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giovedì 28 febbraio 2013
La situazione in Iran, Iraq, Turchia. Sanam Vakil
Ieri Radio Radicale, sulla situazione in Iran, Iraq e Turchia alla luce del conflitto in Siria e delle rivolte in Medio Oriente ha mandato in onda un'intervista a Sanam Vakil. Come spiega la scheda redatta da Enrica Izzo, Sanam Vakil è adjunct professor of Middle East Studies alla John Hopkins University di Bologna. Nell'intervista parla della situazione in Iran, dell'isolamento in cui il Paese si trova a seguito delle sanzioni internazionali legate allo sviluppo del programma nucleare, delle prossime elezioni presidenziali che si terranno a giugno. Altre questioni affrontate, la situazione politica nell'Iraq governato dallo sciita Al Maliki, il modello Turchia per le popolazioni mediorientali protagoniste del "risveglio arabo". L'intervista è realizzata da Marta Brachini.
giovedì 21 febbraio 2013
Sharon Nizza. Il voto degli italiani all'estero
Il voto per gli italiani all'estero è uno degli aspetti meno conosciuti di questa campagna elettorale. Lanfranco Palazzolo intervista la candidata del Pdl Sharon Nizza per la circoscrizione Asia, Africa, Oceania, Antartide. Tra i molti argomenti le caratteristiche del sistema elettorale per gli italiani all'estero, il malfunzionamento e le criticità del sistema elettorale, le problematiche che stanno influenzando la regolarità del voto all'estero.
domenica 17 febbraio 2013
L'incontro a Washington tra Obama e Napolitano
Maurizio Molinari, intervistato da Lorenzo Rendi per Radio Radicale, commenta l'incontro a Washington tra Obama e Napolitano. Maurizio Molinari è corrispondente de La Stampa da New York. L'intervista è stata mandata in onda il 17 febbraio 2013.
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martedì 5 febbraio 2013
Iran. Arrestato l'ex procuratore generale di Teheran
Arrestato l'ex procuratore generale di Teheran, Said Mortazavi. Non è stata resa nota la ragione dell'incarcerazione, dice Euro News. Secondo fonti giornalistiche locali, potrebbe essere legata alla morte nel 2009 di alcuni manifestanti antigovernativi dopo le presidenziali.
lunedì 4 febbraio 2013
I dubbi sulla scimmia iraniana astronauta
L'Iran ha lanciato nello spazio una scimmia o no? È la domanda che si stanno ponendo gli osservatori dopo che i media governativi della Repubblica Islamica si sono tra loro apparentemente contraddetti diffondendo discordanti fotografie sulla scimmia astronauta.
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domenica 3 febbraio 2013
La conferma del raid aereo israeliano di mercoledì
Israele ha implicitamente confermato, attraverso il ministro alla difesa Ehud Barak, di aver realizzato il raid aereo in Siria di mercoledì scorso. Nelle immagini, diffuse dalla televisione siriana, i danni provocati dagli aerei israeliani al centro di ricerca scientifica in provincia di Damasco.
giovedì 31 gennaio 2013
Un aggiornamento sull'attacco aereo israeliano
Una clip di aggiornamento sull'attacco aereo israeliano ad un obiettivo al confine tra Libano e Siria. Sta crescendo la preoccupazione sulla sorte delle riserve di armi chimiche del regime siriano di Bashar al-Assad per il timore che cadano nelle mani di milizie islamiche, in particolare del movimento Hezbollah. Lunghe code in Israele per l'acquisto di maschere antigas per proteggersi contro i possibili effetti di alcune delle più terrificanti armi della storia di cui potrebbero impadronirsi i nemici dichiarati dello stato di Israele nella regione. Il direttore del servizio postale israeliano ha detto che la sua organizzazione ha visto un consistente picco negli ordini di maschere antigas. Israele ha incrementato le operazioni di raccolta di informazioni di intelligence in Siria e negli stati vicini nelle recenti settimane.
Funzionari americani hanno detto al New York Times che Israele ha notificato agli Stati Uniti sull'attacco aereo notturno avvenuto martedì vicino al confine libanese siriano. I funzionari hanno detto di ritenere che l'obiettivo dell'attacco era un convoglio di armi per gli Hezbollah in Libano, ma la Russia, forte alleato della Siria ha espresso preoccupazione per l'attacco.
Funzionari americani hanno detto al New York Times che Israele ha notificato agli Stati Uniti sull'attacco aereo notturno avvenuto martedì vicino al confine libanese siriano. I funzionari hanno detto di ritenere che l'obiettivo dell'attacco era un convoglio di armi per gli Hezbollah in Libano, ma la Russia, forte alleato della Siria ha espresso preoccupazione per l'attacco.
Le preoccupazioni dell'Europa sul Medio Oriente
C'è inquietudine, dice EuroNews, tra i ministri degli esteri europei a Bruxelles per il presunto attacco di Israele a centri di ricerca siriani. L'Unione europea è a favore di una soluzione politica del conflitto in Siria, ma ora teme ripercussioni nella regione.
Gli USA indagano sul lancio iraniano nello spazio
Ricordate il riuscito lancio nello spazio di una capsula iraniana con una scimmietta viva a bordo? Gli americani stanno indagando se il lancio nello spazio del razzo possa aver violato una risoluzione delle Nazioni Unite.
mercoledì 30 gennaio 2013
Israele pronto alla guerra per le armi chimiche di Assad
Ho riportato in un post precedente la notizia dell'attacco aereo israeliano ad un convoglio di armi nei pressi del confine siriano libanese. Ieri, come lì accennato, Israele aveva detto che sta aumentando la preoccupazione che le armi chimiche della Siria cadano in mani sbagliate. Il comandante in capo dell'aviazione Amir Eshel ha detto che Israele sarebbe pronto ad andare in guerra se la riserva di armi chimiche di Assad cadessero nelle mani dei ribelli siriani o degli Hezbollah del confinante Libano. Non è, dunque, quella che si sta delineando, una prospettiva di pace per la regione mediorientale.
Responsabile stampa governo Morsi nega l'Olocausto
Un esponente importante nel governo del presidente egiziano Mohammed Morsi ha chiamato l'Olocausto un inganno inventato dagli agenti dell'intelligence americana e ha affermato che i 6 milioni di ebrei, che sono stati uccisi dai nazisti, sono stati semplicemente trasferiti negli Stati Uniti. Le affermazioni di Fathi Shihab-Eddim, che è il responsabile per la nomina dei redattori di tutti i giornali governativi egiziani, arrivano quando il mondo ha celebrato la Giornata della Memoria dell'Olocausto il 27 gennaio. Efraim Zuroff del Simon Weisenthal Center ha detto che "la triste verità è che [tale] modo di vedere le cose è relativamente comune in tutto il mondo arabo ed è il risultato da una parte dell'ignoranza e dall'altra della negazione dell'Olocausto.
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Attacco aereo israeliano al confine tra Libano e Siria
L'aviazione israeliana, secondo quanto viene riferito, ha colpito nella notte sul confine siriano-libanese un obiettivo, che è stato dichiarato essere un convoglio di armi, molto probabilmente per la preoccupazione che la guerra civile siriana possa coinvolgere nella regione i suoi confinanti. Il Libano ha detto che aerei dell'aviazione israeliana hanno violato lo spazio aereo libanese. Israele ha da tempo reso pubblici i suoi timori che armi siriane, incluse le armi chimiche, possano cadere nelle mani di miliziani come gli Hezbollah, se la Siria implodesse.
Nessuna esplosione nell'impianto nucleare iraniano
L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica ha smentito gli articoli del quotidiano londinese Times di una importante esplosione che sarebbe avvenuta la scorsa settimana nel controverso impianto nucleare iraniano di Fordo. Il supporto alle smentite iraniane del comitato di controllo nucleare arriva dopo che ispettori internazionali hanno visitato l'impianto e non hanno rilevato alcuna prova del'esplosione.
Un video testimonia un'esecuzione di massa in Siria
Un'esecuzione di massa. È quello che testimonia un video che i ribelli avrebbero girato martedì nel quartiere di Bustan al Qasr, ad Aleppo. È quanto riferisce EuroNews nel servizio contenuto nella clip. Un'ottantina di corpi giacciono per terra, vicino a un corso d'acqua. Diversi di loro hanno le mani legate dietro la schiena. Sarebbero tutti giovani tra i 20 e i 30 anni, uccisi con un colpo alla testa.
lunedì 28 gennaio 2013
L'Iran ha lanciato una sonda con una scimmia a bordo
L'Iran, come riferisce EuroNews, ha lanciato con successo nello spazio una sonda con a bordo una scimmia. L'animale ha raggiunto un'altezza di 120 km, tornando a Terra sano e salvo. Un altro passo per il programma spaziale di Teheran, visto con sospetto dalla comunità internazionale: il timore è che i vettori possano essere utilizzati per montare testate nucleari.
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venerdì 25 gennaio 2013
Assad in tv, la gente nelle caverne
Bashar al Assad è tornato davanti alle telecamere, come mostra la clip di EuroNews. Nel giorno della festa per l'anniversario della nascita di Maometto, il presidente siriano è stato ripreso dalla tv di Stato mentre, in una moschea di Damasco, partecipava alla preghiera.
Nella clip successiva di TMNews (immagini Afp), un'altra tragica realtà della Siria della guerra civile. Grotte come case, rifugi di fortuna per sfuggire all'orrore della guerra per chi è rimasto senza un tetto sotto cui vivere. Succede nella Siria nord-orientale, dove le cavità delle pareti rocciose a strapiombo sul fiume sono diventate la nuova casa di un gruppo di sfollati, trasferitisi qui dopo aver perso la propria abitazione nei bombardamenti dei lealisti che hanno raso al suolo il vicino villaggio di al-Hamama, in una zona in mano ai ribelli che si oppongono al regime di Bashar al-Assad. "Siamo venuti qui - dice un'anziana signora - perché ogni sera ci sono bombardamenti e ormai i razzi hanno distrutto quasi tutte le nostre case. Siamo qua perché abbiamo paura"."Manca il cibo e c'è tanto freddo - aggiunge un uomo - abbiamo 2 o 3 coperte per coprire i bambini, siamo seduti qui e soffriamo la fame e tutto il resto".I rifugiati hanno costruito mura di pietre per proteggersi dal freddo e una canna fumaria in modo da poter accendere un fuoco per riscaldarsi senza rischiare di soffocare. In ciascuna grotta trovano posto anche 10 o 15 persone, spesso tutte donne perché i loro mariti e figli maschi sono stati uccisi o sono finiti in carcere. Gli abitanti del villaggio sono troppo poveri per tentare la fuga in Turchia, come fanno molti profughi, allora scelgono una vita da "uomini delle caverne" per restare vicino alla propria gente, sperando che la guerra finisca presto e che possano tornare nelle proprie case.
Nella clip successiva di TMNews (immagini Afp), un'altra tragica realtà della Siria della guerra civile. Grotte come case, rifugi di fortuna per sfuggire all'orrore della guerra per chi è rimasto senza un tetto sotto cui vivere. Succede nella Siria nord-orientale, dove le cavità delle pareti rocciose a strapiombo sul fiume sono diventate la nuova casa di un gruppo di sfollati, trasferitisi qui dopo aver perso la propria abitazione nei bombardamenti dei lealisti che hanno raso al suolo il vicino villaggio di al-Hamama, in una zona in mano ai ribelli che si oppongono al regime di Bashar al-Assad. "Siamo venuti qui - dice un'anziana signora - perché ogni sera ci sono bombardamenti e ormai i razzi hanno distrutto quasi tutte le nostre case. Siamo qua perché abbiamo paura"."Manca il cibo e c'è tanto freddo - aggiunge un uomo - abbiamo 2 o 3 coperte per coprire i bambini, siamo seduti qui e soffriamo la fame e tutto il resto".I rifugiati hanno costruito mura di pietre per proteggersi dal freddo e una canna fumaria in modo da poter accendere un fuoco per riscaldarsi senza rischiare di soffocare. In ciascuna grotta trovano posto anche 10 o 15 persone, spesso tutte donne perché i loro mariti e figli maschi sono stati uccisi o sono finiti in carcere. Gli abitanti del villaggio sono troppo poveri per tentare la fuga in Turchia, come fanno molti profughi, allora scelgono una vita da "uomini delle caverne" per restare vicino alla propria gente, sperando che la guerra finisca presto e che possano tornare nelle proprie case.
giovedì 24 gennaio 2013
Quando bastano tre frasi per descrivere la storia
A volte possono bastera tre frasi per descrivere la Storia, si osserva nella clip di TMNews. Meglio se dipinte sui muri. Come accade oggi in Egitto, al Cairo, che il 25 gennaio ricorda il secondo anniversario della rivolta che fece cadere Hosni Mubarak e dove i murales sono diventati rifugio dell'arte alternativa e di una forma aggressiva di contro-comunicazione.Il trascolorare di illusioni, speranze e frustrazione è scandito da tre frasi dipinte su un muro del Cairo: 2011: "Abbasso Mubarak!". 2012: "Abbasso il potere militare!". 2013: "Abbasso il potere dei Fratelli musulmani!"...A due passi dalla piazza Tahrir, resa celebre dalla manifestazioni oceaniche della "primavera egiziana", semplici graffiti o veri e propri affreschi murali ricordano i grandi momenti della rivolta popolare, rendono omaggio ai suoi eroi, descrivono le battaglie nelle strade e si fanno beffe dei potenti di ieri e di oggi.I primi graffiti sono apparsi sin dall'inizio della rivolta con contenuti prevalentemente legati alla politica ma assai duttili nei confronti della sua altalenante evoluzione, come spiega Mohammed Khaled, graffitaro del Cairo."I graffiti si sono sviluppati grazie alla rivolta contro Mubarak con toni essenzialmente politici ma pronti ad adattarsi in funzione delle vicende quotidiane. Quando succede qualcosa, la gente lo descrive disegnandolo e da lì nasce poi la discussione".Oggi i muri di edifici sempre più numerosi offrono il polso della situazione dell'opposizione, diffondendone la parole d'ordine e denunciando la repressione governativa.In questi giorni a farne le spese è soprattutto il capo dello Stato Mohamed Morsi, leader del movimento integralista dei Fratelli musulmani, specialmente dopo la richiesta di poteri eccezionali, sia pure a titolo provvisorio.La "primavera araba" si trasforma nella "primavera dei graffiti".(Fonte delle immagini: Afp)
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mercoledì 23 gennaio 2013
Il dopo voto tra i palestinesi
È molto vicino all'indifferenza, secondo EuroNews, l'atteggiamento dei palestinesi dopo le elezioni in Israele, finite con un pareggio matematico tra blocco di centrodestra e centrosinistra. A Ramallah in molti sono convinti che l'influenza delle elezioni sul loro futuro sarà la stessa, a prescindere da chi governerà.
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Le accuse ad Algeri di Mohammed Al Zawahiri
Nel servizio di EuroNews, contenuto nella clip, l'egiziano Mohammed Al Zawahiri critica l'intervento della Francia in Mali e accusa l'esercito algerino della morte degli ostaggi di In Amenas.
martedì 22 gennaio 2013
Walker Texas Ranger pro Netanyahu
Una curiosità che riguarda le elezioni israeliane di oggi è l'endorsement di Chuck Norris a favore del primo ministro Benjamin Netanyahu e del suo partito Likud. In un video senza precedenti l'attore, da noi noto per i telefilm di Walker Texas Ranger trasmessi da Rete 4, ha dichiarato il suo sostegno al primo ministro israeliano perché "un forte primo ministro significa un forte Israele".
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