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giovedì 23 maggio 2013

Penati prescritto a sua insaputa, tutto da ridere

Ogni giorno se ne raccontano di ogni. La migliore questa mattina la racconta Filippo Penati su Facebook ai suoi fan. Lo zoccolo duro democrat beve beve beve... lapalissiano ormai, se no strade e piazze sarebbero piene di tessere Pd stracciate. E Penati dimostra nelle sue giustificazioni di essere ben consapevole di questa "tragedia sociale".

Ecco tutto il testo della nota di Penati su Facebook:
 
ALCUNE SEMPLICI CONSIDERAZIONI:
Primo. sono onesto e lo dimostrerò con il processo.
Secondo. La prescrizione l'hanno chiesta i PM non io.
Terzo. Se non volessi dimostrare con il processo la mia innocenza, anziché oppormi e fare ricorso in Cassazione avrei potuto tranquillamente prendere la palla al balzo alla prima udienza di 10 giorni fa quando i PM hanno chiesto (loro non io) la prescrizione, accettandola.
 
Quarto. Se per alcuni media la mia opposizione non vale niente come mai Berlusconi non ha mai fatto ricorso in cassazione contro le sue tante prescrizioni?
 
Quinto. CONFERMO CIÒ CHE HO DETTO: "VOGLIO IL PROCESSO E CHIEDO ALLA CASSAZIONE DI ANNULLARE LA SENTENZA DI OGGI CHE IL TRIBUNALE NON POTEVA PRENDERE" ( non poteva prendere) [così nel testo]
 
Sesto io ho fatto tanti passi indietro. Io sono fuori dalla politica e mi sto difendendo NEL PROCESSO come un semplice cittadino (mentre c'è chi sfugge dal processo o chi, anche se sarà processato con accuse anche ben più gravi delle mie, rimane imperterrito nelle istituzioni e magari, come è successo a Formigoni, viene eletto alla presidenza della Commissione agricoltura del Senato con i voti determinanti del Pd.) e quindi non ho più un interesse pratico e personale. Nessuno pretende che un una persona senza cariche pubbliche arrivi a rifiutare la prescrizione . Io lo faccio e ricorro in Cassazione anche per rispetto dei miei ex elettori e dei partiti in cui ho militato. [e dire che bastava essere presente al processo o farsi trovare ieri telefonicamente dall'avvocato difensore (poveraccio), no?]


venerdì 22 febbraio 2013

Documenti. Borghezio a La Zanzara. 9 novembre 2011

Il Borghezio pensiero a La Zanzara su Radio24 il 9 novembre 2011. Siamo nei giorni del "colpo di stato" che ha messo fine al governo Berlusconi. Borghezio alla grande su Monti senatore a vita, la prospettiva del governo di unità nazionale e su tanti altri argomenti di quei giorni compresi i festeggiamenti dei centocinquanta anni dell'unità politica dello Stivale sotto la corona dei Savoia.

La Zanzara 20 febbraio. Un Oscar per Giannino

Fioccano i video in cui Oscar Giannino dichiara di avere lauree e master. E dopo ore di consiglio, Giannino si dimette da presidente di Fare per fermare il declino.
Giorgia Meloni, fondatrice del movimento Fratelli d'Italia, bacchetta i candidati padovani creatori del video 'Vota col cuore, non con il culo'. E si scopre che ha celebrato il matrimonio di Giannino.
Se c'è uno che non sopporta Grillo è Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, che in ordine attacca: Dario Fo, Beppe Grillo, Silvio Berlusconi e Antonio Ingroia. Con una stoccatina a Crosetto.
Giannino in un'intervista dice di aver partecipato allo Zecchino D'Oro sotto falso nome. Cino Tortorella, alias il Mago Zurlì, conferma che nessun bambino ha mai cantato sotto nome diverso.

La Zanzara il 19 ritorna sul master di Giannino

Nella puntata del 19 febbraio, La Zanzara trova nuovi audio che smentiscono Oscar Giannino sulla questione dei master mentre il leader di Fare per fermare il declino fatica ancora a giustificare quanto accaduto. Altre questioni: Angela Bruno, dipendente Green Power soggetto delle battute di Berlusconi, va in tv e chiede le scuse dell'ex premier. Sandra Amurri, candidata con la lista Ingroia, non assolve Berlusconi ma neanche la signora Bruno perchè "il potere affascina". La Corte di Strasburgo apre alle adozioni nelle coppie gay dei figli di uno dei partner. Potevano quelli de La Zanzara trovare Carlo Giovanardi, Pdl, d'accordo con questa decisione? Fulvio Abbate difende Giannino perchè per sopravvivere "bisogna taroccare il curriculum". Christian Barzazi, tra i fondatori di Green Power e candidato nel Pdl, conferma che la signora Bruno era contenta di essere sul palco con Berlusconi.

giovedì 21 febbraio 2013

La Zanzara si occupa del master di Giannino

La puntata del 18 febbraio di La Zanzara su Radio24, la trasmissione condotta da Giuseppe Cruciani. L'argomento principale:.tra i fondatori di Fare per fermare il declino c'è anche Luigi Zingales che il 18 febbraio se ne è andato sbattendo la porta e portando alla luce l'esistenza di un falso master del leader Giannino alla Chicago Booth di cui Oscar però negava di averne mai millantato il possesso. Peccato che esista un audio in cui dice il contrario. Michele Boldrin, altro fondatore di Fare, dice: "Se è vero Oscar ha fatto una cazzata ma io non me la sento di andarmene come Zingales. Il movimento è tanto mio quanto di Oscar". Altri argomenti: i legali di Minzolini chiedono il reintegro a direttore del Tg1 dell'ex direttorissimo. E lui deve scegliere: direttore o senatore? E poi, Berlusconi non perde occasione per citare una ricerca dell'Università di Siena che, dice lui, dimostrerebbe come il suo governo 2001-06 abbia realizzato l' 80% del contratto con gli italiani. Peccato che le cose non stiano proprio così. Lo spiega a La Zanzara uno degli autori di questa ricerca, il prof. Maurizio Cotta.

martedì 19 febbraio 2013

Silvio Berlusconi a un "Giorno da Pecora"

Il Cavaliere, Silvio Berlusconi, a ruota libera, l'11 febbraio, a Un Giorno da Pecora: dalla politica alla vita privata, dalla cresta di Balotelli ai suoi capelli trapiantati, da Sanremo al suo rapporto con la morte... Già, perché Silvio Berlusconi dice che ha sorpassato Bersani, ne fa una grande imitazione, dice che quella del giorno prima con la ragazza era una gag riuscitissima e che vorrebbe farsi la cresta come ‘ballotelli’ ma gli manca la materia prima. Come sempre impagabile.

sabato 2 febbraio 2013

Vauro: Sto con Rivoluzione civile

Vauro Senesi, il vignettista noto ai più per la sua collaborazione con la trasmissione di Michele Santoro Servizio Pubblico, che va in onda al giovedì su La7, sta con Rivoluzione civile di Antonio Ingroia. Nel video il suo messaggio: "Recuperiamo le parole perdute".

giovedì 31 gennaio 2013

Politici di cartapesta

È un rito che va in scena ogni anno, nei giorni in cui, come vuole la tradizione latina, è lecito "insanire", ricorda TM News. Ma la satira del Carnevale di Viareggio, uno dei più famosi del mondo, mai come in questo periodo sembra dare voce ai pensieri di molti italiani, piuttosto arrabbiati con la politica. E dunque, ecco la rappresentazione di un possibile "buon partito", che vanta molte, e un po' inquietanti pretendenti, come spiega l'artista Massimo Breschi. "Abbiamo Vendola e Alfano, che sono le spose, tutte ambiscono allo sposo Bersani, però c'è anche lo sposo Di Pietro, che non lo vuol nessuno e lui è un po' incavolato". Da segnalare poi la posizione del presidente del Carnevale, Alessandro Santini, che invita i politici a pensare alla satira in maniera quantomeno originale. "Se il politico - spiega - è furbo e intelligente accetta la satira e comprende quanto è importante essere rappresentati sui nostri carri di cartapesta. Se il politico si offende verrà sbeffeggiato ancora di più e peggio sarà per lui". In attesa, conclude il servizio, di sapere come reagiranno Monti, Napolitano o Berlusconi, in Versilia i preparativi proseguono. E l'imminenza delle elezioni rende questa edizione del Carnevale probabilmente ancora più attesa. (Fonte delle immagini: Afp)

sabato 26 gennaio 2013

La Minetti come Nilde Iotti

Il Fatto Quotidiano ha rispolverato questa chicca youtubina che riguarda l'intervista della Zanzara a Daniela Santanchè del 12 aprile 2012. In periodo di campagna elettorale e con una catastrofe abbattutasi sul Pd tutto può far brodo per risollevare almeno un po' nelle pie intenzioni le sorti del centrosinistra. La Zanzara è una trasmissione radio di Radio24.
Cosa dice la Santanchè? Ce lo dice ladygroove71b che così commenta questa sua clip inserita su YouTube il 13 aprile 2012. "La Minetti? Anche Togliatti aveva come amante la Iotti, poi lei è diventata il primo presidente donna alla Camera, e sicuramente non aveva vinto concorsi. Nessuna delle due ha vinto un concorso, questo è sicuro". Queste parole surreali sono state pronunciate da Daniela Santanché alla Zanzara, su Radio 24. "La Iotti - aggiunge - faceva benissimo politica, ma nella stanza sopra delle Botteghe Oscure. Siccome ora si parla solo di Bunga Bunga possiamo dire che tutto il mondo è paese. Una compagna comunista da amante a presidente della Camera dimostra che le scorciatoie aiutano. Se non fosse stata l'amante di Togliatti non credo sarebbe mai diventata presidente della camera. Le scorciatoie c'erano ieri e ci sono anche oggi, forse un tempo era peggio".
Poi ricorda la confessione del nepotismo della Santachè. L'esponente del PdL rivendica poi candidamente la spintarella ricevuta da sua nipote, Silvia Garnero, nota per essere l'assessore più assenteista della Provincia di Milano. "Mia nipote? Meglio del Trota, lui é un pirla, lei brava, bella e capace. Difendo il nepotismo. Se hai un parente, anche un figlio, preparato e capace perché non deve avere la possibilità di emergere?", dichiara perentoriamente la Santanchè. "In politica funziona così, di cosa vi stupite? Quando si fa una giunta decidono i partiti. Ho detto a Podestà (presidente provincia di Milano, ndr) che c'era mia nipote, una ragazza brava, bella di cui mi fido. Piuttosto di suggerire uno che passa per strada e che non conosco. Lo rivendico con orgoglio". "Silvia ha il quid - dice ancora alla Zanzara - mentre il Trota ha dimostrato di essere un pirla anche se ha preso i voti, ma avete sentito le interviste che ha fatto? E poi parliamoci chiaro, nessuno di quelli che è in politica ha fatto concorsi, non è una raccomandazione, è una procedura normale".
E poi c'è Rosy Mauro e una previsione sbagliata riguardante la guida della Lega. La Santanchè, secondo cui Maroni non potrebbe mai essere il leader della Lega, si pronuncia anche sull'espulsione di Rosy Mauro: "svolgeva il ruolo di badante, un lavoro molto prezioso per la Lega, e doveva limitarsi a quello, non doveva avere mire politiche. Non la difenderei mai solo perché è una donna. Non e' una questione di genere. Non ho mai sentito il politico Rosi Mauro fare battaglie politiche, introdursi nell'agenda politica del paese. L'ho sempre vista svolgere molto bene il ruolo di badante, cosa che apprezzo. Lei ha preso il peggio degli uomini". E aggiunge: "Sarebbe una vera violenza verso gli italiani averla a sostituzione di Schifani in aula al Senato, in caso di assenza delle alte cariche dello Stato". Bossi, secondo il deputato PDL, "è la vera vittima, con la sua malattia". Poi, commentando l'autista che ha registrato Renzo, la Santanchè incalza: "Mi fa più schifo della Rosi Mauro. Se penso che potrei affidare mio figlio a un autista o a uno che può stargli vicino, con un possibile ricatto, non mi piace. È un infame, mi fa più schifo lui di tutto il resto. È un ricattatore"
E infine la clip chiude ovviamente su Sallusti. Gran finale con la rivendicazione di privacy e di "dimensione dell'intimo" circa la nota liaison tra la stessa Santanchè e Alessandro Sallusti, direttore de "il Giornale".
È una clip divertente, che dice molte cose senza alcun pudore dovuto a false ipocrisie. Ma soprattutto, se questa era l'intenzione, che non sposta di un millimetro possibili intenzioni di voto o l'attenzione di qualche incerto.



Molto più efficace, già così confezionata, ma ancor più se opportunamente interpolata o integrata, regalo un suggerimento, la clip che segue, che impazza nei primi posti su Youtube. Colpisce molto di più il lato deteriore di quest'epoca di berlusconismo che non le esternazioni della Santanchè candidata pidiellina.

giovedì 17 gennaio 2013

Fini, una storia italiana

Oggi scriverò un'altra storia usando le clip archiviate su Youtube. È una delle tante possibili storie che si possono raccontare su uno dei più discussi esponenti dell'allegra brigata di residuati della prima repubblica che Monti ha raccolto nell'armata con cui, novello Landsknecht, Lanzichenecco, sta muovendo alla conquista dello Stivale. Come in tutti i percorsi di fabulazione, come i format televisivi ci insegnano una clip a mo' di premessa ci sta, un antipasto che può corroborare la successiva degustazione, per dirla con una metafora metabolica. Siamo nel novembre 2010, precisamente il giorno 11, la trasmissione Annozero di Santoro manda in onda un'intervista di Luca Bertazzoni ad Assunta Almirante, argomento l'ultima (allora) svolta di Gianfranco Fini.


Parafrasando Santoro, il racconto adesso può cominciare. Sigla! I Contromano introducono il tema di questo post con "Mamma, non sono più fascista".


L'errore fondamentale è stato fatto nell'aprile 2008 da Berlusconi e dagli ex An, quando, per togliersi dai piedi Fini, che era già d'impaccio, hanno pensato di ripetere l'escamotage in precedenza usato con Casini, di farlo presidente della Camera, per eliminarlo dall'attività politica di partito facendone un uomo delle istituzioni sopra le parti. Ma evidentemente un uomo, qualunque uomo, non lo si conosce mai abbastanza, e Berlusconi, che si vanta di essere un fine conoscitore degli animi umani, quella volta ha preso una cantonata pazzesca. Ahinoi, perché oggi ancora ne paghiamo le conseguenze.


Non è banalmente la promessa di dimettersi mai mantenuta relativa alla casa di Montecarlo a farci capire nel tempo l'illusione nel giudizio di Berlusconi. Il problema di Fini è tutto nelle parole, a ben ascoltarle, di Assunta Almirante.
La coerenza politica di Gianfranco Fini è messa in dubbio nella rete da moltissimi video creati da persone di destra, missini soprattutto che dalle giravolte del nostro si sono sentiti profondamente traditi. Per cui è difficile trovare una clip che non contenga scritte che testimoniano quella che viene vissuta come un'offesa personale. Così anche nella seguente che tramanda ai posteri un frammento dell'intervento di Fini al congresso MSI-DN di Sorrento del 1987, alla fine c'è l'innevitabile epiteto. Umanamente giustificabile, comunque, l'incipit del brano audio è inequivocabile: "Il nostro fascismo, cari camerati...".


Come inequivocabili sono i contenuti dell'appello agli elettori che Gianfranco Fini, segretario del Movimento Sociale Italiano, in occasione delle elezioni politiche del 5 e 6 aprile 1992 fece allora: un voto all'Msi-Dn per cambiare e punire la partitocrazia, di cui poi è diventato ed è uno degli esempi più sublimi quanto ad attaccamento alla poltrona.


Come anche testimonia la clip successiva che ci mostra sempre in quegli anni un Gianfranco Fini a Napoli. Il documento audio-video è notevole per un passaggio, quando cioè Fini si esprime su Bossi. Da ascoltare con molta attenzione, centellinando le parole come un vino d'annata. Pensando sul carro di chi oggi Fini si scarozza nella corsa elettorale.


La nostra storia si chiude con Piero Chiambretti che nei panni del portalettere, si reca alla sede dell'Msi per consegnare al segretario del partito Gianfranco Fini la cartolina di Andrea Barbato,.uno dei divertenti momenti della fortunata trasmissione Il Portalettere andata in onda tra il 1991 e il 1992.


Sul Web tal Savoldello di nickname, indubbiamente di destra stante l'incipit, commenta: "Bellissima la bandiera quadripartita con gli stemmi di Trieste, Istria, Fiume e Dalmazia. All'epoca esisteva un partito, un leader e un ideale. Oggi anche la destra è confluita nella Cloaca Maxima della politica italiana fatta di imbrogli, di demagogia, di accordicchi e di ladrocini. Non ci saranno più le bombe e il clima di tensione, per fortuna, ma non c'è neanche più nulla in cui credere. Già, e non c'è miglior storia di quella di Fini per rafforzare una simile considerazione.

mercoledì 16 gennaio 2013

La politica desolata

Ricordate che doveva esserci la fine del mondo, in dicembre? Aspettando che quella profezia, la profezia dei Maya si avverasse entro la mezzanotte del 21 il canale Youtube ChiaroTondo  insieme al guru, come lo definisce, degl'imprenditori e commercianti, Luciano Imbriani, andava a vedere quali erano i volti nuovi profetizzati dalla nostra politica per uscire da questa crisi. Ah che bella ventata di aria fresca, si rallegravano, per dire. Le elezioni del prossimo febbraio dovrebbero rappresentare l'ingresso nella terza repubblica che tutto sa di prima. Ciò dovrebbe significare, dicono, un cambio netto nello scacchiere politico, con l'addio di "dinosauri" il cui compito si è esaurito ormai da tanto, troppo tempo. Ed invece? Si fa prima, osservano, a segnalare tutti quelli che hanno deciso di mettersi da parte come ad esempio Pierluigi Castagnetti e Massimo d'Alema. Ma per gli altri? Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Rosy Bindi, Pierluigi Bersani, Pier Ferdinando Casini. Mastella! Insomma, questi alcuni dei nomi di coloro che continuano imperterriti nella loro storia politica nonostante gli argomenti si siano ormai ridotti all'osso, per non dire di peggio. E il Monti piombato sulla scena politica come un day after della mancata fine del mondo, che fa il Gesù di Nazareth che resuscita i morti. La fine del mondo dei Maya forse non è niente rispetto all'orribile spettacolo offerto in Parlamento dai partiti per salvarsi a vicenda e rimanere incollati su quelle poltrone costi quello che costi a discapito di noi cittadini, fanno intendere i due nella clip.


Non ci resta che ridere, per non piangere. A Ballarò ieri, 15 gennaio, Maurizio Crozza si è chiesto perché Silvio Berlusconi non sia stato invitato. Certo, ci avvrebbe sicuramente sorpreso e divertito, un altro spettacolo al confronto d'un Fini impresentabile, ributtante quasi se la parola non fosse troppo forte. Dopo l'incipit sul Cavaliere il comico,poi si rivolge agli ospiti in studio: "Ingroia, ma che riflessi ha?", riferito al gesto di mostrare i polsi di Berlusconi. E ancora, "invitare Fini e Tremonti è come voler fare un nuovo varietà con le gemelle Kessler". Non è mancato Bersani e la sua campagna "immobile", la Lombardia come l'Ohio e Formigoni nell'Area 51. Un dramma quando la satira si fa più interessante e vera della politica quanto ad argomentazioni sulla realtà.

lunedì 14 gennaio 2013

Candidata a sua insaputa

A partire da oggi, nella pagina della Rassegna Stampa, sarà possibile leggere gli articoli giudicati più interessanti nelle mie quotidiane scorrerie tra la carta stampata. Qui invece voglio riassumere una vicenda quantomeno curiosa per non dire paradossale e sconcertante che racconta la Repubblica con un pezzo di Nicola Pellicani.
Silvia Pasinato, figlia dell'ex parlamentare di Forza Italia Antonio Pasinato, è il sindaco Pdl di Cassola in provincia di Vicenza. Il suo nome è legato ad un altro esempio di "a sua insaputa", ormai un tormentone. Perché alla sera veniva data in posizione blindata al 5° posto nella circoscrizione della Camera Veneto 1 nella Lista Monti, mentre la mattina dopo figura tra i candidati del Pdl. "Mi sono ritrovata candidata con Monti, in buona posizione, senza mai aver accettato la candidatura. Ma io sono sempre rimasta fedele al Pdl. Figuriamoci, sono iscritta al partito dal 1997 quando avevo diciott'anni".
E al giornalista che le chiede come possa essere finita nella Lista Monti, prova spiegarlo così: "Ma, non lo so... Io mi sono limitata a inviare un curriculum. Bastasse questo per entrare in Parlamento, mi sembrerebbe troppo facile". Ma perché un curriculum a Monti se tesserata al Pdl, le chiede Pellicani. "Le spiego: prima di Natale ho partecipato, in compagnia di alcuni moderati provenienti dal mondo dell'associazionismo, ma vicini al Pdl, a un paio di convegni del movimento di Giannino. Ero lì per ascoltare, ma sempre da pidiellina". E fa il paragone con Giorgio Santini della Cisl, in lista Pd, che sembrava lui pure con Monti. Poi continua: "Sempre attraverso le persone con cui avevo partecipato al convegno, ho preparato quel curriculum. E l'ho inviato a un amico, che evidentemente l'avrà inviato a Roma". Insomma, proprio un caso di "a sua insaputa", pare.
Ma il giornalista è curioso e chiede cosa mai possa la Pasinato aver scritto per folgorare Monti. Dice: "Sono funzionaria dell'Anas", dunque una che di "fare strada" se ne intende... Comunque aggiunge che in particolare aveva indicato il proprio percorso politico nel Pdl di Berlusconi. Pensando a Servizio Pubblico, mi sovvengono alcune vignette di Vauro. Azzeccatissime.

domenica 13 gennaio 2013

Il Silvio Monti di Manetta

Gradevolmente sugoso è questo apologo esternato da Dino Manetta, che alla fin fine evidenzia la nostra, di popolo, caratteristica più fortunata, la creatività. Tant'è, aggiungo, che subito, chiusa l'emergenza europea, s'è usato il letto di Procuste Santoro per riportare, ad uso interno, il metaforico simulacro di Manetta alla sua giusta dimensione, da gigante nano a nano gigante.

sabato 12 gennaio 2013

Er cetriolo de Mario

Sabato, un po' di distrazione, un po' di divertimento ci sta. E della musica aiuta a rilassarsi dai tormentoni seriosi della settimana. E, dunque, una clip come quella scelta per questo post, datata febbraio 2012, ci può stare. La Sora Cesira che ci canta l'Ici de Mario, che "celebra" Ici (o Imu che sia), tasse e rigore, il cocktail offerto agli italiani dal governo dei tecnici di Mario Monti, de Mario, appunto.

venerdì 11 gennaio 2013

Il Cavaliere e il Professore a The Hashtag

Segnalo all'attenzione di chi mi legge due video, molto piacevoli e costruiti con molta intelligenza tratti dal canale La3tube. Il primo, intitolato Agenda Berlusconi 2013, fa per così dire, con il meccanismo dei tweet, il punto sulle ultime uscite mediatiche di Berlusconi. Molto divertente, ma più scontato. Ancor più divertente il secondo, The Mario Monti Show, frutto della discesa in campo ovvero salita in politica del premier autodimissionatosi qualche giorno prima di Natale. Buona visione.



lunedì 24 dicembre 2012

Redenzione

L'articolo di Renato Brunetta, di cui ho detto in un post precedente, dà una speranza, gli Italiani: "C'è un'Italia, che voi [il governo dei tecnici] avete ignorato e vessato. È quella di chi cerca di aprire un negozio o fondare un'impresa. Un'Italia che ha bisogno di credito accessibile e di burocrazia seria, ma amica. Un'Italia che ha bisogno di una speranza, non di un richiamo infinito e crudele al rigore". Un'Italia che all'inizio ci ha creduto, affascinata dalla sobrietà dopo tanto scandalo sbandierato ad hoc da televisioni e giornali. Un'Italia che sembra ora aver capito o che sta cominciando a capire da quando si è trovata mani in tasca, oltretutto non elette, non scelte a propria rappresentanza.
A Natale un tempo erano di tendenza i film di animazione in tv. Qualcosa si è visto anche in questi giorni. Così pensando ad un'Italia che si faceva sobria perché uno era sobrio, che vestiva il loden perché uno lo vestiva, che ripeteva sciochezze anglossassoni perché uno le aveva dette, mi è tornato alla mente un bellissimo brano di Allegro non troppo, che allego qui sotto. Con tanto di dedica a chi crede l'Italia un paese di fessi. Buon Natale e buon election day.

venerdì 21 dicembre 2012

La profezia di Monti

Monti si è dimesso, dunque. "Irrevocabili dimissioni", annunciate l'8 dicembre al termine di una visita al Quirinale. Una profezia, come un sacerdote Maya. Sobrio e affidabile, però. Tant'è che la sua, di profezie, si è verificata puntualmente. Fine del suo governo. Ma fine dell'Italia no, anche se ci ha provato.


domenica 16 dicembre 2012

L'incendio del Reichstag

Grillo evoca l'incendio del Reichstag e i nazisti che si preparano ad entrare marciando col passo dell'oca in Parlamento se i grillini resteranno fuori. Manco la democrazia, la garanzia della democrazia fosse un brand proprietario, come quello del Movimento 5 stelle, proprietà privata del comico guru. Ma poi, diciamocelo: la mission di un comico dovrebbe essere far ridere, strappare un sorriso per regalare un momento di sollievo, di serenità. Non far piangere. Per questo basta un parlamentare nominato qualsiasi, uno a caso.
Chiudiamola lì e tiriamoci su con uno dei TrarcoMavaglioVideos, costruito con degli spezzoni del filmato che documenta l'incontro con l'esperto di comunicazione web reclutato da Obama, Michael Slaby, in cui l'esperto racconta l'esperienza della recente campagna elettorale 2012.


È un peccato che il video, così "manipolato" per celiare,  evidenzi soprattutto la gag. Importantissima, invece, è la chiusa della risposta di Slaby a Riotta su Casaleggio, che conclude questo come il documento video originario, perché contiene l'insegnamento che l'uso dei social network non è tutto nella quotidianità d'un rapporto con le persone. Che il vecchio porta a porta, ad esempio ancora attuato oggi dai vecchi militanti del Pd, quelli che "vengono da lontano", è estremamente efficace. Insomma, riducono ai minimi termini gli assiomi fondanti il M5S più le ultime parole di Slaby, che qualsiasi gag, per quanto intelligente, si possa inventare.

domenica 9 dicembre 2012

Uccellacci e uccellini

Che le sigarette siano nocive per l'uomo, che le ha inventate, è ampiamente dimostrato. E se lo stato rinunciasse una volta per tutte a farne un business, invece di fare spallucce contando sulla libertà d'ognuno di suicidarsi come meglio gli pare, guadagnerebbe qualche punto di simpatia. Può consolare, però, che almeno quanto resta di tanto fumo, i mozziconi che generalmente tanto "civilmente" si buttano a terra (c'è sempre qualcun altro che pulisce), tornano utili, oltre che a qualche barbone tabagista che li raccoglie per recuperare il tabacco rimasto, anche ad altre, come si diceva un tempo, "creature di dio". Secondo scienziati messicani, infatti, gli uccelli fodererebbero i loro nidi con i mozziconi delle sigarette per allontanare i parassiti e per tenersi caldi.
Sergey Yolkin, per l'agenzia di stampa Novosti, commenta a modo suo, umoristicamente, il fenomenon con la vignetta sottostante.