L'invettiva segue al discorso di fine anno di Beppe Grillo che nel testo scritto sul blog cominciava così: "Le uniche certezze che abbiamo sul 2013 è che l’economia sarà peggiore del 2012 e che i responsabili del fallimento politico ed economico dell’Italia non se ne vorranno andare". E continuava lamentandosi delle attuali norme sulla raccolta di firme. A ragione, naturalmente, ma questo vale per tutti gli altri fuori dal parlamento che stanno provando a presentarsi. Già. ma per Grillo quello oggi è il problema vero, riuscire a mandare qualcuno in Parlamento. Non riuscirci non è "colpetto di stato"; è fallimento del Movimento 5 Stelle così come è stato ideato, movimento proprietario, e portato avanti, isolandolo. Grillo aveva una forza dirompente a disposizione, se stesso. Forse l'ha indirizzata sul binario sbagliato. Perché è un discorso di chi si sente alla frutta dire: "Questi se ne devono andare. Se non sarà il M5S con le buone, arriverà qualcuno che lo farà con le cattive". Bene, chi? Dov'è il babau? E poi, poco prima nel testo del messaggio non si dice: "Se ci impediranno con la burocrazia o con altri mezzi di partecipare alle elezioni, ci aspetta un nuovo fascismo, un’Alba Dorata all’italiana. Senza un cambiamento democratico l’Italia è condannata". Ma allora? È il solito problema tra creativo ed esecutore. In realtà nel discorso a braccio la contraddizione non c'è. Il ghost blogger, insomma, ci ha messo del suo.
Sotto trovate il filmato del messaggio. Molte le favolette della buona notte, ma un consiglio c'è da seguire: quello di informarsi, di non andare al seggio senza aver concretato cosa si sta facendo, quale futuro si sta scegliendo. Mai come ora, in questa situazione politica, c'è la necessità che tutti noi, qualunque esso sia, si esprima un voto realmente consapevole.
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