domenica 30 dicembre 2012

Un sabato di sangue in Siria

Almeno 397 persone, tra cui più di 20 bambini e 20 donne, sono state uccise ieri in Siria in quello che è stato il giorno più sanguinoso dall'inizio della guerra civile 21 mesi fa. Lo sottolineano sul loro sito web i Comitati di coordinamento locale dell'opposizione (LCC).
Questo il drammatico conto: 227 vittime a Homs (di cui 220 giustiziate sommariamente a Deir Balbah), 62 a Damasco e nei suoi sobborghi (10 di esse a Nashabiya), 40 ad Aleppo (13 a Tal Refaat), 22 a Deir Ezzor (15 corpi non sono stati identificati), 17 a Daraa, 14 a Hama, 10 a Idlib e 5 a Raqqa.
Il sito dell'LCC inoltre documenta 399 località dove vi sono stati bombardamenti: 34 località bombardate da aeroplani, 2 con bombe al fosforo, 3 con bombe a implosione, 5 con bombe a grappolo, 152 da artiglieria di grosso calibro, 124 con mortai e 80 con missili e razzi.
Le forze dei ribelli si sono scontrate con quelle del regime in 112 località.


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