giovedì 20 dicembre 2012

Pythia dixit: Monti governerà non si ritirerà

ItaliaOggi pubblica un sondaggio dell'Osservatorio socio-politico di Lorien consulting che non aggiunge molto a quanto già si sta delineando come tendenza dell'elettorato. "Mario Monti, scrive Franco Adriano nell'articolo che presenta il sondaggio, come capo coalizione può fruttare il 21% con le sole sigle del centro moderato e il 26% con un'alleanza di centro-destra", giudicata meno probabile. Ciò che mette al centro dell'attenzione dei sondaggisti una candidatura Monti alla guida del centro moderato, è il fatto che una coalizione delle forze di centro orfana di Monti raggiungerebbe con i vecchi navigati "rottami" Casini e Fini a stento il 9%, quota a malapena forse sufficiente "per trattare il giorno dopo il voto un governo di responsabilità con il probabile vincitore della competizione elettorale, Pier Luigi Bersani".
Le possibilità di una candidatura Monti tiene banco, "nonstante gli indicatori confermino la tendenza al calo della popolarità del governo e di Monti". A spiegare, sullo sfondo ci sarebbe una paura maggioritaria del default del debito pubblico. E questi timorosi maggioritari preferirebbero la discesa in campo, spiega il direttore di Lorien, Antonio Valente, così: "La maggioranza degli italiani ritiene che Monti possa scendere in campo; si preferisce l'opzione di appoggio ad una coalizione montiana composta da partiti e movimenti moderati (33%), piuttosto che la guida di una ampia area di centro-centrodestra come proposto da Silvio Berlusconi (24%) o ancor meno attraverso una candidatura diretta (17%)". Attenzione, però, detta così si potrebbe fraintendere che la maggioranza degli italiani è per un governo Monti: no, il dato non significa assolutamente che quella maggioranza di italiani voterebbe per Monti.
Quanto a Berlusconi, secondo Valente, "la stragrande maggioranza degli italiani (77%) è decisamente contraria al suo ritorno in campo e ritiene che abbia aperso il suo tempo". Addirittura, secondo Lorien, "la candidatura di Berlusconi farebbe perdere un punto percentuale al bacino potenziale del Pdl (dal 16% al 15%)", annota il redattore dell'articolo che aggiunge la possibilità che la Lega stessa, se alleata col Cavaliere, perderebbe consensi. Insomma "Berlusconi al massimo può consolarsi con l'andamento del titolo Mediaset", quanto al consenso popolare meglio lasciar perdere. Ma non sembra che condivida.
Secondo Lorien, poi, il centro-sinistra "può mirare ad un obiettivo del 31 o del 37% «a seconda del contesto competitivo promosso». Resta ovviamente il problema della maggioranza al Senato.
Se la matematica non è un'opinione, le risultanze dei sondaggi, in termini di interpretazione, sì, e per una serie di motivi che non sto ad elencare. E, dunque, forse non è il caso ancora a sinistra di cominciare a "toccarsi". Comunque, piuttosto di preoccuparsi dell'occupazione delle televisioni da parte di Berlusconi messa in atto in questi giorni, si dovrebbe prestare maggior attenzione alla spudorata pubblicità gratuita che viene fatta da giornali e televisioni all'auspicio d'un Monti bis.
ItaliaOggi indica infine per le forze non presenti in Parlamento un 15% di gradimenti per Grillo, un 6% per Sel, un 2% per la lista di Giannino, lo stesso per Montezemolo, per la nuova destra di La Russa invece il 4%.


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