Il gabinetto del primo ministro giapponese Yoshihiko Noda ha dato le dimissioni mettendo così fine a tre anni di governo del Partito Democratico di sinistra e riportando al potere il Partito Liberal Democratico (LDP), una formazione maggiormente conservatrice. L'LDP e il suo tradizionale alleato, il partito New Komeito, nelle elezioni del 16 dicembre ha ottenuto 325 seggi dei 480 della camera bassa del parlamento. Il leader dell'LDP, Shinzo Abe, viene nominato oggi primo ministro in una sessione straordinaria del parlamento.
Abe, 58 anni, considerato un falco e il più conservatore nell'elite politica giapponese, sarà primo ministro per la seconda volta nella sua carriera politica, avendo già guidato il paese per un anno nel 2006-2007, poi costretto alle dimissioni a causa di una serie di scandali che interessarono membri del governo.
Abe ha già entusiasmato dicendo che si adopererà per portare l'economia giapponese fuori dalla stagnazione che dura da due decadi affrontando il crescente debito nazionale, e presentando un piano di ricostruzione dopo il devastante terremoto e lo tsunami dello scorso anno e la conseguente crisi nucleare. In campo internazionale, Abe ha promesso di difendere gli interessi giapponesi nelle dispute territoriali in corso e di rafforzare l'alleanza con gli Stati Uniti per la sicurezza del Giappone.
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