martedì 11 dicembre 2012

Il babau di tendenza

Il Secolo d'Italia pubblica oggi un'intervista a Giacomo Vaciago, economista, docente di Politica economica alla Cattolica di Milano, tema le dimissioni di Monti e l'allarme spread che il professore della Cattolica dice ingiustificato.
"In questi giorni tutti si chiedevano «chi stacca la spina?». Alla fine ha deciso Berlusconi, ma qualcuno doveva pur farlo...", le prime parole virgolettate di Vaciago. "Ma che pensavano [quella mezza Europa che stigmatizza l'Italia per il fattaccio], che a un certo punto tutti chinavano il capo e andavano a casa? Ma nel mondo vero ciò non esiste. Mese più, mese meno, stiamo entrando in una campagna elettorale che sarà «vivace». Per cui andava chiusa quest'esperienza: come facevi sennò la mattina ad andare alla Camera a votare e il pomeriggio in piazza a manifestare contro? Avranno tirato a sorte... ed è toccato a Berlusconi".
Ma veniamo allo spread, che nell'intervista è centrale. Vediamo cosa dice Vaciago: "Domenica sera avevo detto che lo spread sarebbe salito di 10-20 punti. In effetti è aumentato un po' di più. Ma tornerà indietro. Non sono cambiati i parametri di riferimento: la diagnosi dei mercati resta quella di un Paese che ha bisogno di un lungo periodo per ripartire. Dobbiamo aspettarci, quindi, che chi governerà nei prossimi cinque anni risolva la situazione". E quanto al panico da spread: "Non dobbiamo farci prendere dall'ansia del quotidiano. Il problema del Paese è la mancata crescita, per cui bisogna capire cosa serve fare nei prossimi quindici. Dopodiché non è che un giorno cambia molto. La stessa valutazione di un titolo decennale è soggetta a una lunga serie di oscillazioni, un mese più o in meno di governo sposta poca. Oggi, semplicemente, qualcuno ha venduto, qualcuno ha comprato: e tra qualche tempo si saprà chi ha fatto un affare e chi no. I mercati, anche qui semplicemente, ballano molto".
Semplicemente, insomma, semplicemente smettiamola di farci venire l'angoscia ogni volta che ascoltiamo il Tg di Mentana, così solito e solerte, chissà perché, ad agitare il babau dello spread.

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