martedì 11 dicembre 2012

Un mondo di integralisti

L'International Humanist and Ethical Union (IHEU) ha pubblicato, come si legge su Russia Today, uno studio di 69 pagine dal titolo "Freedom of Thought 2012: A Global Report on Discrimination Against Humanists, Atheists and the Nonreligious", cioè "Libertà di pensiero 2012: un rapporto globale sulla discriminazione contro umanisti, atei e agnostici", che rivela come, dall'Occidente cristiano al Medio Oriente islamico, gli atei siano costretti ad affrontare discriminazioni e persecuzioni, che includono l'esecuzione capitale, il carcere a vita, la revoca della cittadinanza e la negazione dell'accesso all'istruzione e ai servizi sanitari.
Attenzione! Il contenuto seguente può essere nocivo per il vostro credo religioso.

Il rapporto esamina le leggi di 60 paesi che riguardano la libertà di coscienza. ed elenca numerosi casi individuali di atei che sono stati perseguitati per le loro idee. Le leggi discriminatorie, citate nello studio, negano agli atei il "diritto di esistere, limita la loro libertà di pensiero e di espressione, revocano il loro diritto alla cittadinanza e restringono il loro diritto di sposarsi"; alcune leggi si spingono anche oltre: "impediscono l'accesso alla pubblica istruzione, vietano loro la possibilità di ricoprire pubblici uffici, impedendo loro di lavorare per lo stato, criminalizzano la loro critica della religione arrivando a giustiziarli per l'aver abbandonato la religione dei genitori".
Il rapporto sostiene che gli atei in paesi islamici, come l'Afghanistan, l'Iran e il Pakistan, affrontano le peggiori discriminazioni, compresa la pena capitale. Lo studio non indica casi recenti di esecuzioni, ma sostiene, come in Afghanistan, che la pena capitale sia stata mutata nel carcere a vita. In altri paesi, come il Bangladesh, l'Egitto e l'Indonesia, la pubblicazione di opinioni atee o umaniste è severamente proibita dalle leggi sulla blasfemia. Nella maggior parte di questi paesi, i cittadini sono tenuti ad iscriversi come seguaci di una religione ufficialmente riconosciuta, solitamente cristianesimo, ebraismo e islam. Senza questa registrazione, i cittadini non sono autorizzati a ricevere assistenza medica, a guidare, frequentare l'università o recarsi all'estero. I non credenti sono così costretti a mentire.
Lo studio sottolinea che i non credenti sono discriminati anche nel Nord America e nei paesi europei. Negli Stati Uniti "gli atei e gli agnostici sono fatti sentire come americani di serie B o non americani", e almeno in sette stati "vigono disposizioni costituzionali che bandiscono gli atei dai pubblici uffici ed uno stato, l'Arkansas, ha una legge che vieta a un ateo di testimoniare in un processo". Altri atti discriminatori raccolti includono casi in cui soldati delle forze armate statunitensi sono stati costretti a partecipare a eventi cristiano evangelici o come il caso di un centro di detenzione del South Carolina che ha negato ai prigionieri qualsiasi materiale di lettura che non fosse la Bibbia cristiana. Nella provincia canadese dell'Ontario, lo stato finanzia l'istruzione religiosa cattolica, ma non dà sostegno finanziario a scuole di altre religioni: "Un terzo delle scuole pubbliche dell'Ontario sono scuole cattoliche", evidenzia lo studio, e queste istituzioni scolastiche possono escludere bambini e personali non cattolici.
Venendo in Europa, in Svizzera, viene riportato il caso di un insegnante che è stato licenziato nel 2010 dopo aver espresso la preoccupazione per la promozione del cattolicesimo nelle scuole pubbliche da parte dello stato. Il rapporto ricorda che l'insegnante "è stato licenziato per la rimozione del crocifisso dalle aule della scuola pubblica in cui insegnava". In Inghilterra, dice lo studio, ogni anno bambini britannici sono allontanati dalle locali scuole statali a causa delle credenze religiose dei loro genitori. In Polonia la musicista polacca Dorota Rabczewska è stata multata di 1.450 dollari per "offesa ai sentimenti religiosi", avendo detto in un'intervista quest'anno che la Bibbia è piena di "storie incredibili".
Anche il nostro paese non si salva. Lo studio ricorda l'appello nel 2010 dell'allora ministro degli Esteri, Franco Frattini, rivolto a "musulmani, ebrei e cristiani a unirsi per combattere la minaccia che secondo lui l'ateismo rappresenta per la società".
Heiner Bielefedt, il Special Rapporteur delle Nazioni Unite per la libertà di religione e di credo, ha accolto con favore la pubblicazione dello studio e ha espresso la sua preoccupazione per la mancanza di consapevolezza che le protezioni internazionali dei diritti umani si applicano anche agli atei e agli scettici verso la religione così come agli altri gruppi.

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