martedì 18 dicembre 2012

L'Imu alla Grecia

"Ieri come tutti gli italiani ho pagato l'Imu e come tutti gli italiani ho smoccolato", così comincia l'articolo di Maurizio Belpietro di oggi su Libero. "Anche il mio amico del Pd ha tirato qualche benedizione all'indirizzo di Mario Monti: essendo scomparsa un paio d'anni fa la sua cara mamma, lui e la sorella hanno ereditato gli appartamenti che la signora possedeva in un paesino toscano e, grazie al presidente del Consiglio, hanno dovuto pagare una gran quantità di tasse. Se l'amico del Partito democratico (e immagino anche gli italiani) ieri, al momento di versare il saldo dell'imposta municipale sugli immobili, avesse però saputo come verranno spesi gran parte dei soldi che lo Stato ha incassato, credo che l'incazzatura sarebbe stata massima".
"Altro che tributo il cui pagamento è necessario per consentire di liquidare gli stipendi dei dipendenti pubblici e le pensioni, come ogni tanto si dice nel tentativo di giustificare l'iniquo balzello", scrive Belpietro. Bene, vediamo assieme a lui come verranno spesi i nostri soldi: "Più della metà dei soldi se la metteranno in tasca i greci, gli spagnoli e i banchieri, cioè tutti coloro che essendo sull'orlo della bancarotta hanno bisogno di un aiutino".
Il solito Belpietro, dirà qualcuno. Stiamo attenti, una volta tanto: "Se infatti, dice Belpietro, sono veri i dati diffusi dal ministero dell'Economia e cioè che ogni famiglia è stata costretta a mettere mano al portafogli per 1.216 euro, la somma totale incassata dal governo supera i 23 miliardi di euro, l'equivalente di una manovra finanziaria. Detta in altre parole, quella appena saldata non è una super Ici, come tentano di far credere dalle parti dell'esecutivo nel tentativo di calmare gli animi: è una super stangata. E sapete che fine farà la montagna di soldi rastrellata dagli esattori di Palazzo Chigi?". Già, che fine farà? Vediamolo: "Gran parte, dice Belpietro, (per la precisione 14,3 miliardi) sarà versata al Fondo salva Stati, quello che deve concedere aiuti alla Grecia e agli altri Paesi in difficoltà". Ma non basta: "Un altro po' di quattrini (circa 4 miliardi) saranno impiegati per finanziare le banche che non ce la fanno". E il resto? "Il resto è assai probabile che sia disperso in mille rivoli, senza alcun controllo, come spesso accade al denaro pubblico, nonostante la spending review tanto propagandata dall'esecutivo".
Ma attenzione, apriamo bene gli occhi riconoscendo l'evidenza, cioè fissiamo bene nella mente la verità vera, che è questa, come dice Belpietro: "Il presidente del consiglio può anche sostenere, contro ogni evidenza, che prima del suo intervento gli immobili non fossero tassati - di qui la necessità di correggere la stortura, allineandoci alla media europea - ma si dà il caso che altrove nessun contribuente sia costretto a mettere mano ai propri risparmi per saldare il conto di un altro paese".
Chiaro, siamo i fessi di sempre. Ma perché noi? Perché non i tedeschi? Perché non i finlandesi? "La Germania, piuttosto che sborsare un euro per la Grecia, ha rischiato di mandare a gambe all'aria l'Unione e lo stesso ha fatto la Finlandia, che pure è messa meglio di noi". E, dunque, "se i finlandesi tengono ben stretti i cordoni della borsa, noi li apriamo, offrendo aiuti a destra e a manca". Ma quel che è peggio, è che non siamo stati noi ad aprire il borsellino: "è stato Mario Monti ad aprire il nostro borsellino distribuendo finanziamenti agli Stati che ne hanno bisogno".
Ma perché proprio noi, dirà ancora qualcuno? Un'idea peregrina ci sarebbe. La mi si permetta. Del resto, la motivazione, ce la sentiamo ripetere di tanto in tanto, negli stadi quando gioca la nazionale, alla prima della Scala, in ogni occasione pubblica, un tormentone che rintrona nelle orecchie, e che per i nostri scolari da qualche settimana è diventato un obbligo. Un'epigrafe nel motivetto che tanto piace alla fratellanza del nuovo ordine che regge il paese. Perché "noi siamo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi". Sic est: in altra situazione il "tedesco" Monti non sarebbe diventato premier come lo è diventato.

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