Del resto, essere massone non è qualcosa di disdicevole né illegale. Come ricordò Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, in un'intervista ad Affaritaliani.it nel 2010 (l'anno del documento sonoro), dopo che la deputata Udc ex Pd Paola Binetti aveva paragonato la Massoneria all'ombra e l'Opus Dei alla luce, "i padri della patria erano massoni" e quanto alla Costituzione della Repubblica, al momento della stesura della Carta, "tra i settantacinque membri c'erano ben sette-otto massoni e in sede di assemblea costituente un terzo del totale era composto da componenti della Loggia. Senza contare che il presidente e padre della Costituzione Meuccio Ruini era massone, così come il vice-presidente dell'Assemblea Giovanni Conti". Del resto da noi la massoneria trova la sua legittimazione nell'articolo 18 della Costituzione che riconosce e tutela la libertà di associazione, prevedendo che i cittadini abbiano il diritto di associarsi, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalle leggi. Come dire, se il fine è lecito, legittima è l'associazione.
Sempre in quell'intervista Raffi conferma il numero dei politici che appartengono alla Massoneria: "Ho parlato di 4 mila e 500 persone, ma noi non facciamo censimenti. Di politici che appartengono alla Massoneria ce ne sono a sinistra, destra e centro". Proprio in quell'anno, 2010, ancora c'era stato all'interno del Pd un dibattito sull'affiliazione alla massoneria da parte di iscritti e si era arrivati ad una apertura. Tant'è che Raffi così commenta su richiesta dell'intervistatore la questione: "Dallo statuto del Pd che contempla il profilo etico arriva una norma non chiara. Oggi si dice «chi vuole aderire deve dichiarare le associazioni a cui appartiene», noi non abbiamo nessun problema a farlo. L'importante è capire i fenomeni. In tutto il mondo civile la Massoneria ha aperto alla modernità ed è espressione di grande democrazia".
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