mercoledì 26 dicembre 2012

Il Monti disvelato

Salire in politica? Nel senso di salire in carrozza? Potrebbe, visto il "Se una o più forze politiche, con credibile adesione alla mia agenda [mica che la carrozza si sfasci per strada], manifestasse il proposito di candidarmi a Presidente del Consiglio...". E i valletti, chi? Fini e Casini, e il cocchiere? Montezemolo, lui di "cavallini" se ne intende. O piuttosto nel senso di salire in auto. Per fare che? Dare una mano come navigatore? L'autista? Visto quel "Sono pronto a dare il mio incoraggiamento e, se richiesto, anche la guida".
Il premier, un furbone che dice e non dice, come all'Annunziata di Ichino, "Non so se sia dentro il Pd o no", indicava, parrebbe, un salire in alto. Su. Un salire sul patibolo? Chissà cosa non si farebbe per l'Europa, per sua maiestade Frau Merkel?!
No, no, no, amici miei. Altro è il significato della scelta di tale locuzione. Più che un lapsus freudiano è una locuzione mutuata da una prassi evidentemente ben frequentata e consolidata nella mente. Nel rito di perfezione massonico si sale. Da apprendista a compagno, a maestro e così via via fino all'ultimo grado della piramide che può essere più o meno complessa a seconda del rito di riferimento. Il simbolismo della salita all'interno della Massoneria è creato dal racconto biblico della scala di Giacobbe.
Questo, dunque, il motivo, parrebbe, dell'inconsueta locuzione, che tanti pappagalli hanno subito cominciato ad usare, per piaggeria più che per stupidità. Anche se si dice il contrario come in questo siparietto tra due "colleghi" del Club Bilderberg.

Nessun commento:

Posta un commento