sabato 12 gennaio 2013

Gianfranco Fini targato 1994

Mi piace ripeterlo, YouTube è un benemerito archivio, non l'unico nella rete, dove si possono trovare documenti audio video che ci permettono, per così dire, di rivivere live gli avvenimenti, che hanno condizionato la nostra vita, molti avvenimenti, i più significativi, che, grazie allora a radio e televisione, oggi possono essere fruiti in modalità digitale senza l'intermediazione di un narratore o, talvolta capita, di un affabulatore.
È interessante ed istruttivo, ad esempio, rivedere i protagonisti di quella clamorosa prima vittoria di Silvio Berlusconi nel 1994, in particolare quel Gianfranco Fini che, col suo partito d'allora mutato il nome in Alleanza nazionale, veniva sdoganato dal Cavaliere che lo toglieva dall'angolo "anticostituzionale" dove era stato relegato dai tempi di Almirante. Nella clip che segue, nel dibattito all'indomani della vittoria di Berlusconi, Fini è sollecitato a rispondere ad una domanda di Alan Friedman, se fosse o meno disponibile a farsi da parte, mettersi dietro le quinte, per favorire la formazione di un governo. Felice, sullo sfondo, il titolo "Primo: Berlusconi. Seconda: Repubblica". Una clip che la dice tutta sulla evoluzione politica di Fini, oggi aggregato con la sua piccola scorta di futuristi, nel "rassemblement" dell'ex tecnico Mario Monti.

Er cetriolo de Mario

Sabato, un po' di distrazione, un po' di divertimento ci sta. E della musica aiuta a rilassarsi dai tormentoni seriosi della settimana. E, dunque, una clip come quella scelta per questo post, datata febbraio 2012, ci può stare. La Sora Cesira che ci canta l'Ici de Mario, che "celebra" Ici (o Imu che sia), tasse e rigore, il cocktail offerto agli italiani dal governo dei tecnici di Mario Monti, de Mario, appunto.

Guzzanti perdona Berlusconi e lo promuove unico leader

Scrive Paolo Guzzanti oggi su ilGiornale.it: "Tutti sanno che io ho criticato aspramente Berlusconi sia per l'amicizia con Putin (che specie dopo le Pussy Riot spedite nel gulag mi sembra insostenibile) sia per la leggerezza maldestra con cui ha permesso che il suo stile di vita privato diventasse pubblico e si trasformasse in munizionamento quotidiano dei galeoni della sinistra. Ma ormai cosa fatta capo ha e amen. Adesso siamo al dopo". Ad esempio, in Parlamento, nel primo tentativo di sfiduciare Berlusconi allora presidente del consiglio, il 29 settembre 2010, così si espresse:


Ma tornando all'articolo, un incipit che già dice tutto, il cambiamento d'opinione sul Cavaliere che così viene motivata: "Dopo aver visto il più grande show mediatico degli ultimi vent'anni - Berlusconi contro tutti, tenendo testa a tutti e ridurli quasi sempre al silenzio - mi sono reso conto che ancora una volta l'unico leader nazionale capace di esercitare una leadership carismatica è lui e non ce n'è altri. Monti ha avuto buon gioco ad entusiasmare il campo antiberlusconiano finché reggeva l'idea del confronto fra stili perbenisti, minimalismo contro iperbole. Poi però anche quel confronto si è impallidito ed è ora poco più che una curiosità. Ho ascoltato ieri mattina a Radio Anch'io il meglio di Bersani in diretta e, francamente, dopo tante rassicurazioni ispirate a un comunismo tecnico e senza pulsioni di scuola emiliana tra Ferrini e Crozza (con dentro l'uovo vendoliano) sono stato colto da sonnolenza mentre guidavo e ho dovuto spegnere. Quel che è troppo ti manda in coma profondo e puoi finire nella cunetta".
Guzzanti analizza la trasmissione di Santoro, e la sua intera analisi la potete leggere sul sito del quotidiano online. In sintesi: "Ciò che è emerso, ciò che ha convinto, ciò che certamente porterà nuovi punti al Cavaliere (tutta l'Italia era incollata su La7 che non ha mai visto tanti spettatori per un talk show) è la sua leadership politica unica: unica perché senza complessi, competente nel fornire e organizzare dati, scattante nelle risposte, pervasa da folate di umorismo un po' sadico e ben funzionante, insomma convincente. Io ho visto e sentito persone che odiano Berlusconi, che fingono il malore e la nausea solo a sentire il suo nome, riconoscere che «quello ha una marcia in più», «ha sempre una risposta a tutto», «è uno con due palle così». Se non fosse stato questo l'effetto di Berlusconi da Santoro, non si sarebbero accalcati su una rete minore quasi dieci milioni di italiani.
Insomma, conclude Paolo Guzzanti: "Qui c'è poco da discutere: se come mattatore unico Berlusconi domina la scena, poi da lottatore unico messo in mezzo da una intera gang sembrava uno di quei supereroi da fumetto giapponese che calciano e mollano cazzotti piroettando nell'aria e camminando sui soffitti. Ma la leadership che ha saputo dimostrare va molto oltre il match: si è trattato di una esibizione di vera leadership politica, quel tipo di leadership che i presidenti americani come Bill Clinton (il miglior oratore americano) sciorinano alle convention quando vincono e poi per una vita vendono alle università di tutto il mondo".

L'Iran in cerca di nuovi amici

Lo sceicco Ahmed al-Tayeb, l'imam della moschea al-Azhar, ha ricevuto al Cairo il ministro degli Esteri iraniano Ali Akbar Salehi per colloqui sul possibile ruolo che al-Azhar potrebbe giocare per ottenere una riconciliazione nazionale con l'Egitto. Entrambi gli uomini hanno esposto i loro opposti punti di vista sulla Sira e l'incontro è stato giudicato come un tentativo di Teheran di fare nuovi amici in un tempo in cui l'Iran si trova sempre più isolato a causa del suo controverso programma nucleare.

Colpo grosso messo a segno dall'opposizione siriana

Secondo Al Jazeera, i combattenti dell'opposizione siriana hanno preso ieri il controllo di una base aerea militare siriana nel nord del paese, dando un altro serio colpo alle forze governative. Il fronte al-Nusra e altri gruppi anti-governativi si sono impadroniti degli edifici, munizioni e attrezzature militari nella base aerea di Taftanaz nella provincia di Idlib. Al-Jazeera ha dato la notizia, citando L'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede in Gran Bretagna. La maggioranza dei circa sessanta elicotteri dislocati a Taftanaz, che sono stati usati per fornire supporto logistico alle truppe governative e attaccare le zone controllate dai ribelli nel nord, sarebbero stati messi fuori uso per evitare la cattura.
L'agenzia stampa araba siriana SANA vicina al governo ha tuttavia negato che la base di Taftanaz sia nelle mani dei ribelli e ha affermato che i soldati governativi hanno respinto un tentativo di occupare la base aerea.
Se fosse vero, la vittoria segnerebbe una significativa avanzata dei ribelli poiché la perdita della base ostacolerebbe seriamente le missioni di rifornimento compiute dalle forze del presidente Bashar al-Assad nella zona.

L'unica soluzione possibile in Siria è quella politica

L'inviato internazionale in Siria Lakhdar Brahimi ha dichiarato, dopo i colloqui con i diplomatici russi e americani tenutisi ieri, che una soluzione politica al conflitto siriano è improbabile che emerga nell'immediato futuro. Nessun accordo in pratica è stato annunciato dopo l'incontro di cinque ore dell'inviato delle Nazioni Unite e della Lega araba con il vice ministro russo degli esteri Mikhail Bogdanov e il vice segretario di Stato americano William Burns, al quartier generale europeo delle Nazioni Unite a Ginevra.
In un video distribuito dal Centro stampa delle Nazioni Unite dopo i colloqui, Brahimi dice: "Se mi chiedete se una soluzione è dietro l'angolo, non sono sicuro che questo sia il caso, Ciò di cui sono certo è che c'è un'ampia comunità internazionale, in particolare membri del Consiglio di Sicurezza, che possono realmente creare l'apertura che è necessaria per iniziare a risolvere effettivamente il problema. Dal nostro punto di vista non ci sono soluzioni militari al conflitto".
La guerra civile dura da quasi due anni e recentemente le Nazioni Unite hanno affermato che il totale delle vittime supera le 60.000. Tutti gli sforzi internazionali per porre fine al conflitto sono falliti finora per il veto della Russia e della Cina posto a molte risoluzioni proposte dall'Occidente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. "Io sono assolutamente sicuro che i russi sono preoccupati come lo sono io, tanto preoccupati quanto lo sono gli americani, per la brutta situazione che esiste in Siria e per il suo continuo deterioramento, e io sono assolutamente certo che vorranno contribuire alla sua soluzione", ha detto ancora Brahimi. E ha aggiunto che Bogdanov e Burns hanno convenuto sulla necessità di raggiungere una soluzione politica basata sulla cosiddetta dichiarazione di Ginevra del 30 giugno 2012 che proponeva, tra le altre cose, un governo siriano di transizione che comprendesse sia le autorità siriane che le forze di opposizione.
Il giorno prima dei colloqui, il governo siriano aveva accusato Brahimi di "oltrepassare" il suo mandato e di avere "una evidente preferenza per quelle parti note per cospirare contro la Siria e il suo popolo",  Lo avevano riferito media governativi siriani.

Tutto il Berlusconi d'oggi nel Berlusconi televisivo di ieri

YouTube conserva un documento video che ha la sua importanza storica per comprendere l'evoluzione politica degli ultimi vent'anni. Siamo nel 1994, Berlusconi viene intervistato a Mixer da Minoli prima delle elezioni che vincerà alla grande. Da rivedere e rivivere.

venerdì 11 gennaio 2013

L'incredibile Albertini in Monti

 Gabriele Albertini, ai microfoni di Radio Popolare Milano: "Vendola, che sottoscrive una richiesta di referendum per ritornare indietro di quarant'anni, all'articolo 18 degli anni di piombo, non può stare nell'agenda Europa".

Depardieu si farà comunista russo?

Il primo segretario del Partito comunista russo (KPRF), Valery Rashkin, ha invitato l'attore francese Gerard Depardieu, esule in Russia per la vicenda della supertassa sui redditi oltre il milione di euro, ad iscriversi al partito, dopo che l'attore è diventato cittadino russo. "Sì, oggi ho scritto una lettera ufficiale a Depardieu in Francia invitandolo ad unirsi al KPRF", ha detto Rashkin mostrando indifferenza riguardo al risentimento di Depardieu verso la politica di ridistribuzione della ricchezza nel suo paese natale. "Io credo che egli abbia grande rispetto per suo padre, che era un membro del Partito comunista, e che potrebbe voler condividere la sua posizione politica". E ha aggiunto: "Stiamo adesso aspettando una sua decisione", dicendo anche che Depardieu non aveva in precedenza discusso l'argomento con il partito.
Depardieu fino ad ora ha mostrato scarsa palese simpatia per gli ideali del Partito comunista russo, che rimane notoriamente fedele alla sua ideologia marxista e ha rifiutato di reinventarsi come un movimento democratico di sinistra come alcuni dei suoi contemporanei in Europa, ad esempio il Partito comunista francese che era un forte partito alla metà del secolo scorso, che raggiungeva nel secondo dopoguerra fino al 25 per cento dei consensi.

Simboli farlocchi e avances a Casa Pound

Presentati i simboli per le prossime politiche si scoprono i simboli farlocchi di disturbo per le diverse new entry della politica nazionale, dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo a quello di Antonio Ingroia, a quello di Mario Monti, a quello del "Partito Pirata" e dei "Fratelli d'Italia". Per quest'ultimo il logo tarocco sarebbe quello del trio La Russa, Crosetto, Meloni, denuncia il portavoce del movimento politico siciliano, nato nel 2004, Maurizio Cammalleri.


Nella seconda clip, sempre de il Fatto Quotidiano, realizzata da Manolo Lanaro e Irene Buscemi, ressa incredibile per Beppe Grillo che al Viminale ha depositato il simbolo del Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni politiche. Casa Pound? Perché no se hanno le nostre idee".

Qui non si vende l'iphone 6

Beppe Grillo ieri si è fatto un giretto a Roma, in Piazza del Viminale, per controllare che il logo cinque stelle fosse depositato senza intralci: "Controlliamo che non ci siano abusivi o infiltrati". E riguardo ai tanti in fila in attesa per depositare il simbolo ironizza: "Pensavo che vendessero l'iphone 6". La clip è stata pubblicata da il Fatto Quotidiano.

Strage di sciiti in Pakistan

Almeno 115 persone sono morte in un attacco terroristico coordinato in Pakistan, in quella che appare un'ondata di violenza settaria. Un gruppo sunnita militante ha rivendicato la responsabilità dell'attentato mortale nel quale un attentatore suicida si è fatto saltare in aria in una affollata sala da gioco situata in una zona a grande maggioranza sciita nella città sudoccidentale di Quetta, poco prima che una autobomba esplodesse mentre le persone si davano precipitosamente alla fuga dal luogo dell'attentato.

A rischio la Cattedrale di Colonia

La Cattedrale di Colonia, dichiarata dall'Unesco patrimonio mondiale dell'umanità e uno dei monumenti più famosi della Germania, ha iniziato a vibrare e oscillare a seguito di una nuova linea di metropolitana che mette in apparente pericolo la sua architettura gotica ricca di elementi decorativi e i suoi tesori culturali.

Monti, Fini, Casini? Fatelo dire a Sgarbi

Vittorio Sgarbi ieri, in grande forma, si è presentato alla Camera dei Deputati nella nuova veste di portavoce nazionale di "Intesa Popolare", il nuovo movimento politico di Giampiero Catone, per dire non solo un "Saremo apparentati con il Pdl". La clip è di Manolo Lanaro per il Fatto Quotidiano.

Si può vincere come perdere un pareggio

Tra tutti i commenti che ho letto in rete sulla trasmissione Servizio Pubblico andata in onda su La7 ieri, la mia attenzione si è soffermata su questo, nickname 3DDumb, agganciato proprio all'ultima clip proposta nel mio ultimo post: "Se tutti ti danno vincente e pareggi, perdi. Se tutti pensano che tu perda e tu pareggi, vinci. Quello che è successo stasera a SP [Servizio Pubblico] è il naturale risultato del tentativo di combattere il vecchio con il vecchio: un pareggio. E purtroppo è un triste presagio sul risultato delle prossime elezioni politiche e regionali". Buono, direi. No?
E a proposito di vecchio. oggi Bersani, a Radio Anch'io, ha invitato chi, come Monti, sostiene che i vecchi schieramenti sono spariti a fare chiarezza sulla propria collocazione in Europa: "Chi dice che non c'è più destra né sinistra, lo sento dire da diversi lati, è di fronte a un singolare problema: in tutti i posti d'Europa, dagli Stati Uniti alle democrazie europee, esiste questo elemento di campo. Chi la pensa così non può sottrarsi a una domanda: ma, per esempio, tu in Europa con chi ti metteresti, dove è seduto Berlusconi, Orban o Hollande?". Sciocca retorica la domanda: attenzione a non perdere col vecchio una vittoria annunciata. Ad un elettore interessa poco dove Monti, ed il suo clan di rottami acquisiti dai robivecchi della politica, possano sedersi in Europa, interessa tanto lo scempio della vita di molte famiglie fatto dai tecnici e quanto ancora ne potrebbe perpetrare un nuovo governo del Professore.

Solo azzurro lombardo

Un'altra "insinuazione" che si è tradotta in un buco nell'acqua da parte del clan di Santoro è stato nella trasmissione Servizio Pubblico di ieri il tentativo di far immaginare oscurità, nebbia dietro la coincidenza che al ritorno di Berlusconi nella politica attiva è corrisposto un guadagno in borsa per le azioni Mediaset. La clip chiude con un ulteriore spot a favore del Cavaliere sull'Imu, di fatto la seconda tassazione onerosa in Europa dopo la sola Francia con una Germania molto più generosa verso i proprietari di case. "Non mi sembra un merito di cui andare orgogliosi", la conclusione di Berlusconi.

Un vincitore solo

È finita così, ieri, con un Silvio Berlusconi, grande sorriso stampato sul viso, che chiude la puntata di Servizio Pubblico e chiosa con uno stentoreo: "Santoro, bravo!", annota Sergio Rame su il Giornale.it. Quindi si alza dalla sedia e va a stringere la mano di Michele Santoro e poi gli dà una pacca amichevole sul braccio. E lasciando lo studio quel "fuori onda" ben avvertito, un appello al pubblico: "Ragazzi, non fatevi infinocchiare da questi qua". Già, un Berlusconi vincente, che ha regalato a Santoro e clan, a consolazione, il record di ascolti de La7: 8.670.000 spettatori con il 33,58% di share.
Inutile riscrivere ciò che è già scritto. Così Paolo Bracalini nel suo pezzo sulla stessa testata racconta e commenta: "Ebollizione generale nello studio, l'incontro con Travaglio dopo vent'anni di guerra a distanza non poteva essere più spettacolare, con Santoro spalla ideale nel faccia a faccia. Le parti si invertono, con Berlusconi che legge e Travaglio che ascolta l'elenco di addebiti che il suo nemico eterno fa, nei panni di reporter, leggendo il casellario di condanne civili di Travaglio. Nella prima parte, quando Berlusconi ricorda che Travaglio ha iniziato a fare il giornalista di giudiziaria da Torino sul Giornale era proprio con lui come editore, il clima è divertito. Anche quando Berlusconi dice che è colpa di Travaglio se poi Montanelli ha litigato con lui, siamo in pieno show senza acredine. Poi però si arriva alle condanne per diffamazione, che Berlusconi simulando Travaglio legge spietatamente, prendendo dalla lettera preparata dal suo staff. E Santoro comincia a innervosirsi, mentre Travaglio ascolta e annota le precisazioni che farà subito dopo, fino allo scontro con Santoro che esplode e Berlusconi che accusa Travaglio di essere un «diffamatore professionale». Prima di invitare, sempre nel ribaltamento di ruoli, Santoro a lasciare lo studio se non gradisce".
E ancora, "altre gag poi, quando Berlusconi riprende la sedia occupata momentaneamente da Travaglio, e fa il gesto di pulirla, con Santoro che esplode una seconda volta e Berlusconi che lo intrappola con un: «Ma non si puo nemmeno scherzare». Travaglio invece incassa meglio, e replica con un'altra battuta («Se le mie condanne fossero penali lei mi avrebbe fatto presidente del Senato»), due «geni del male»", insomma. E quello di Bracalini un articolo da leggere per intero, raccontando anche un po' di gossip e curiosità sui protagonisti di ieri di quello che è stato, alla fin fine un enorme spot elettorale per il Cav. La conclusione, comunque la si pensi, appunto è una e una sola: lo scontro di ieri ha un unico vincitore.

Smascherato il Grande Fratello

Non era sensazione, era realtà l'accentuata presenza di Mario Monti sui canali televisivi. Insomma il "grande fratello" mediatico lavorava per far pendere l'italiano televisivo - gutta cavat lapidem non vi, sed saepe cadendo - sulle posizioni del Professore, soprattutto per favorire la sua discesa/salita in politica. Ieri l'Agcom ha emanato "un forte richiamo a tutte le emittenti nazionali affinché provvedano all'immediato riequilibrio dell'informazione politica tra tutti i soggetti politici, assicurando parità di trattamento tra forze politiche analoghe e l'equa rappresentazione di tutte le opinioni nella fase che precede la presentazione delle liste e delle coalizioni".
Come riporta un lancio Agi, l'Agcom ha esaminato i dati relativi alle due prime settimane della campagna elettorale (24-30 dicembre, 31 dicembre-6 gennaio), rilevando "l'esistenza di diffusi squilibri nella presenza delle forze politiche nei telegiornali diffusi da Rai, Mediaset, Telecom Italia Media e Sky Italia". In particolare, l'Autorità rileva nei tg della Rai "una sottopresenza del PDL rispetto al PD (Tg3), una sovraesposizione del Presidente del Consiglio in qualità di soggetto politico (Tg1 e Tg3), una sottopresenza dell'Italia dei Valori, Futuro e Libertà per l'Italia e Lega Nord-Padania (Tg1), una sottopresenza dell'UDC (Tg3)"; nei tg del gruppo Mediaset si rileva al contrario "una sottopresenza del PD rispetto al PDL (Tg5 e Studio Aperto), una sovraesposizione di Futuro e Libertà per l'Italia (Tg4 e Studio Aperto) e una sottopresenza di Italia dei Valori e dell'UDC (Tg4 e Studio Aperto)". Nei tg di Telecom Italia Media invece "si rileva una sottopresenza del PD rispetto al PDL (Tg La7 e La7 D), una sovraesposizione del Presidente del Consiglio in qualità di soggetto politico (Tg La7, La7 D, MTV Flash), una sottopresenza di Italia dei Valori, Futuro e Libertà per l'Italia e Lega Nord-Padania (La 7 e La7D)". Nei tg di Sky Italia, sottolinea l'Agcom, "si rileva una sottopresenza di Italia dei Valori , Futuro e Libertà per l'Italia, Lega Nord-Padania e UDC (Sky Tg 24 e testata Cielo) e una sovraesposizione del Presidente del Consiglio in qualità di soggetto politico (Sky Tg 24 e testata Cielo)".
Attenti insomma alle manipolazioni dei media. Un consiglio mai sovrabbondante. Meraviglia un Monti fino alla nausea sul Tg3? TeleKabul che diventa TeleLetta? Perché? Non dimentichiamoci l'altarino svelato dalla foto.

Il Cavaliere e il Professore a The Hashtag

Segnalo all'attenzione di chi mi legge due video, molto piacevoli e costruiti con molta intelligenza tratti dal canale La3tube. Il primo, intitolato Agenda Berlusconi 2013, fa per così dire, con il meccanismo dei tweet, il punto sulle ultime uscite mediatiche di Berlusconi. Molto divertente, ma più scontato. Ancor più divertente il secondo, The Mario Monti Show, frutto della discesa in campo ovvero salita in politica del premier autodimissionatosi qualche giorno prima di Natale. Buona visione.



giovedì 10 gennaio 2013

Spread in crescita tra Monti e cattolici

Aldo Maria Valli con l'articolo Perché cresce lo spread tra i cattolici e il professore affronta su Europa la questione del distacco di molto del mondo cattolico dal Professore, nonostante il vistoso ed inedito endorsement dell'Osservatore romano e gli elogi per Monti da parte del cardinale Bagnasco.
"La foto di Monti con il telefonino, mentre parla fitto fitto durante la messa del papa in San Pietro, è l'immagine del fermento di queste ore nello schieramento guidato dall'ex premier". Gesto giustificato dicono i montiani perché «si lavora per individuare i candidati e non si può perdere neanche un minuto». E in fin dei conti perdonato, perché come ricorda Valli, non mancano di sottolineare: «La forza di Monti deriva anche dall'apprezzamento diretto del papa». Anzi: «È una vera amicizia».
Però qualcosa si è rotto fra il mondo cattolico e il professore, è il dubbio che Valli considera dopo che Todi 3 è saltato. "Il vertice della Cei si aspettava probabilmente un contatto più diretto e immaginava che si potesse aprire un confronto con i cattolici delusi da Berlusconi. Ma soprattutto il clima si è raffreddato dopo che le gerarchie hanno verificato l'assenza dei valori non negoziabili nell'agenda Monti", scrive Valli. E continua: "E ora, dopo che Bersani ha messo a segno un bel poker reclutando Emma Fattorini, Edo Patriarca, Ernesto Preziosi e Flavia Nardelli, nell'area Monti si teme che il feeling con i cattolici stia tramontando".
È un fatto che ormai le diverse sigle cattoliche procedono in ordine sparso, dice Valli, "come dimostrano i casi della Compagnia delle opere e delle Acli". E al di là di chi siano le colpe, "certo è che l'atmosfera di Todi 1, con lo spirito di collaborazione tra le Acli, la Cisl, la Coldiretti, la Confcooperative, la Confartigianato, il Movimento cristiano lavoratori e la Compagnia delle opere, e con la solenne benedizione del cardinale Bagnasco, sembra preistoria". Ma ce un altro fatto tutto nuovo, osserva Valli: "Dal Vaticano invitano a prendere seriamente in considerazione le parole pronunciate dal papa sia il primo gennaio, quando ha denunciato come nemici della pace il capitalismo sfrenato e le diseguaglianze, sia pochi giorni dopo, quando, davanti al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, è tornato a puntare il dito contro il crescente squilibrio tra pochi ricchi e molti poveri e ha esortato ad affrontare la questione dello spread del benessere sociale oltre a quello dello spread finanziario".
Naturalmente dice Valli, "ridurre alla sola dimensione italiana la portata degli ammonimenti papali è operazione sempre discutibile". Ma aggiunge e sottolinea: "Però è indubitabile che «spread» è parola tipicamente montiana". E chiude: "E se il papa l'ha usata in quel modo, c'è un preciso significato che riguarda proprio l'Italia". Appunto.

Brogli in Campania alle primarie Sel

La vicenda ha dell'incredibile. Le primarie di Sel in Campania hanno lasciato più dubbi che certezze. Anomalie e presunte irregolarità che hanno spinto l'attore Gaetano Amato, a fare ricorso al Tar. La clip de il Fatto Quotidiano, il giornale per cui scrive Travaglio, raccoglie il racconto e le dichiarazioni dell'attore. La Campania è una delle regioni che può avere un ruolo fondamentale nella elezione per il Senato, è dopo la Lombardia la seconda regione che assegna il maggior numero dei seggi ed il risultato di  una vittoria del centrosinistra non è così scontato. Una tegola del genere potrebbe avere il suo peso nelle urne campane.

Il voto a Monti è un voto alla casta

"Non sarà il mondo cattolico a rappresentare l'asse portante del nuovo centro rappresentato da Mario Monti". Comincia così l'articolo di Arturo Diaconale pubblicato oggi da L'Opinione delle Libertà. Scrive Diaconale: Monti "non assumerà in alcun modo le vesti del nuovo De Gasperi chiamato a ricostruire l'unità politica dei cattolici dopo l'era della diaspora di questi ultimi all'interno dei due schieramenti del bipolarismo italiano". Il segnale è l'annullamento del "Todi 3", la riunione dei movimenti e delle associazioni collaterali alla Chiesa italiana che doveva sancire definitivamente la scelta del Vaticano di riunire attorno a Monti il maggior numero di cattolici. Questo, spiega Diaconale, "perché le condizioni che avrebbero permesso la tanto sperata riaggregazione del mondo cattolico attorno ai cosiddetti "valori irrinunciabili" non esistono. Mai come in questo momento il mondo cattolico è diviso e frazionato tra posizioni talmente divergenti da apparire addirittura antagoniste". Ed è del tutto evidente che "il mondo cattolico vive una crisi in tutto simile a quella generale", aggravata, se si vuole, dall'apertura della "battaglia per la successione al Soglio di San Pietro". La conseguenza è che "alla lista del presidente del Consiglio mancheranno sicuramente dei voti che venivano considerati già per acquisiti".
Niente, dunque, unità politica dei cattolici, "se ne riparlerà in una stagione diversa", ma soprattutto c'è un'altra pesante conseguenza. Senza l'apporto ufficiale dei movimenti e delle associazioni cattoliche, "la percezione popolare della lista Monti diventa totalmente diversa. Ed assume l'aspetto non solo e non tanto della zattera di salvataggio dei residuati politici della Prima Repubblica (Casini e Fini), quanto di quel tipo di nomenklatura burocratico-parassitaria che è riuscita nell'impresa di galleggiare in qualsiasi situazione politica conservando un potere a cui non vuole in ogni caso rinunciare".
Insomma, "agli occhi dell'elettorato si scrive Monti ma si legge «casta»". Casta, "soprattutto quella degli alti burocrati e di un notabilato inamovibile che oltre ad aver avuto la sua parte di responsabilità nella determinazione del debito pubblico e della crisi attuale ha sempre costituito un freno insormontabile a qualsiasi progetto di riforma".
E non è fatto da poco, perché, sottolinea Diaconale, "Monti che di questa casta ha sempre fatto parte e che non ha un rapporto effettivo con la realtà del paese, non può rendersi neppure conto di questa percezione popolare". Anzi, aggiunge Diaconale, "con ogni probabilità è anche soddisfatto di rappresentare i notabili ed i burocrati e di non avere rapporto alcuno con tutti gli altri considerati dei volgari populisti".
In chiusura, Diaconale aggiunge ancora un'altra constatazione, che evidenzia l'irrealtà del candidato premier Monti, la circostanza "che la vera campagna elettorale del Professore è quella che viene fatta sbandierando sotto gli occhi degli italiani la minaccia di un redditometro autoritario e demenziale". E questo, aggiunge Diaconale, "non sarà senza conseguenze".

Gerusalemme sotto la neve

Luoghi che sono punto di riferimento a Gerusalemme come la Cupola della Roccia sono stati coperti da una coltre bianca per la peggiore tormenta di neve che ha colpito Israele da vent'anni a questa parte. Molte scuole e aziende sono chiuse, il che permette, come il filmato mostra, a molti, come il presidente Shimon Peres, di avere più tempo per costruire pupazzi di neve.

Dillo a Maroni! La conferenza stampa a Milano

Il filmato della conferenza stampa di Roberto Maroni oggi a Milano. Maroni, nel corso della conferenza stampa, ha guardato poi alla corsa al Pirellone spiegando che "da domenica gli scenari sono cambiati: ormai è ininfluente, vinceremo anche se Albertini sarà in corsa in Lombardia". "C'è questa modifica nel simbolo, c'è il mio nome" ha anche detto confermando che ci sarà il suo cognome nel simbolo elettorale del Carroccio, al posto di "Padania" che da statuto aveva recentemente sostituito il cognome dell'ex segretario Bossi.

Lo striscione di fronte al Cremlino

La polizia moscovita ha reso noto oggi che uno striscione di un gruppo sconosciuto di attivisti, recante "simboli di organizzazioni estremistiche" è stato esposto di fronte al Cremlino. La polizia ha scoperto lo striscione, che conteneva simboli e uno slogan non specificato, sul ponte di fronte alle mura del Cremlino intorno alle 5 del mattino di ieri e lo ha tolto.
Una fotografia che circola su Twitter mostra lo striscione appeso con parecchi simboli tra cui quelli del bandito Partito Nazionale Bolscevico e del governante Partito della Russia Unita, con la scritta "Organizzazioni estremiste di Russia".
La polizia ha riferito che sul luogo non c'era nessun attivista presente, tolto un reporter che stava fotografando lo striscione, che è stato portato alla stazione di polizia per essere interrogato e rilasciato più tardi, come ha riferito un portavoce della polizia all'agenzia RIA Novosti.
Nessuna organizzazione ha rivendicato la responsabilità dell'azione. Simili eventi si sono già verificati in passato nella capitale russa. Lo scorso febbraio, un gruppo di attivisti dell'opposizione ha appeso in faccia al Cremlino uno striscione giallo e nero con una foto dell'allora primo ministro Vladimir Putin con su tracciata una X.

Incidente nucleare in Romania

Uno dei due reattori della centrale NPP di Cernavoda in Romania è stato fermato automaticamente dal sistema di sicurezza per cause sconosciute ieri sera. Lo riferisce il portale di notizie RL.
Lo ha confermato Dumitru Dina che dirige la Nuclearelectrica National Nuclear Power Corp operatore della NPP, aggiungendo che la sospensione dell'attività non era per niente seria e non costituiva nessuna minaccia.
La notizia giunge circa un mese dopo che l'Unità 1 della NPP fu fermata per un breve periodo quando una tempesta nella zona aveva causato l'interruzione delle linee elettriche di trasmissione lo scorso dicembre.
L'impianto di Cernavoda, che è l'unica centrale nucleare del paese, è situato circa cento miglia a est della capitale Bucarest e contribuisce per circa il 18% alla produzione totale di energia elettrica del paese. La centrale fu progettata negli anni Ottanta da Atomic Energy of Canada Limited ed è costituita da due unità con reattori ad acqua pesante in pressione di fabbricazione canadese CANDU (CANada Deuterium Uranium).

Foto: AFP/ Daniel Mihailescu - da RIA Novosti

I sommergibili di Mario Monti

A cosa serve un sommergibile? A fare la guerra. E l'Italia ne ha comprati due al costo di 2 miliardi di euro. Ma con una società in crisi il governo non dovrebbe pensare meglio ai propri investimenti? Meglio ricordarselo nella cabina elettorale. L'analisi di Antonello Caporale de il Fatto Quotidiano.

Il referendum scippato

Annoto l'avvenimento. Oggi sono state depositate in Cassazione le firme per abolire le modifiche apportate da Elsa Fornero all'art. 18 dello Statuto dei lavoratori. Ma il Referendum non si potrà celebrare. Ferrero:"Il referendum ci è stato scippato", Di Pietro: "Faremo ricorso".

mercoledì 9 gennaio 2013

Una rara foto della bomba di Hiroshima

Una rara fotografia che mostra la nuvola a forma di fungo prodotta dalla bomba atomica di Hiroshima divisa in due parti distinte, una sopra l'altra, è stata trovata nella città. La fotografia in bianco e nero sembra esser stata scattata circa mezz'ora dopo l'esplosione del 6 agosto 1945, a circa 10 chilometri a est del luogo dove è scoppiata.

La foto ritrovata (fonte: AFP)
La foto è stata trovata tra gli articoli relativi al bombardamento atomico ora di proprietà della Scuola Elementare Honkawa di Hiroshima. Le più note fotografie delle conseguenze del bombardamento furono prese dall'alto dai militari americani.

Foto della bomba di Hiroshima scattata da un militare americano (fonte: AP)

Sempre peggio la disoccupazione giovanile

Stefania Tamburello sul Corriere della Sera oggi evidenzia che il tasso di disoccupazione in novembre non è aumentato, rimanendo invariato all'11,1%. Si è aggravata invece la situazione dei più giovani tra i 15 e i 24 anni che vogliono iniziare a lavorare: il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 37,1% dal 36,4% di ottobre che significa 641 mila ragazzi senza lavoro, il 10,6% della loro fascia d'età, come annota la Tamburello, composta per la gran parte da studenti.
Nel grafico sotto l'andamento del tasso di disoccupazione totale (sotto) e quello dei senza lavoro tra i 15 e i 24 anni (sopra).

I tre avversari a confronto

Con la trasmissione Otto e mezzo LA7 ha fatto un'operazione mediatica, quella di porre a contronto i tre massimi avversari del prossimo confronto elettorale, certo, però, permettendo a chi ha seguito le tre puntate di chiarirsi le idee, non tanto sui personaggi oramai ben conosciuti, ma piuttosto sulle tre agende da loro incarnate. Al di là del criterio scelto per determinare l'ordine, non chiarissimo, ma non ha molto senso almanaccarci sopra, se non osservare il fatto che a Monti si è riservato il venerdì, che significano due giorni seguenti di pausa per non favorire un confronto immediato con gli altri due competitor, si nota il differente porsi come intervistatore della anchorwoman Lilli Gruber, quasi una madre per Monti, una sorella per Bersani, ed una contraddicitrice, tradita dal suo bon ton, da lei definito austroungarico, tanto da finire all'angolo come un pugile suonato, per Berlusconi, che, gran comunicatore, non si è fatto rubare la scena. Comunque la pensiate sotto ritrovate riproposte le tre serate.





Massoneria e politica italiana

Parliamo ancora di massoneria e politica italiana, ripescando dalla rete un documento sonoro, l'intervista de "La Zanzara" su Radio 24 al massone Gioele Magaldi. Siamo nel luglio del 2010 e l'argomento, inizialmente, è Silvio Berlusconi e sullo sfondo i fatti salienti di quel periodo (la cosiddetta P3). Ma nella parte finale dell'intervista esce con prepotenza un'altra realtà che stampa e televisioni "compiacenti", non si comprende bene il perché, preferiscono far finta di ignorare. Cioè che se Berlusconi è un massone e tanti massoni sono nelle file del Pdl, vero è che anche nel Pd ce ne sono e anche nella direzione nazionale del partito di Bersani.
Del resto, essere massone non è qualcosa di disdicevole né illegale. Come ricordò Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, in un'intervista ad Affaritaliani.it nel 2010 (l'anno del documento sonoro), dopo che la deputata Udc ex Pd Paola Binetti aveva paragonato la Massoneria all'ombra e l'Opus Dei alla luce, "i padri della patria erano massoni" e quanto alla Costituzione della Repubblica, al momento della stesura della Carta, "tra i settantacinque membri c'erano ben sette-otto massoni e in sede di assemblea costituente un terzo del totale era composto da componenti della Loggia. Senza contare che il presidente e padre della Costituzione Meuccio Ruini era massone, così come il vice-presidente dell'Assemblea Giovanni Conti". Del resto da noi la massoneria trova la sua legittimazione nell'articolo 18 della Costituzione che riconosce e tutela la libertà di associazione, prevedendo che i cittadini abbiano il diritto di associarsi, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalle leggi. Come dire, se il fine è lecito, legittima è l'associazione.
Sempre in quell'intervista Raffi conferma il numero dei politici che appartengono alla Massoneria: "Ho parlato di 4 mila e 500 persone, ma noi non facciamo censimenti. Di politici che appartengono alla Massoneria ce ne sono a sinistra, destra e centro". Proprio in quell'anno, 2010, ancora c'era stato all'interno del Pd un dibattito sull'affiliazione alla massoneria da parte di iscritti e si era arrivati ad una apertura. Tant'è che Raffi così commenta su richiesta dell'intervistatore la questione: "Dallo statuto del Pd che contempla il profilo etico arriva una norma non chiara. Oggi si dice «chi vuole aderire deve dichiarare le associazioni a cui appartiene», noi non abbiamo nessun problema a farlo. L'importante è capire i fenomeni. In tutto il mondo civile la Massoneria ha aperto alla modernità ed è espressione di grande democrazia".

Scambio di prigionieri in Siria

Gruppi di ribelli siriani hanno liberato 48 iraniani catturati nel paese negli ultimi mesi scambiandoli con prigionieri trattenuti dai servizi di sicurezza siriani. Lo riferisce l'iraniana governativa Press TV. Non ci sono dettagli, ma la stazione televisiva al-Alam in lingua araba controllata dal governo iraniano ha riferito che un suo corrispondente ha confermato la liberazione degli iraniani.
Questa mattina l'organizzazione turca IHH aveva annunciato che il governo siriano stava per liberare 2.130 prigionieri civili in cambio degli iraniani.
Osman Atalay, che è membro della dirigenza dell'IHH ha riferito alla Reuters che la maggioranza dei prigionieri erano siriani, ma vi erano anche alcuni di nazionalità turca e cittadini di altri paesi. Non c'è ancora alcuna conferma del governo siriano. L'agenzia stampa iraniana Far ha riferito che l'accordo era stato negoziato con l'assistenza del Qatar e della Turchia. Gli iraniani sono stati catturati a Damasco nell'agosto da gruppi di ribelli che li accusarono di essere membri delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche iraniane. Teheran negò dicendo che erano pellegrini musulmani sciiti in visita ad un santuario in Siria.

I 150 anni della metropolitana londinese

La rete metropolitana londinese compie 150 anni di attività. Il "Tube" di Londra fu aperto il 9 gennaio 1863. Fu la prima ferrovia sotterranea del mondo e copriva nel centro di Londra la distanza di sei chilometri tra Paddington e Farringdon Street. Le strade sovraffollate spinsero gli ingegneri vittoriani a scavare tunnel ferroviari sotterranei in un'impresa di ingegneria che dopo sarebbe stata copiata in tutto il mondo.

Che fine hanno fatto 50 tonnellate di uranio siriano?

Secondo il Financial Times di ieri, esperti nucleari negli Stati Uniti ed in Medio Oriente hanno sollevato preoccupazioni sulla sicurezza di una cinquantina di tonnellate di uranio non arricchito in Siria. Una tale scorta potrebbe rappresentare una risorsa vitale per costruire una bomba nucleare e potrebbe avere disastrose implicazioni se l'Iran se ne impadronisse.
Non si sa molto sul programma nucleare siriano, e il paese mediorientale ha sempre negato di averne uno. Ma informazioni di intelligence raccolte nel tempo indicano che il regime del presidente Bashar Assad era vicino a completare un reattore nucleare a Al-Kibar, nella parte orientale del paese, quando è stato distrutto, come si ricorderà, dai jet israeliani nel settembre del 2007.
Funzionari dell'intelligence hanno a lungo creduto che il reattore fosse simile nel suo progetto all'impianto di Yongbyon nella Corea del Nord, che aiutava la Siria nel suo progetto. Comparando i due reattori, gli esperti hanno concluso che quello di Al-Kibar avrebbe richiesto come combustibile 50 tonnellate di uranio naturale per divenire operativo.
Funzionari governativi e esperti nucleari hanno detto recentemente al Finacial Times che ci sono legittime preoccupazioni su una scorta di uranio di tale dimensione che potrebbe esser rimasta in Siria. Secondo gli esperti una tale quantità sarebbe sufficiente per fornire di combustibile adatto a scopi militari per cinque ordigni nucleari.
Un team di ispettori dell'Aiea visitò il sito distrutto di Al-Kibar nel maggio del 2008 e trovò soltanto tracce di uranio, aumentando così il mistero su dove potesse essere finita la scorta di uranio. Secondo l'articolo del Financial Times, alcuni funzionari governativi hanno espresso timori che l'Iran, che è uno stretto alleato della Siria e ha bisogno di uranio per il suo programma nucleare, possa cercare di impafronirsi della scorta.
Queste preoccupazioni sono state sollevate da segnali di movimenti sospetti in quello che si dice sia un impianto segreto di conversione dell'uranio che il regime siriano costruì nella città di Marj al-Sultan vicino a Damasco. Albright, un esperto del programma nucleare iraniano, ha detto: "Si può arrivare alla conclusione che ci possa essere qualcosa in questo sito che le autorità siriane sono interessate a difendere dalle forze di opposizione. Sarebbe interessante conoscere cosa sia". Sebbene i funzionari non sono in grado di determinare in maniera inequivocabile se l'uranio sia davvero immagazzinato nel sito, essi dicono che la Siria è quasi sicuramente in possesso dell'uranio, elemento cercato con insistenza dall'Iran. Un funzionario ha detto che "sarebbe certamente possibile trasferirlo dalla Siria in Iran per via aerea". Se l'Iran stesse cercando di costruire un altro impianto nucleare segreto, una tale scorta potrebbe essere utile e potrebbe anche essere usato per costruire una bomba.

La fame flagella la Siria

L'agenzia delle Nazioni Unite per il cibo afferma che oltre 2 milioni e mezzo di persone in Siria stanno soffrendo la fame con i razionamenti di cibo in aumento nel paese tormentato dalla guerra civile. Così Elisabeth Byrs, una portavoce del World Food Programme, che ha detto appunto: "Stimiamo che ci siano 2,5 milioni di persone che abbiano bisogno di assistenza per il cibo in Siria".
Secondo la sua agenzia, la maggior parte della Siria è alle prese con razionamenti di farina di grano poiché i mulini sono danneggiati a causa degli scontri tra le milizie ribelli e quelle pro-governative.
La Byrs ha aggiunto che "in ottobre, il World Food Programme ha ricevuto una richiesta dalla Mezzaluna Rossa siriana di aumentare il numero dei beneficiari degli aiuti da 1,5 a 2,5 milioni. Tuttavia, il WFP non era in grado di incrementare ancora la sua assistenza a causa di una assenza di partner che mettessero in atto l'aiuto sul territorio".

Il disastro umanitario della guerra civile siriana

La dura realtà dell'inverno si fa sentire per i rifugiati siriani nel campo profughi di Zaatari, dove molti si sono lasciati andare alla rabbia e alla frustazione per la loro attuale situazione di vita. Quella frustrazione e quella miseria è scoppiata martedì quando dozzine di rifugiati hanno attaccato gli addetti giordani dell'aiuto umanitario mentre distribuivano il pane per la colazione.

All'Iran piace Chuck Hagel

L'Iran ha accolto favorevolmente la controversa nomina dell'ex senatore repubblicano del Nebraska Chuck Hagel per il posto di segretario della Difesa degli Stati Uniti, dicendo che ciò migliorerà i legami reciproci. Lo stesso Hagel ha cercato di zittire le critiche dicendo che non c'è un brandello di prova che sia anti-israeliano, mentre l'ex consigliere anziano del presidente Barack Obama e sostenitore di Israele, David Axelrod twittava in sostegno del senatore.

martedì 8 gennaio 2013

Assad intendeva usare il sarin

Il New York Times ha riferito ieri che negli ultimi giorni di novembre del 2012, l'IDF, le forze di difesa israeliane, hanno ricevuto l'informazione che le truppe siriane sembravano intenzionate a mescolare sostanze chimiche in due siti di stoccaggio, probabilmente il letale gas nervino sarin, e a riempire una quantità di bombe che potevano essere caricate sugli aerei.
Il giornale aggiungeva che gli alti comandi dell'IDF avevano informato il Pentagono e che nel giro di poche ore il presidente Obama era stato avvertito. L'allarme era aumentato nel fine settimana poiché gli ordigni erano stati caricati su veicoli nei pressi delle basi aeree siriane.
In riunioni informative, ai funzionari dell'amministrazione era stato detto che se il presidente siriano Bashar Assad avesse ordinato di usare le armi, esse potevano essere aviotrasportate in meno di due ore - un tempo troppo breve per un'azione americana.
Secondo il giornale, quello che è seguito, è stato una rimarcabile dimostrazione di cooperazione internazionale nella guerra civile, nella quale Stati Uniti, Stati arabi, Russia e Cina non hanno quasi mai concordato una modalità comune di azione.
Il New York Times afferma che la combinazione di un avvertimento pubblico di Obama e messaggi privati più nettamente espressi mandati al leader siriano e ai suoi comandanti militari, da Russia e altri paesi, inclusi l'Iraq, la Turchia e probabilmente la Giordania, ha fermato la miscelatura delle sostanze chimiche e la preparazione delle bombe.

Allah marchio di fabbrica?

Un artista olandese ha fatto un'offerta per registrare il nome "Allah" come marchio presso l'ufficio per la proprietà intellettuale del Benelux a L'Aia. La notizia è stata data dal giornale Telegraaf. Teun Castelein di Amsterdam ha detto al giornale che è un "nome incredibilmente bello" e che è sorpreso che nessuno abbia registrato il nome prima.
Tuttavia, l'offerta di 250 euro del trentaduenne per sfruttare il nome di Allah è probabilmente destinata a fallire. Secondo il documento di registrazione visionato da DutchNews.nl, la domanda è stata etichettata con "decisione preliminare: da respingere".

Assad invitato ad andarsene

Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha invitato il presidente Bashar al-Assad di dimettersi. Lo scrive il Jakarta Globe. Yudhoyono, il leader del paese musulmano più popoloso nel mondo, durante una visita di lavoro in Arabia Saudita ieri ha invitato l'uomo forte siriano a lasciare il suo posto per restaurare la pace e preparare la strada a un leader più popolare.
Il giornale riporta queste parole di Yudhoyono, diffuse per mezzo di un suo portavoce: "Si spera che ci sarà un nuovo leader che ami maggiormente il popolo siriano e che possa creare una pace che sia accettabile per tutti e migliorare la situazione".
Il primo consigliere sugli affari esteri del presidente, Teuku Faizasyah, ha proposto un piano in tre punti per mettere fine al conflitto siriano, che include il cessate il fuoco, l'aiuto umanitario e una transizione politica.

La Ue boccia l'Imu di Monti: rende poveri

Riporto stalci di un lancio Ansa.
In Italia, con il peggiorare della crisi, c'è un "rischio elevato" di cadere in una "enorme trappola della povertà": una volta che una persona entra in difficoltà, è molto difficile che riesca ad uscirne. È quanto emerge dal Rapporto Ue 2012 su occupazione e sviluppi sociali.
Il rapporto sull'Imu dice: per essere più equa ed avere un effetto redistributivo, deve essere modificata in senso più progressivo. Secondo il rapporto la vecchia Ici non aveva impatto sulle disuguaglianze e aumentava leggermente la povertà.
L'Imu, ricorda il rapporto Ue, è stata introdotta nel 2012 "a seguito di raccomandazioni sulla riduzione di un trattamento fiscale favorevole per le abitazioni" e "basata sull'effetto distorsivo relativamente basso delle tasse sulla proprietà e il basso tasso di evasione". Nella sua architettura, l'Imu, riconosce Bruxelles, "include alcuni aspetti di equità", come la deduzione di 200 euro per la prima casa, le deduzioni supplementari in caso di figli a carico, e una marcata differenziazione del tasso di imposizione tra prima e seconda casa. Ma, avverte la Commissione, "altri aspetti potrebbero essere ulteriormente migliorati in modo da aumentarne la progressività". Per esempio, dovrebbero essere aggiornati i valori catastali degli immobili: nonostante sia già stato un passo in avanti l'aumento del 60% dei valori del reddito catastale, si tratta di un aumento proporzionale e non progressivo legato al reale valore di mercato degli immobili, e che quindi non riduce le disuguaglianze di reddito. Dovrebbero poi essere introdotte deduzioni non basate sul reddito e migliorata la definizione di residenza principale e secondaria. Sulla base di simulazioni effettuate con i dati relativi alla vecchia Ici, il rapporto Ue sottolinea che "le tasse sulla proprietà non hanno impatto sulla diseguaglianza in Estonia e in Italia, e sembrano aumentare leggermente la povertà in Italia".

Disobbedienza civile

L'ex primo ministro ucraino Yulia Tymoshenko, detenuta in prigione, ha dichiarato oggi la "disobbedienza civile" nell'ospedale della prigione dove è sottoposta a cure.
In una lettera aperta al presidente ucraino Viktor Yanukovych, postata sul sito del suo partito Batkyvshchyna, scrive: "Oggi do inizio alla mia personale azione di disobbedienza civile".
La Tymoshenko ha detto che non comunicherà più con la pubblica accusa e con gli investigatori, che si rifiuterà di andare in tribunale di sua spontanea volontà, che è pronta a resistere fisicamente a qualunque tentativo di trasferirla in tribunale e che non permetterà di essere perquisita.
La Tymoshenko sta scontando una pena di sette anni per abuso d'ufficio per un accordo sul gas del 2009 con la Russia. La sentenza è vista come una sentenza politica.
Il partito Batkyvshchyna è arrivato secondo nelle elezioni parlamentari ucraine dell'ottobre 2012, perdendo la competizione col partito attualmente al governo. Osservatori internazionali hanno evidenziato nelle elezioni l'abuso di risorse amministrative, una mancanza di libertà per i media durante la campagna elettorale e finanziamenti elettorali del partito di governo non trasparenti.

L'Iran incrementa l'export di energia elettrica

Le esportazioni di elettricità iraniane incrementeranno del 47%. La potenza esportata salirà, nell'anno in corso che terminerà a marzo, a 10 miliardi di chilowattore. Ad affermarlo è il ministro iraniano dell'Energia Majid Namjou.
Attualmente l'Iran esporta elettricità in Afghanistan, Armenia, Azerbaijan, Iraq, Pakistan, Turkmenistan e Turchia, e sta progettando di esportare anche in Siria e Libano attraverso la rete elettrica dell'Iraq. L'Iran può esportare fino a 1.000 megawatt di potenza elettrica in Iraq e 500 megawatt in Siria.
A partire dal marzo 2015, l'Iran porterà la sua capacità di generazione da 25 gigawatt a 73 gigawatt.

L'Italia verso l'Armageddon elettorale

Anche Franco Bechis su Libero, oggi, si occupa della contabilità elettorale: "Secondo la legge elettorale in vigore, che sarà corretta rispetto al 2008 da un dpr che ridistribuirà i seggi sulla base del censimento della popolazione 2011, la Lombardia assegnerà ben 49 seggi sui 315 complessivi del Senato". Chi in Lombardia "supererà anche di un solo voto le altre coalizioni in corsa, si aggiudicherà 27 seggi grazie al premio di maggioranza che porta automaticamente il vincitore al 55%. I restanti 22 seggi per la prima volta saranno invece divisi secondo i propri quozienti elettorali fra le coalizioni che supereranno il 20% dei consensi o le singole liste che superino quota 8%".
Secondo Bechis i 22 seggi "potrebbero essere divisi fra tre soggetti: il perdente fra centro sinistra e centro destra, la lista unica per Monti e il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo (difficile che possano superare quella quota gli arancioni di Antonio Ingroia)".
Se, dunque, al Senato Bersani vincesse ovunque meno che in Lombardia potrebbe avere comunque la maggioranza di 4-7 seggi a seconda del risultato ottenuto dagli altri perdenti in Lombardia. "Ma se Lega-Pdl ce la facessero in Lombardia, è quasi certa la loro contemporanea vittoria in Veneto. In questo caso Bersani non avrebbe la maggioranza in Senato. Nella migliore delle ipotesi sarebbe sotto di un seggio, nella peggiore di 7-8 seggi".
C'è poi la questione della Sicilia, dove vincere vuol dire avere 14 seggi sui 25 a disposizione dopo il nuovo censimento. Dice Bechis: "Se il centro destra riuscisse a conquistare Lombardia, Veneto e Sicilia, anche vincendo in tutte le altre Regioni, Bersani non avrebbe la maggioranza dei Senatori". E l'alleanza del Pdl con il Grande Sud di Gianfranco Miccichè potrebbe portare ad un tale risultato.
Ovviamente dipende sempre dal risultato degli altri, ma "in questo caso sarebbe sotto da un minimo di 9 ad un massimo di 15 seggi". Aggiunge Bechis che secondo un sondaggio del Sole 24 Ore ci sarebbe un testa a testa anche in Campania, e quindi una quarta regione che potrebbe non essere vinta da Bersani. "Ed è la seconda Regione per numero di seggi al Senato, dopo la Lombardia: ne offre in tutto 29, e di questi 16 andrebbero a chi vince. Se Bersani perdesse anche qui, il rischio di elezioni nulle comincerebbe ad essere vicino. Complessivamente potrebbero mancare al centrosinistra fra 17 e 24 seggi".
Secondo Bechis a questo punto tutto dipenderebbe dal risultato della lista Monti al Senato, che se fosse buono potrebbe portare al ricatto dei rottami centristi della prima Repubblica su Bersani, costringendolo a cedere la sedia a Monti. Risultato che potrebbe essere definito, non lo dice ovviamente Bechis, con una sola parola "sputtanamento" definitivo del Partito democratico col tradimento del popolo delle primarie. Nel caso invece di un risultato "inferiore alle previsioni e accompagnato da un buon risultato di Grillo e magari dal quorum ottenuto in Sicilia e Campania da Ingroia, sarebbe assai difficile trovare una maggioranza a Palazzo Madama e quindi possibile il ripetersi di uno scenario già vissuto in Grecia, con nuove elezioni necessarie entro l'estate".