lunedì 24 dicembre 2012

Il Professore è nudo!

"Stupefacente conferenza stampa del presidente del Consiglio dimissionario. Toni sarcastici, narcisismo ai massimi, vuoto pneumatico di contenuto. Il Professore parla soprattutto di sé, del suo ruolo presente e futuro, di quelli che lo cercano, lo aspettano, lo vogliono", così Renato Brunetta commenta la conferenza stampa di ieri del premier dimissionario su Il Giornale.
"Non è bello, non è corretto, non è giusto. In primo luogo per il paragone con De Gasperi. Per carità, capisco bene che la visibilità può dare alla testa. Le visite a palazzo di Scalfari, i mille servizi tv compiacenti, le interviste affettuose nei talk show della sinistra politically correct. Però, caro Mario, il paragone con De Gasperi non sta né in cielo né in terra. De Gasperi raccoglie un'Italia in ginocchio dopo un conflitto mondiale perso e due anni di guerra civile. Un'Italia con milioni di morti e l'intero sistema produttivo raso al suolo. Con l'aiuto degli americani la porta in Europa e dentro le alleanze occidentali, creando i presupposti del boom economico", rimbrotta Brunetta il Professore spiegando il suo "Non si fa così" con tirata virtuale d'orecchi non molto affettuosa allegata.
Dice Brunetta (sembra quasi di vederlo il suo dito puntato): "Tu hai governato poco più di un anno (senza passare per le elezioni), pescando nelle tasche degli italiani tutti i soldi che ti servivano per stare al tavolo di Angela Merkel e degli altri governanti europei. Lo hai fatto come l'ultimo dei parvenu, scegliendo colpevolmente una politica economica sbagliata che hai provato a rivendere con toni di arrogante moralismo. Non te lo perdono. E non te lo perdoneranno gli italiani, che stanno per utilizzare le urne per fare sentire la loro voce. Proprio quelle urne dalle quali il candidato a tutto Mario Monti si tiene a distanza siderale. Sarà un caso?".
Brunetta, dopo la bacchettata "Con il tuo governo, con le tue tasse, con le tue cattive riforme, hai creato un deserto e l'hai chiamato credibilità", elenca quindi i "pregi" del brillante anno del Professore, ciò che non ha voluto dire nella sua conferenza stampa: "Non un indicatore socio-economico, in questi 13 mesi , ha mostrato segno positivo. Il Pil è in picchiata a -2,5%, la pressione fiscale è aumentata di quasi 3 punti, i disoccupati di un milione di unità, il potere d'acquisto delle famiglie è crollato (-4,1%), così come la produzione industriale (-6,2%), le compravendite immobiliari (-23,6%) e il mercato dell'auto (-18%). Il debito pubblico è aumentato, sia in valore assoluto (+82,7 miliardi), sia in rapporto al Pil (+4,4%), mentre il servizio del debito non è affatto diminuito rispetto al 2011". E ancora, altra mazzata: "Nel tuo anno di governo i rendimenti dei Btp decennali sono stati più alti financo dei 5 mesi più «caldi» di Berlusconi: 5,84% a 5,53%. Vale a dire 0,31% in più, sotto il tuo governo. E sono i rendimenti a fare il costo del debito, non lo spread".
Perché? si chiede Brunetta: "Era questa la tua missione? Per conto di chi? Di chi vuole comprarci in offerta speciale?". E ancora la verità che mette a nudo il Professore: "Se in alcuni mesi del tuo governo il maledetto differenziale è diminuito, il merito è tutto della Bce: dei mille miliardi di finanziamento a tasso agevolato alle imprese e dell'annuncio «faremo tutto quanto sarà necessario per salvare l'euro» di Mario Draghi dopo l'ultimo scivolone di luglio".
"Studia bene i numeri, prima di fare affermazioni azzardate. Non basta la tua parola", ammonisce Brunetta. Che continua: "E sulla crisi? Perché non hai mai provato a spiegarcela? Perché non ci ha mai detto cosa è veramente successo: da dove tutto è partito, perché siamo arrivati al punto di non ritorno in cui ci troviamo ora? Perché non hai detto agli italiani che fino a giugno 2011 il nostro Paese aveva rendimenti stabili e virtuosi (sotto quota 200) dei titoli di Stato, mentre questi hanno iniziato a salire dopo che Deutsche Bank ha innescato un meccanismo perverso e ostile di vendite che hanno portato alla riduzione del valore e all'aumento dei rendimenti dei titoli del debito sovrano dei Paesi più esposti alla speculazione?".
L'articolo di Brunetta è lungo. Lo si può leggere per intero cliccando qui. Prosegue elencando le riforme sbagliate, ma soprattutto evidenzia la nullità che il Professore rappresenta in Europa: "Un anno di pacche sulle spalle e di apparente apprezzamento in campo internazionale (...) con il risultato che l'Italia è sempre più sola, soprattutto in Europa. Unico contribuente netto (cioè paghiamo all'Ue più di quanto riceviamo), che non sa con chi stare. A parole (quasi da sindrome di Stoccolma) con la Merkel e i rigoristi, ma con tanta voglia del contrario. E con il risultato di rimanere soli. In Europa non hai ottenuto nulla: sei stato ininfluente sull'unione bancaria, che ci sarà quando e come vorrà la Merkel, cioè dopo le sue elezioni di settembre. Nulla sugli eurobond, sull'unione politica, sull'unione di bilancio. Per questo a Bruxelles ti amano: obbedisci e non disturbi. Per questo ti vorrebbero ancora alla guida del governo italiano, a destra come a sinistra".

Nessun commento:

Posta un commento