficio a paesi terzi, come la Germania. Monti ha dato le dimissioni il 21 dicembre, rivendicando che era stato di parola - nel dare le dimissioni una volta che il parlamento aveva approvato il suo controverso bilancio di austerità".
Il presidente italiano Giorgio Napolitano, continua ancora l'agenzia, ha dato sciolto sabato scorso il parlamento - l'ultimo sviluppo della crisi politica del paese. Le elezioni si terranno il 24 e 35 febbraio 2013. Berlusconi, chiude così la notizia, ha già annunciato la sua intenzione di prendervi parte.

Le premesse d'un esperimento nazionale

Quando si legge o si sente dire che siamo stati e tuttora siamo vittime, il nostro paese è cavia di una sorta di esperimento internazionale non è teoria del complotto, ma realtà delle cose. Gli stessi attori, gli sperimentatori lo hanno palesato in diverse occasioni. Non c'è assolutamente la necessità di tenere segrete le intenzioni quando una nazione è più interessata alla farfallina della Belen o se la Minetti porta o no le mutandine. E poi, non c'è modo migliore, antica saggezza, per nascondere le cose che, paradosso, metterle in bella vista, sotto gli occhi di tutti. Così, ecco che l'attore principale dell'esperimento, lo stesso Monti, racconta indirettamente, mesi prima che succedessero, gli avvenimenti di novembre 2011. Siamo alla LUISS "Guido Carli", il convegno tratta il tema Finanza: Comportamenti,Regole, Istituzioni. Mario Monti, allora presidente dell'Università Bocconi ed international advisor Goldman Sachs, parla di come sono cambiati e come dovrebbero cambiare i comportamenti degli agenti economici e quale assetto di norme e istituzioni è necessario per non ripetere vecchi errori, alla luce dell'esperienza maturata durante la recente [aggettivo che si usava a quel tempo] crisi. Il video, pubblicato su YouTube con gli altri del convegno, all'inizio di febbraio 2011, va ascoltato con pazienza fino in fondo e con attenzione particolarmente dopo il minuto 5 e intorno al minuto 10.

Torna d'attualità l'assassinio di Victor Jara

La Corte di Appello cilena ha arrestato sette militari a riposo sospettati d'un loro coinvolgimento nell'assassinio, nel 1973, del cantante folk Victor Jara, una delle vittime di più alto profilo della dittatura di Augusto Pinochet.
Il 12 settembre 1973, dopo il colpo di stato militare che rovesciò il governo socialista democraticamente eletto di Salvador Allende, Jara con migliaia di cileni fu arrestato e tenuto prigioniero nell'Estadio Chile. Il cantante cileno fu torturato per quattro giorni nello stadio che ora è a lui intitolato. Il 15 settembre fu mitragliato; successivamente sul suo corpo furono rinvenute 34 ferite di pallottola. A oggi, il colonnello a riposo Mario Manríquez Bravo, l'ex comandante del campo d'internamento dell'Estadio Chile, è il solo condannato per l'assassinio.

venerdì 28 dicembre 2012

Non c'era bisogno di una conferma

Mario Monti è un massone. La conferma dell'affiliazione è di Gioele Magaldi del Grande Oriente Democratico, come si può sentire nell'audiovideo allegato sotto che riporta la conversazione dell'esponente del GOD con i conduttori de La Zanzara nel maggio di quest'anno.
Che cos'è il Grande Oriente Democratico? Riprendo la spiegazione direttamente dal sito di Magaldi, dove si inquadra il GOD nel contesto massonico italiano. "In Italia esistono diverse Comunioni o Obbedienze massoniche, cioè federazioni di più logge, articolate sul territorio nazionale e coordinate fra loro a livello provinciale e regionale. La più importante, numericamente e qualitativamente, di tali Comunioni o Obbedienze nazionali, è il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani. A seguire, una serie di Obbedienze/Comunioni più piccole che, in tempi lontani o recenti, si sono formate per scissione dal Grande Oriente d’Italia. Esistono poi ulteriori micro-comunioni nate per scissioni dagli stessi originari scissionisti. Grande Oriente Democratico, come ben noto a tutti coloro che sappiano qualcosa delle vicende massoniche italiane, non è un’ “Obbedienza/Comunione” che si sia scissa dal Grande Oriente d’Italia. Grande Oriente Democratico è un Movimento massonico d’opinione nato in seno al Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani (appunto la più importante e maggioritaria Comunione italiana), con il preciso scopo di riformarne in termini rivoluzionari la struttura interna e la prospezione esterna verso la società civile, all’insegna della trasparenza, della lealtà comunicativa e del rigore iniziatico, intellettuale e morale dei suoi adepti. In questa prospettiva, Grande Oriente Democratico è la principale “forza di opposizione interna” al regime dispotico e liberticida instaurato nel GOI dal Gran Maestro Gustavo Raffi, circondato da una corte di ex-piduisti, neofascisti e berlusconiani vari, che ingenuamente pensavano di potersi dissimulare in quanto tali nascondendosi dietro la noiosa retorica raffiana di stampo pseudo-risorgimentale".
Penso che sia più che sufficiente per inquadrare il movimento nel suo contesto. Ed ecco l'audiovideo:

Keynes e la Spagna

Con il titolo Morte e Resurrezione di Keynes, un video, pubblicato su YouTube, ci permette di conoscere i contenuti di un intervento tenuto al Politecnico di Madrid dall'economista spagnolo Julián Pavón, professore universitario e direttore del CEPADE (Centro de Estudios de Postgrado de Administración de Empresas) e dell'IEN (Industriales Escuela de Negocios) del Politecnico madrileno. È interessante rapportarne le considerazioni sviluppate con la situazione italiana. Indubbiamente un utile esercizio.

La crisi che viviamo

Dalla miniera di YouTube estraggo oggi l'animazione video intitolata Crisis of capitalism, facile la traduzione: crisi del capitalismo, ideata dal sociologo David Harvey. Caricata su YouTube, la traduzione, nel novembre 2010 (la data non è trascurabile; ironia era il 2 novembre). Non è facile seguire nella concitazione dell'esposizione il contenuto che richiedebbe qualche secondo in più di attenzione per essere a pieno compreso nel suo evolversi. Comunque, con un piccolo sforzo aggiuntivo..
La sensazione che resta dopo aver fatto l'utile sacrificio di seguire il discorso fino alla fine è senza dubbio positiva, nel senso che si ha la consapevolezza d'aver raggiunto una certezza, almeno quella che così efficacemente viene espressa, su YouTube tra i commenti al video, da Amoz90, che scrive: "Non ho capito una mazza di tutto questo linguaggio tecnico-economico... e sì che sono diplomato ragioniere;.ma credo di aver capito che 10 minuti e 25 secondi di video si possano riassumere in 3 parole: siamo nella merda".


Quando una sedia non vale l'altra

Il quotidiano Il Cittadino di Lodi pubblica oggi, fissando sulle sue pagine il risultato, un sondaggio online sulla candidatura alle primarie Pd del sindaco, ormai ex sindaco, della città Lorenzo Guerini. Domanda: "È giusto convocare elezioni anticipate a Lodi per consentire a Guerini di candidarsi?". La risposta è netta: 28% i sì, 72% i no. Una decisione, dunque, quella di Guerini per nulla compresa dalla maggioranza dei lettori del quotidiano che hanno partecipato al sondaggio. Guerini, renziano doc, si è dimesso per partecipare alla corsa per una sedia romana, mostrando così il suo disinteresse per i concittadini che lo avevano rieletto a primo cittadino. Con amarezza, un tipico esempio, da queste parti fenomeno non infrequente, della "politica" di cui si ha le tasche piene: quella il cui scopo non è mettersi al servizio della collettività ma correre per una poltrona personale, che, comunque, nel caso in questione, nonostante tempi di vacche magre, rimane una vincita al superenalotto.

Guerra civile in Siria e diplomazia

Il viceministro russo degli Esteri Mikhail Bogdanov ha comunicato di aver invitato per colloqui il capo della Coalizione nazionale siriana dell'opposizione al regime di Assad, Ahmed Moaz al-Khatib, o a Mosca o in qualunque altra località straniera come Ginevra o Il Cairo.
La Coalizione nazionale siriana, che raggruppa tutte le forze di opposizione, si è costituita in novembre ed è stata riconosciuta e legittimata come governo dello stato mediorientale dalle potenze occidentali, ma tale riconoscimento era stato criticato dalla Russia.
Bogdanov ha detto che funzionari americani e russi si incontreranno con l'inviato di pace delle Nazioni Unite e della Lega Araba  per la Siria Lakhdar Brahimi in gennaio. Brahimi è atteso per oggi in visita a Mosca per incontrare il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, per un tentativo di messa a punto di un piano per far cessare la violenza in Siria che finora ha causato più di 44 mila vittime. L'incontro di oggi è preliminare a quello che si terrà in gennaio tra Bogdanov, Brahimi e il vice segretario di stato americano William Burns. L'ultimo incontro tra i tre si era tenuto a Ginevra a porte chiuse agli inizi di dicembre. A giugno era stato raggiunto dalle potenze mondiali un accordo che prevedeva un governo di transizione in Siria che reggesse le sorti del paese fino alle elezioni e alla stesura di una nuova costituzione. Il ministro degli Esteri russo ha confermato ieri che Mosca "continuerà a cercare di raggiungere una via d'uscita dall'attuale situazione sulla base del nostro comune piano d'azione".

Luca Canova, un candidato giusto per il Lodigiano

Ritengo Luca Canova, consigliere provinciale Pd, un ottimo candidato a rappresentare il Lodigiano in Parlamento. La preferenza data alla sua candidatura alle primarie mi sembra l'occasione di avere una persona di valore a Roma che porti nelle aule parlamentari con competenza le istanze del territorio.


Da Luca Canova ho ricevuto oggi questa lettera che qui riproduco.
"Cari amici,
sono candidato alle primarie del Partito Democratico per il Parlamento. Solitamente in questi momenti si fanno grandi discorsi e grandi promesse.
Io non lo farò. Dirò solo poche parole e farò una sola promessa.
Mi sono costruito una vita professionale, una competenza tecnica, una famiglia, con le mie forze e senza mai chiedere nulla alla politica. Andrò avanti così, perché credo che i politici del futuro si debbano attenere a questo schema: competenza tecnica, radicamento territoriale, politica come impegno e non come lavoro.
D'altra parte è così che funziona, in tutto il mondo. E mi pare che l'Italia abbia qualcosa da imparare, in questo senso.
Chi fra voi sente il bisogno di rinnovare, di cambiare, può valutare la mia candidatura.
Ed ora la promessa: è il momento dell'unità sia nel partito che nelle coalizioni. Vi prometto impegno, disciplina e dignità. È quello che serve alla politica. Ed è quello che serve alla democrazia.
A presto e auguri per un miglior futuro.
Luca Canova"


Ed ecco una nota biografica.

Luca Canova è nato nel 1962 a Codogno, sposato dal 1987, due figli. Laureato in Scienze Naturali nel 1987, Dottorato in Biologia nel '93. Dal 1991 lavora nel Dipartimento di Biologia di Pavia. Professore a contratto in Università di Milano (2000) e Università Bicocca (2003). Si occupa di tutela ambientale, studio della biodiversità e pianificazione delle aree protette e della caccia. Collabora con riviste (Oasis) e quotidiani (Corriere della Sera - Corriere delle Scienze). Ha scritto 40 pubblicazioni scientifiche internazionali, 60 nazionali, 3 libri. Da sempre è dedito alla tutela dell’ambiente e del paesaggio Lodigiano. Direttore del Parco Adda sud (1998-2003) e Direttore della Riserva Monticchie (2007-2012).
Eletto nel collegio provinciale di Casalpusterlengo nel 2004, riconfermato nel 2009. Come Presidente della Commissione Ambiente ha contrastato la discarica di Senna Lodigiana e le cave sull’Adda di Zelo e Cervignano. Nel 2010, per conto del PD, ha chiesto l’istituzione della Commissione Antimafia del Lodigiano. Dal 2011 è membro eletto delle RSU del personale dell’Università di Pavia. Si impegna a fondo in quello che fa. Riconosce l’importanza del ruolo individuale per il benessere collettivo, la bellezza della diversità e della contaminazione fra culture diverse, l’imprenscindibilità della coesione sociale e del rispetto del patrimonio comune.
Dichiara: "Credo in quello che faccio e nella Costituzione della Repubblica Italiana".

giovedì 27 dicembre 2012

Massima allerta

Un giorno dopo le notizie che riportavano la sua visita in Giordania per coordinare un attacco contro le installazioni delle armi chimiche siriane del presidente Bashar Assad, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto: "Ciascuno ha visto cosa sta accadendo in Siria. L'aviazione siriana sta bombardando le sue stesse città e non si trattiene dall'usare qualunque mezzo, incluso l'uso di armi bandite dai trattati internazionali". E ha aggiunto che Israele "sta monitorando attentamente gli sviluppi in Siria e farà qualunque cosa sia in suo potere per proteggersi da questa e da altre minacce".

Una bufala italiana

Un altro sondaggio interessante è quello della SWG per Agorà Rai 3, realizzato il 18 e 19 dicembre e diffuso il 21 dicembre. La prima domanda riguardava l'intenzione di voto, le risultanze nella norma del periodo con il solo Pd, M5S e Pdl a due cifre, ma soprattutto ciò che, come negli altri colpisce, l'incosistenza dei cespugli del centro, i montiani perinde ac cadaver, cui i Tg danno uno spazio incredibile manco fossero in termini numerici tanti quanti i cinesi in Cina; a fronte, in questo caso, di un 40% di indecisi e astenuti. Vediamoli questi numeri: Udc di Casini 4,9%; Verso la Terza Repubblica di Montezemolo, Bonanni, Olivero e Riccardi 2,8%; Fermiamo il declino di Oscar Giannino 2,1%; Futuro e Libertà di Fini 1,7%; API di Rutelli 0,2%. Anche se si mettessero assieme, fate voi la somma che a me vien da ridere. Rapportandolo all'intero elettorato complessivamente supera di qualche centesimo il 7%.
Anche questo sondaggio, poi, conferma la mistificazione sul nome di Monti. Domanda: "Lei ha molta, abbastanza, poca o nessuna fiducia nel Presidente del Consiglio Mario Monti?"; risposte: molta 9%, abbastanza 29%, poca 30%, nessuna 32%. Solo un 9% di entusiasti contro un 32% che non gli affiderebbe neppure il gatto.
La terza domanda ha un certo interesse: "Se alle prossime elezioni politiche si presentasse una lista di centro guidata da Mario Monti quante sono le probabilità che la voti?". Ebbene, solo un 15,4% si rende disponibile per un simile gesto. Teniamo conto che la somma, se mai l'abbiate fatta, prima indicata, quella dei cespugli di centro, rappresenta un 11,7%, il valore aggiunto da Monti sarebbe solo del 4,4%. In più se fatte la somma delle due risposte "molta" e "abbastanza" della domanda precedente che indicano una percentuale di fiducia pari al 38%, una "salita" in politica di Monti sarebbe in realtà una discesa a precipizio, venendo a mancare ben un 22,6% di fan presunti.
Ancora più eloquente è il giudizio negativo sulla "salita" di Monti che si ricava dalle risposte alla quarta domanda, "Alle prossime elezioni politiche, secondo lei Monti dovrebbe...". Queste le risposte: un 15% lo vede bene da solo; un 10% lo vede bene invece con Casini, Montezemolo e Fini; un 7% lo vedrebbe con il centro sinistra; un 8% con il centro destra, Pdl compreso. Ma ben il 60% lo vorrebbe fuori dalle balle, scusate la volgarità. E non è poco.
Alla quinta domanda gli intervistati venivano chiamati a dare il titolo di personaggio politico dell'anno, ovviamente il vincitore è Monti con il 29% delle preferenze, poi Renzi l'eterno secondo con il 28%, e, curiosità, c'è anche un 1% di nonchoosy che dà il titolo di reginetta della politica ad Elsa Fornero.
Ma è soprattutto l'ultima domanda, la più eloquente sui desiderata degli italiani, che taglia la testa al toro alla questione. Domanda: "Dal 2013 vorrebbe soprattutto...". Risposte: 44% meno tasse; 44% più lavoro; 39% ripresa economica; 34% tagli alla casta; 9% stabilòità politica; 6% più servizi; 6% meno burocrazia. Chi può venire incontro ai desideri degli italiani? Non so fare un nome. Può darsi nessuno. Ma, una certezza, ampiamente dimostrata: non Mario Monti.

Monti? Ma chi lo vuole!

L'istituto nazionale di ricerche Demopolis aveva prima di Natale, precisamente nei giorni 20 e 21 dicembre realizzato un sondaggio per conto de LA7 sui 13 mesi del governo Monti, che testava l'opinione che gli italiani avevano del suo operato. I risultati erano stati resi pubblici da Lilli Gruber nel corso della sua trasmissione 8 e mezzo. La loro esposizione mi era sembrata frettolosa, una mia sensazione naturalmente, così ho atteso la loro pubblicazione sul sito del Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria per meglio rileggererli e valutarli.
Il questionario si strutturava su quattro domande. La prima, "Lei ha fiducia nel Premier Mario Monti?", una domanda diretta con risposta binaria, dava queste percentuali: sì 47%, no 49%, non sa 4%. Nessun dubbio: in tutta evidenza, stante il campione, la maggioranza degli italiani non ha fiducia nel premier dimissionario. Un risultato confermato dalla seconda domanda, "Come valuta l'operato del Governo?", altrettanto diretta: positivamente 38%, negativamente 51%, non sa 11%. Ancora nessun dubbio: il Professore e il suo governo di "tecnici" è nettamente bocciato dalla maggioranza degli italiani.
Ma anche le rimanenti due domande danno risultanze, se lette correttamente, che smentiscono l'aureola di salvatore della patria amato dagli italiani, l'uomo del destino che ci avrebbe salvato dall'abisso, con cui i media televisivi e i giornali della borghesia, presentano Mario Monti. La terza domanda chiedeva: "Che cosa ha apprezzato maggiormente nell'operato del Governo Monti?". L'intervistato poteva scegliere più risposte: il risanamento dei conti per salvare l'Italia dal default col 66% di indicazioni; il contrasto all'evasione fiscale, 53%; lo stile e la riacquisita credibilità all'estero, 51%. Un 6% non ha saputo scegliere. Quelle elencate le citazioni che hanno superato il 40%. Se si tiene conto che a manifestare fiducia nel premier era il 47%, le percentuali totalizzate non appaiono un grande risultato, tenendo conto oltretutto che due si riferiscono ad azioni di facciata e una (la prima) è tutta da dimostrare. Già, e poi, attenzione, si chiedeva "che cosa avete apprezzato".
L'ultima domanda, opposta alla precedente, diceva: "Che cosa non avete apprezzato del Governo Monti?". E qui, apriti cielo!, viene la condanna: l'Imu sulla prima casa e l'eccessiva pressione fiscale, 81%; e ancora, effetti recessivi della politica economica, 67%. Ma c'è di più e si sente "anche" la voce dei lavoratori: riforma delle pensioni, 52%; modifica dell'art. 18, 41%. Il 5% non ha saputo scegliere, e notate, dato anch'esso negativo, che la loro percentuale, la percentuale di chi non sa cosa scegliere, è scesa di un 1%.
Naturalmente è un sondaggio, ma il dato evidente è che la gente la pensa diversamente dai media dominanti, agit-prop dei poteri forti che vogliono, gli unici, chissaà perché, ancora Monti alla guida del paese. No, il perché lo si è visto fin troppo bene in questi 13 mesi di disastro delle famiglie e di ulteriore impoverimento ceti più deboli.

La Russia investe nello spazio

Il primo ministro russo Dmitry Medvedev ha dichiarato che la Russia spenderà circa 70 miliardi di dollari in un programma statale per lo sviluppo dell'industria spaziale nazionale nel periodo 2013-2020. Il programma mira ad assicurare che la Russia mantenga la sua posizione di potenza spaziale dominante, sostenendo nel contempo la sua capacità di difesa e promuovendo lo sviluppo economico e sociale. "Il programma permetterà al nostro paese di partecipare effettivamente in progetti che guardano avanti, quali la Stazione Spaziale Internazionale, lo studio della Luna, di Marte e di altri corpi celesti nel sistema solare", ha detto Medvedev.

La causa della crisi economica

L'animazione allegata al post precedente, intitolato Il collasso globale dell'economia, ci ha dato una prima infarinatura sulle problematiche economiche e finanziare che stanno sconvolgendo la nostra quotidianità. Se non lo avete ancora fatto, guardatelo prima di procedere nella lettura di questo post. Spero che abbiate anche dato un'occhiata al video allegato al post intitolato Informarsi per vivere meglio, che spiega in maniera molto semplice come l'attuale modo di produrre le cose influisca sulle nostre abitudini di vita, incidendo sulla qualità del vivere e ciò che peggio ancora in maniera negativa sugli equilibri naturali e sociali dell'intero pianeta.
Possiamo, dunque, ora proseguire in nostro cammino di autocoscienza di quanto sta avvenendo attorno a noi, cercando così di emergere dalla fanghiglia della disinformazione, perpetrata scientemente da quasi tutti i mezzi di informazione, particolarmente dalla televisione che pervade totalmente la vita di una grande maggioranza di noi, propagandando modelli fondati sul consumismo e sullo spreco di risorse che genera profitto; per respirare nuovamente un po' di aria fresca che ci dia speranza e ci renda liberi.
A questo post sono allegati tre filmati che spiegano la causa della crisi economica. Sono efficaci, ma qualche avvertenza va comunque data, ad esempio quella che la loro strutturazione è finalizzata a dare una particolare sottolineatura alla tesi finale del signoraggio bancario, che è un aspetto del problema, il mostro creato dall'attuale sistema mondiale economico finanziario, che sta soffocando non solo l'Occidente, ma tutta l'umanità. Il consiglio è di guardarli e soppesare bene i contenuti di ognuno per assimilare quanto di conoscenza essi offrono, indipendentemente dalla tesi finale, perché il loro pregio è proprio questo: evidenziare in maniera semplice ed efficace quanto sta succedendo e che non viene strombazzato a destra e a manca dai media, ma ciò nonostante è realtà d'ogni giorno, essendo il motore della crisi che ci sta rendendo, per dirla come gli americani, infelici.
Nei filmati troverete tre spezzoni tratti da uno spettacolo di Beppe Grillo, quando ancora si occupava di "didattica della realtà", un modo di diffondere verità scomode subito etichettato come "antipolitica", come un tempo si dava per screditare, i più anziani di voi lo ricorderanno, del qualunquista a chi non credeva nel verbo del partito, o dei partiti visto il loro consociativismo. Oggi Grillo prova con i suoi grillini ad occupare la politica, come un'armata Brancaleone però, quella del film famoso, dando cioè a mio personale avviso uno sbocco sbagliato ad una attività meritoria, uno sbocco che, visti molti precedenti, alla fine (con la sua trasformazione in una sorta di stalinismo) giustifica l'accusa di usare il movimento proprietario come uno strumento per far ulteriori quattrini. Ma ciò non toglie che le cose che Grillo va da anni dicendo siano infondata propaganda mirata, come quella dei mercanti nelle fiere; tutt'altro. Grillo è un ottimo insegnante perché sa non solo cogliere l'attenzione degli astanti, ma sa col suo mestiere essere efficace nel trasmettere conoscenza e costringere chi ascolta alla riflessione.





Il collasso globale dell'economia

Ho più volte ripetuto dell'importanza di comprendere gli eventi che viviamo, che incidono in maniera sempre meno trascurabile sulla nostra quotidianità, minacciando la qualità della nostra vita, nel loro reale svolgersi, individuando le cause, gli attori e i responsabili degli effetti sotto i nostri occhi. Ad esempio, sta diventando sempre più fondamentale capire i meccanismi che regolano la nostra economia e la politica. Particolarmente in un periodo come questo, in cui verremmo bombardati con dosi industriali di promesse, mezze verità e tanta disinformazione, da ogni parte, sia da ambiti istituzionali che dai partiti in lizza e, per finire, dai media televisivi e della carta stampata che per tutto il periodo decanteranno prodigi, pur di spacciare la loro merce, la loro propaganda.
Sicuramente uno dei campi di scontro sarà l'economia, per ovvie ragioni che non elenco, in quanto siamo stati travolti tutti da uno tsunami di tasse, giustificato con i più fantasiosi motivi che spesso hanno sconfinato nella più intollerabile spudoratezza. Ecco, dunque, che forse è il caso di occuparci delle tematiche economiche e finanziarie, utilizzando anche piccoli documenti divulgativi all'inizio, per cominciare a capire l'essenza dei problemi e a dare primi giudizi sulle soluzioni che ci vengono smerciate come mirabolanti toccasana della crisi, che nonostante tutte le assicurazioni di qualche lucciola sperduta in fondo al tunnel, scoperta e data per l'uscita, continua a farsi sentire anche pesantemente per molte famiglie.
Il video allegato sotto è una piccola cosa, che può aiutare a capire il momento a livello globale che stiamo vivendo. Se da subito non tutto vi appare comprensibile, non abbiate pudore a rivederlo e rivederlo finché ogni concetto non vi sarà chiaro.


mercoledì 26 dicembre 2012

Assad non crede più nella vittoria

Il quotidiano turco Zaman riferisce che il presidente siriano Bashar Assad, ha chiesto asilo per la sua famiglia al Venezuela a seguito del fatto che le forze di opposizione continuano a ottenere sul terreno risultati positivi. Secondo quanto viene detto, il ministro degli Esteri del Venezuela ha informato i diplomatici turchi che sono vere le voci che Assad abbia mandato un lettera con la richiesta di asilo al presidente Hugo Chavez.
Il quotidiano turco Akşam riferisce che funzionari turchi a Caracas hanno fatto visita al ministero degli Esteri e hanno chiesto della lettera. Funzionari venezuelani avrebbero confermato la sua esistenza, ma si sarebbero rifiutati di fornire dettagli sul suo contenuto.

Il Monti disvelato

Salire in politica? Nel senso di salire in carrozza? Potrebbe, visto il "Se una o più forze politiche, con credibile adesione alla mia agenda [mica che la carrozza si sfasci per strada], manifestasse il proposito di candidarmi a Presidente del Consiglio...". E i valletti, chi? Fini e Casini, e il cocchiere? Montezemolo, lui di "cavallini" se ne intende. O piuttosto nel senso di salire in auto. Per fare che? Dare una mano come navigatore? L'autista? Visto quel "Sono pronto a dare il mio incoraggiamento e, se richiesto, anche la guida".
Il premier, un furbone che dice e non dice, come all'Annunziata di Ichino, "Non so se sia dentro il Pd o no", indicava, parrebbe, un salire in alto. Su. Un salire sul patibolo? Chissà cosa non si farebbe per l'Europa, per sua maiestade Frau Merkel?!
No, no, no, amici miei. Altro è il significato della scelta di tale locuzione. Più che un lapsus freudiano è una locuzione mutuata da una prassi evidentemente ben frequentata e consolidata nella mente. Nel rito di perfezione massonico si sale. Da apprendista a compagno, a maestro e così via via fino all'ultimo grado della piramide che può essere più o meno complessa a seconda del rito di riferimento. Il simbolismo della salita all'interno della Massoneria è creato dal racconto biblico della scala di Giacobbe.
Questo, dunque, il motivo, parrebbe, dell'inconsueta locuzione, che tanti pappagalli hanno subito cominciato ad usare, per piaggeria più che per stupidità. Anche se si dice il contrario come in questo siparietto tra due "colleghi" del Club Bilderberg.

L'Europa di Berlusconi

La ridiscesa in campo di Berlusconi, prima ancora che assumesse toni e caratteristiche attuali, anzi quando ancora era più un preavviso, un annuncio degli altoparlanti che non un calpestare il terreno di gioco, magari per riscaldarsi i muscoli, ha suscitato, manco fosse scoppiata un'epidemia di peste, un'ondata di terrore in Europa, almeno di quella parte che qui da noi si reclamizza come "l'Europa", stando ai media nostrani.
E, dunque, oggi il ragionamento del Cavaliere non fa una grinza: "Ho letto i giornali stranieri e titolavano: torna Berlusconi e trema l'Europa. Non sapevo di essere così forte". E ha continuato spiegando: "Berlusconi non era irriso in Europa, ma temuto. Ho utilizzato il veto per i provvedimenti che ritenevo contrari all'interesse del mio Paese".
La reazione alla notizia, così come è stata raccontata in Italia è ben riassunta da questo video postato su YouTube da YouDem Tv, la televisione del Pd.


Poiché la memoria è buona, qualcuno spieghi meglio il perché di questa avversione; un cucù alla Merkel o un kapò dato ad un socialista, l'attuale presidente del Parlamento europeo Martin Schultz, o qualche altra incoreggibile figuraccia non bastano a spiegare, non prendiamoci in giro. Non è magari che l'Europa del Cavaliere, quella così chiaramente descritta in un congresso nel 2004, quella sì faceva e fa paura a nomenclature e poteri economico-finanziari dell'Occidente? Così, tanto per cercare di capire...