giovedì 20 dicembre 2012

Tecnici? No, politici della prima repubblica

Checché se ne dica, talvolta anche i leghisti la dicono giusta, e come la dicono giusta! Così Giacomo Stucchi, sulla Padania, con il suo "Altro che tecnici, questi pensano solo alle poltrone".
Si domanda Stucchi: "Ma non doveva essere, quello dei professori, un governo tecnico, insensibile ai richiami della politica e assolutamente al di sopra delle parti? Come mai, allora, Monti passa più tempo a pensare al suo futuro politico che non a rimediare ai disastri sociali ed economici provocati dai suoi provvedimenti?". La risposta che si dà Stucchi è immediata e netta: "La realtà è che questo governo di tecnico ha avuto solo la pervicacia con la quale ha perseguitato i cittadini, costretti a pagare assurde e inique tasse, ma anche le piccole e medie imprese, che in molti casi hanno dovuto chiudere perché non più in grado di andare avanti con un livello di tassazione che prosciuga ogni utile". Per non dire del piccolo commercio, basta guardarsi intorno altrove così come, lo dico ai miei concittadini, a Brembio dove nella centrale via Gramsci resterà aperto solo un bar, la banca e la sede dell'Avis.
"Il saldo dell'Imu, poi, continua Stucchi, è stato un duro colpo per milioni di famiglie, l'ultima conseguenza di una politica vessatoria nei loro confronti. Ma che ci faranno mai a Roma con il gettito dell'Imu? Si tratta di ventitré miliardi di euro (secondo le stime ufficiali, ma potrebbero essere molti di più) sottratti ai risparmi dei piccoli proprietari di immobili o alle tredicesime, per quei pochi fortunati che ancora l'hanno avuta, di chi aspetta un anno di lavoro per soddisfare qualche esigenza straordinaria e che invece, grazie a Monti e ai suoi ministri, dovrà rinunciare anche a questo. Si potrebbe pensare che questi soldi vadano a chi ne ha più bisogno e invece no!", come ormai è fin troppo chiaro.
Stucchi accusa: "Altro che tecnici, questi sono dei politici della Prima repubblica camuffati da tecnici!", perché invece di "salvare i cittadini dal baratro, negli ultimi giorni sono in tutt'altre faccende affaccendati. I ministri tecnici infatti hanno un gran da fare per trovare il modo di rimanere incollati alla poltrona che evidentemente, in appena un anno di "occupazione", deve già piacergli parecchio. Non c'è un solo ministro che in queste ore si preoccupi di dare, in quel che resta di questa legislatura, almeno un piccolo contributo in favore delle categorie sociali ed economiche più colpite dalla crisi".
Insomma, perché poi, il senso, si dovrebbe dare il voto a questa sorta di marmaglia? "Moderati" in tutto meno che nel mettere le mani nelle tasche degli italiani? Fare un nodo al fazzoletto, se fosse necessario, per non scordarselo il 24 febbraio.

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