lunedì 17 dicembre 2012

Falsi entusiasmi

Ieri ha destato stupore il sondaggio del Corriere della Sera, un'unica domanda: "Parliamo ora invece del futuro in politica di Mario Monti. Secondo lei Mario Monti farebbe bene o farebbe male a candidarsi alle prossime elezioni politiche?", perché a fronte di un risultato generale del 30% di "farebbe bene", del 61% di "farebbe male" e del 9% che non sanno che risposta dare, ben differenti sono i dati relativi agli elettorati del Pd e del Pdl. Il 44% dell'elettorato del partito di Bersani sarebbe per il "farebbe bene" e il 50% per il "farebbe male"; mentre l'elettorato del Pdl solo per il 19% sarebbe per il "farebbe bene" e il 78% per il "farebbe male". Una risultanza che ha fatto titolare oggi il Giornale: "Agli elettori Pd piace Monti e Bersani pensa già al piano B". Piano B, che sarebbe secondo il Giornale: "un passo indietro di Bersani, concordato con Monti e con la Ue, per lasciare a Palazzo Chigi il Professore per un paio d'anni (in vista magari della successione a Van Rompuy a capo del Consiglio europeo, a fine 2014) e poi subentrargli, in un quadro - si spera - più assestato rispetto alla crisi e con un governo pienamente accettato nella Ue".
Certo con un Enrico Letta amico di frequentazioni di Monti potrebbe anche essere. Ma non è che il risultato del sondaggio può semplicemente essere interpretato diversamente? Nel senso che entrambi gli elettorati vedono in Monti un competitor di Berlusconi, e, dunque, quelli del Pd, educati da anni di antiberlusconismo, potrebbero salutare una sua discesa in campo per esorcizzare la ridiscesa del Cavaliere; quelli del Pdl, "farebbe male" in grande maggioranza, perché appunto, oltre a dividere il centrodestra e quindi a bruciare una possibile nuova vittoria, metterebbe in soffitta il loro idolo "televisivo".
Ancora un'annotazione. Corriereweb.net segnala il sondaggio condotto da SWG per Agorà sul potenziale elettorale di un’eventuale lista Monti e sul futuro politico del Professore. "Quanto al primo punto, una lista unica di centro guidata da Mario Monti potrebbe arrivare fino al 15,1% dei consensi. La presenza di Monti è una variabile di grande importanza, dal momento che senza di lui l’aggregazione centrista si fermerebbe al 9,3%. Per quanto riguarda il ruolo che l’attuale premier dovrà assumere dopo le elezioni del prossimo anno, la maggioranza degli italiani ritiene che dovrebbe rimanere senatore a vita (44%). In minoranza coloro che auspicano un approdo di Monti al Quirinale (13%), la permanenza a Palazzo Chigi (11%) e l’ingresso in un futuro governo come ministro (10%)". Insomma, sostanzialmente un "Monti? No, grazie".

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