Ieri il sito israeliano d'informazione Ynet con un articolo di Yitzhak Benhorin riprendeva un articolo pubblicato dal Washington Post, firmato da David Ignatius. Nell'articolo il giornalista americano riferiva quanto appreso da una fonte siriana, la quale riferiva informazioni ottenute da un disertore siriano che aveva lavorato nell'ambito delle armi chimiche. La fonte, riferiva Ignatius, gli aveva confidato le informazioni da una località segreta in un paese arabo diverso dalla Siria, nella "speranza di incoraggiare un maggior coinvolgimento americano nel sostegno all'opposizione siriana". Motivo sospetto e non senza precedenti: si ricorda nell'articolo di un disertore iracheno che un decennio fa aveva fornito agli Stati Uniti informazioni fabbricate allo scopo di affrettare un'invasione del paese. Per questo motivo il giornalista americano sottolineava nel suo pezzo che le informazioni fornite dal disertore erano confermate da fonti indipendenti.
Il disertore riferiva che nel gennaio, due ufficiali siriani di alto grado avevano trasferito 100 chilogrammi di prodotti chimici usati per fabbricare il gas letale sarin da una base segreta a circa 50 km a nord est di Damasco con destinazione Libano. Fonti americane, però, non avrebbero prove che le armi chimiche siano state davvero trasportate fuori dalla Siria. Tuttavia nel resoconto del disertore siriano si diceva anche di un episodio in cui due uomini con accento libanese erano arrivati nella base segreta per essere addestrati nelle metodologie per combinare isopropanolo e difluoruro metilfosfonico, il cui miscuglio produce il gas sarin.
Si sa, continua l'articolo di Benhorin che la Siria è in possesso di 500 tonnellate dei due composti chimici, conservati separatamente per evitare eventuali fughe letali. Secondo recenti articoli di stampa - ad esempio il 6 dicembre scorso di dava notizia che il regime siriano stava preparando armi chimiche da usare contro il suo stesso popolo, - il processo di produzione sarebbe cominciato per rendere il sarin pronto per l'uso. Le informazioni del disertore sostengono la teoria che la Siria si stia preparando ad usare le armi chimiche e che ora sia in grado di trasportare i composti chimici necessari e probabilmente di combinarli en route.
Dà ulteriore corpo, dice Benhorin, all'asserzione che il regime di Assad si stia preparando ad usare armi chimiche, quanto riferiscono diverse fonti siriane, cioè che a Damasco in una installazione nel sobborgo di Dumar speciali veicoli siano stati modificati per trasportare componenti chimici. L'installazione di Dumar è parte di una rete di laboratori portatili di ricerca, la cui costruzione è incominciata nell'estate del 2011 dopo che l'opposizione al regime di Assad aveva iniziato a formarsi. Nell'istallazione, camion civili sono stati convertiti in laboratori trasportabili per la produzione di armi chimiche: questo è quanto sarebbe confermato da diverse fonti, compreso il disertore siriano citato dal Washington Post.
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