venerdì 14 dicembre 2012

Paranoia d'un capo

Andrea Fabozzi è l'autore di un articolo pubblicato ieri su il manifesto, intitolato "La dannazione del capo". Il "capo" non è Monti o Berlusconi, è Grillo. Scrive Fabozzi: "Immaginate il prossimo parlamento. Il Movimento 5 stelle non manda più in tilt i sondaggi, ma è ancora in doppia cifra. Avrà molti deputati e senatori. E un capo, formalmente riconosciuto da tutti quelli che si sono candidati alle primarie online (e pure da quelli, non tantissimi, che hanno potuto votarli). Il capo sarà fuori dal parlamento: è incandidabile per il «non statuto» e per il decreto liste pulite. Però avrà potere assoluto sugli eletti dal popolo".
Un potere che, dice Fabozzi, sarà esercitato, e come sarà esercitato: "Quando gli girerà - e gli girerà - farà le sue scomuniche. Toglierà il diritto di parlare in nome della lista, del gruppo, del simbolo. Potrà farlo: è tutto roba sua". Cosa significa questo? Semplice, continua Fabozzi: "Per quante ragioni possa avere il Movimento 5 stelle, per quante battaglie abbia azzeccato Grillo, votarli significherà eleggere parlamentari ricattabili. Non liberi. Allineati o espulsi. È per questo che i sondaggi calano".
Fabozzi osserva giustamente che un po' dello spirito dei grillini è diventato "lo spirito del tempo, ha contagiato la campagna di «rottamazione». Ad esempio, dice, "adesso il Pd farà altre primarie, o una specie, anche per i parlamentari. Non tutti potranno votare, ma saranno certo più dei 30mila approvati da Casaleggio". E ancora il Movimento arancione che "incrocia molto la vicenda grillina, ma ne costituisce un'alternativa".
Dunque? Beh, "se fosse in grado di vederla in positivo, Grillo potrebbe concludere di aver cominciato a vincere. Invece teme la concorrenza. Ha bisogno che le vacche siano tutte nere perché possa essere notte". Fabozzi ricorda: "L'abbiamo visto fare il diavolo a quattro contro i tentativi di cambiare la legge elettorale, lo sentiamo urlare perché è rimasta la vecchia legge. Con tre righe dal tinello ha definito «il giorno dei morti viventi» le primarie del centrosinistra. E via scivolando. Fino al video di lunedì, più grave delle espulsioni di ieri".
Già, "di fronte all'annuncio che «chi fa domande» e «parla di democrazia» sarà mandato «fuori dalle palle» cosa c'è da aggiungere? si chiede Fabozzi che sottolinea: "Bisogna invece moltiplicarle le domande, tanto più che la gestione Casaleggio ne provoca sempre di nuove e serie. Domande, risposte nessuna".
Per Fabozzi "è bene che la contraddizione esploda", quella "tra una militanza libera e aperta e un capo prepotente e proprietario". Anzi, dice: "Ci si potrebbe augurare un'autoriforma popolare. Non fosse che nei partiti personali sono i fondatori a liberarsi del popolo". Niente di più vero.

Nessun commento:

Posta un commento