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venerdì 5 aprile 2013

Due lettere da lontano

L'avanguardia rivoluzionaria ha ancora una funzione? C'è chi ci crede ancora.

martedì 12 febbraio 2013

Comizio di Marco Ferrando a Roma

Il comizio di Marco Ferrando e del Partito Comunista dei Lavoratori a Roma il 7 febbraio scorso. La registrazione è stata effettuata da Radio Radicale. Intervengono Franco Grisolia, Luigi Sorge, Iva Matassini, Leila Pereira, Pino Siclari e Marco Ferrando.


È il video di cui si parla nei post precedenti. Può anche essere visto su YouTube.

martedì 5 febbraio 2013

Fidel Castro riappare in pubblico

Nella clip di ieri di CronacaLive su YouReporter la riapparizione in pubblico a sorpresa di Fidel Castro. Per la prima volta dal luglio 2006, quando dovette sottoporsi a una delicata operazione chirurgica all'addome e finì con il cedere i poteri, Fidel Castro si è recato di persona nel proprio seggio elettorale, nel quartiere nord-occidentale di El Vedado all'Avana. A Cuba infatti si votava per rinnovare i 612 deputati dell'Assemblea Nazionale, cui lo stesso "Lider Maximo" si è ricandidato nella circoscrizione di Santiago, oltre a un migliaio di membri delle assemblee provinciali. Nelle tre occasioni elettorali successive all'intervento, Castro aveva esercitato il diritto di elettore attraverso terze persone.

Garantire i diritti per il futuro dei giovani

Paolo Ferrero, il leader del Partito della Rifondazione Comunista, che partecipa all'esperienza di Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, nella clip diffusa dal movimento, dichiara che è fondamentale garantire i diritti per dare un futuro ai giovani.

sabato 2 febbraio 2013

Vauro: Sto con Rivoluzione civile

Vauro Senesi, il vignettista noto ai più per la sua collaborazione con la trasmissione di Michele Santoro Servizio Pubblico, che va in onda al giovedì su La7, sta con Rivoluzione civile di Antonio Ingroia. Nel video il suo messaggio: "Recuperiamo le parole perdute".

lunedì 21 gennaio 2013

L'elefantino di Radio Londra

Giuliano Ferrara può anche essere antipatico a molti, probabilmente per quel suo atteggiamento di supponenza frammisto a furberia che spesso usa come contegno didattico nello spiegare cose, ai suoi occhi lunghi, evidenti, ma non tali per chi si trova ad ascoltarlo, magari dalla scatola televisiva. Che abbia intelligenza politica è indubbio e anche senso delle cose, di ciò che sono foriere, di come evolveranno, in un futuro non lontano. I suoi interventi nella rubrica Radio Londra sono costruiti con molto senso della misura del messaggio che si vuole trasmettere, senza sbavature, senza forzature, con estrema naturalezza, perché solo così si è convincenti e Giuliano Ferrara è convincente. Da quella miniera di arguzie, di verità e di profezie tolgo oggi due perle che mostrano come Giuliano Ferrara sappia cogliere quel senso del domani che andremo a vivere, e lo sappia esporre quasi come un oracolo a chi ha orecchie per intendere le prospettive. Il primo filmato, del 31 ottobre 2011, riguarda Antonio Ingroia allora ancora magistrato, al centro di polemiche sulla stampa del tempo per la sua partecipazione al sesto congresso del PDCI a Rimini il 30 ottobre di quell'anno. Ferrara, tra le altre cose, ne preannuncia nel suo commento la discesa in campo.


Nella puntata del 28 ottobre 2011, Ferrara si era invece occupato di quel "simpatico rotondetto cattolico", come lo definisce, sindaco di Firenze e parlando del raduno alla Leopolda spiega come Renzi si apprestasse a dare l'assalto al Pd. Per essere oggi un uomo politico, dice Ferrara, ci vuole una narrazione. Renzi lo aveva capito e si stava costruendo una. L'essere arrivato poi, secondo alle primarie, non significa una sconfitta, secondo di due. Aggiungo. Forse lo stesso apparato che Renzi tentava di sconfiggere con il suo slogan rottamatorio, facendolo perdere lo ha preservato da una stagione, quella elettorale che stiamo vivendo, che gli avrebbe certo nuociuto, in quanto da come si stanno mettendo le cose, il rischio c'è per molti di perdere definitivamente la faccia. Oltretutto lo aiuterà a liberarsi da una compagnia di "sfegatati" dell'ultima ora, in cerca qua in cerca là d'una poltrona, che soprattutto in periferia non gli hanno giovato.

martedì 15 gennaio 2013

Quando la sinistra italiana aveva un leader

Ripropongo qui  la clip che segue, trovata su YouTube, che documenta un momento di una Tribuna politica del 1972. Protagonista è Enrico Berlinguer. Un ricordo di quando i lavoratori ed i pensionati italiani avevano un partito che li difendeva, il Partito Comunista Italiano. E la sinistra aveva un leader, Enrico Berlinguer, appunto.

domenica 13 gennaio 2013

La sinistra alternativa, la sinistra e Grillo

Ieri, il Partito comunista dei lavoratori è intervenuto con un comunicato sull'affermazione di Grillo su Casa Pound, una nota di colore, per così dire, che ha tenuto banco sui media. Per il PCL la dichiarazione va presa molto sul serio: «Le dichiarazioni di apertura di Beppe Grillo a Casa Pound non ci sorprendono. Come non ci ha sorpreso la rivendicazione di “abolizione del sindacato” da parte del comico milionario. Sorprendono forse quella sinistra alla deriva che ha vezzeggiato il grillismo come movimento democratico progressista. Non noi che ne abbiamo denunciato da subito, controcorrente, gli equivoci reazionari. Gli arancioni di Ingroia e Di Pietro continuino pure ad inseguire Grillo proponendogli “un fronte comune”. Il Partito Comunista dei Lavoratori lo tratterà per quello che è: un avversario del mondo del lavoro.»
Il 9 gennaio il PCL si era anche espresso sugli "atteggiamenti" dei partiti di sinistra, e non solo, in vista delle prossime elezioni politiche: «Tutti i partiti dominanti ( PD, Polo Montiano, PDL) spendono la propria “campagna elettorale” per due scopi congiunti: far dimenticare le misure antioperaie e antipopolari che insieme hanno votato (su pensioni, articolo 18, Imu sulla prima casa...); e nascondere il programma futuro antioperaio e antipopolare su cui insieme si sono già impegnati (fiscal compact per i prossimi..20 anni). Solo con questa truffa possono contendersi i voti popolari (gli uni “contro” gli altri) per la guida di un governo antipopolare. Purtroppo invece di denunciare la truffa e battersi per un programma comune alternativo, le sinistre hanno scelto di subordinarsi o ai liberali o alle procure. Il PCL si assumerà sulle proprie spalle la responsabilità di una campagna anticapitalista dalla parte del lavoro: contro industriali, banchieri, Vaticano, per una Repubblica dei lavoratori.»
In un altro documento, del 5 gennaio, il PCL dava questo giudizio sui partiti di sinistra: «Sinistra e Libertà ha scelto la coalizione di governo col PD, grande sostenitore del governo Monti, sulla base di una “carta di intenti” che impegna un futuro governo di centrosinistra alla continuità delle politiche di austerità contro il lavoro.  PRC e PDCI hanno scelto di dissolvere elettoralmente la sinistra cosiddetta “radicale” nel variopinto contenitore Arancione sotto la guida di ex magistrati - incluso il liberal questurino Di Pietro - orfani del PD e apertamente intenzionati ad allearsi col PD dopo il voto». Nello stesso documento il Partito Comunista dei Lavoratori dice che «si presenta alle elezioni politiche sulla base di un programma anticapitalista: l'unico programma realmente contrapposto all'”agenda Monti”, a partire dalle ragioni del lavoro e di tutti gli sfruttati. L'Agenda Monti è il programma degli industriali, dei banchieri, del Vaticano, già votato in Parlamento da tutti i principali partiti (PD, PDL, UDC). L'ipocrisia che la circonda regna oggi sovrana. Berlusconi finge di opporsi dopo averla istruita. Bersani ambisce solamente a gestirla in prima persona, dopo essersi presentato alle Primarie come difensore del lavoro. Vendola, oppositore di Monti, si è subordinato a Bersani sostenitore del governo Monti, in cambio di un ministero. Le altre sinistre si accodano al liberal questurino Di Pietro e ai magistrati, che a loro volta vogliono accordarsi col prossimo governo Bersani.. Mentre il comico milionario Beppe Grillo che striglia “i politici” non solo ignora il lavoro, ma rivendica addirittura l'abolizione del sindacato ( “roba dell'800”) scavalcando Marchionne. Senza che nessun partito “democratico” muova scandalo. La verità è che tutti accettano la Repubblica dei capitalisti ( inclusi i magistrati e i comici), ognuno con la propria parte in commedia.»
Bene, ma oggi, come chi legge i miei post ha ben chiaro, è stata la domenica del leader UDC Pier Ferdinando Casini. E poiché ho cominciato questo post con Grillo, chiudo con Grillo. Nell'aprile 2012 Beppe Grillo era impegnato in tour nel napoletano, per sostenere le liste del Movimento 5 Stelle per le amministrative. Quando ha visto i cronisti li ha apostrofati malamente: "Feccia come la poltica" racconta la clip che segue, curata per il Fatto Quotidiano da Andrea Postiglione e Vincenzo Iurillo.


Nella clip Grillo sostiene implicitamente la teoria del complotto: chi non si siede in sala tè con ‘Rigor Montis’ per firmare cambiali in bianco al "governo delle banche", è destinato a finire triturato: “Dopo la Lega toccherà a Di Pietro e poi a noi”. Triturati dagli odiati mass media, innanzitutto. Da qui il discorso sui “nemici nuovi, i giornalisti, i giornali, i mezzi di comunicazione, una feccia alternativa alla feccia della politica”. Anche se poi, a comizio concluso, alla richiesta di chiarimenti ha precisato di “salvare una decina di giornalisti al massimo” e che tanto “i giornali chiudono”. Nel comizio ne ha per Bersani e per Alfano, ma soprattutto regala da quel gran comico che è, una perla su Casini, appunto.

venerdì 11 gennaio 2013

Depardieu si farà comunista russo?

Il primo segretario del Partito comunista russo (KPRF), Valery Rashkin, ha invitato l'attore francese Gerard Depardieu, esule in Russia per la vicenda della supertassa sui redditi oltre il milione di euro, ad iscriversi al partito, dopo che l'attore è diventato cittadino russo. "Sì, oggi ho scritto una lettera ufficiale a Depardieu in Francia invitandolo ad unirsi al KPRF", ha detto Rashkin mostrando indifferenza riguardo al risentimento di Depardieu verso la politica di ridistribuzione della ricchezza nel suo paese natale. "Io credo che egli abbia grande rispetto per suo padre, che era un membro del Partito comunista, e che potrebbe voler condividere la sua posizione politica". E ha aggiunto: "Stiamo adesso aspettando una sua decisione", dicendo anche che Depardieu non aveva in precedenza discusso l'argomento con il partito.
Depardieu fino ad ora ha mostrato scarsa palese simpatia per gli ideali del Partito comunista russo, che rimane notoriamente fedele alla sua ideologia marxista e ha rifiutato di reinventarsi come un movimento democratico di sinistra come alcuni dei suoi contemporanei in Europa, ad esempio il Partito comunista francese che era un forte partito alla metà del secolo scorso, che raggiungeva nel secondo dopoguerra fino al 25 per cento dei consensi.

sabato 22 dicembre 2012

Ieri, 133 anni fa, nasceva Stalin

In tutta la Russia i comunisti hanno celebrato i 133 anni dalla nascita del leader della vecchia Unione Sovietica Joseph Stalin. In parecchie centinaia si sono riuniti a Mosca nella centrale Piazza Rossa per onorare la memoria di Stalin e per deporre fiori sulla sua tomba presso il muro del Cremlino. La manifestazione era guidata dal leader del Partito Comunista Gennady Zyuganov. Partecipanti recavano grandi ritratti del dittatore e mazzi di rose rosse.
In molte altre città è stata commemorata la nascita di Stalin. "La vita di Joseph Stalin è un esempio di dedizione al servizio del popolo, del paese e del partito", ha proclamato Andrey Zhidkov, un membro anziano del KPRF, alla folla che si è riunita al monumento di Stalin nella città di Tambov. "Joseph Stalin ci ha lasciato un grande stato, l'Unione sovietica. Il nostro compito è di far rivivere la nostra patria socialista".

Foto tratta dal sito del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF).