lunedì 24 dicembre 2012

Redenzione

L'articolo di Renato Brunetta, di cui ho detto in un post precedente, dà una speranza, gli Italiani: "C'è un'Italia, che voi [il governo dei tecnici] avete ignorato e vessato. È quella di chi cerca di aprire un negozio o fondare un'impresa. Un'Italia che ha bisogno di credito accessibile e di burocrazia seria, ma amica. Un'Italia che ha bisogno di una speranza, non di un richiamo infinito e crudele al rigore". Un'Italia che all'inizio ci ha creduto, affascinata dalla sobrietà dopo tanto scandalo sbandierato ad hoc da televisioni e giornali. Un'Italia che sembra ora aver capito o che sta cominciando a capire da quando si è trovata mani in tasca, oltretutto non elette, non scelte a propria rappresentanza.
A Natale un tempo erano di tendenza i film di animazione in tv. Qualcosa si è visto anche in questi giorni. Così pensando ad un'Italia che si faceva sobria perché uno era sobrio, che vestiva il loden perché uno lo vestiva, che ripeteva sciochezze anglossassoni perché uno le aveva dette, mi è tornato alla mente un bellissimo brano di Allegro non troppo, che allego qui sotto. Con tanto di dedica a chi crede l'Italia un paese di fessi. Buon Natale e buon election day.

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