giovedì 13 dicembre 2012

La via democratica

Poiché il "golpe" costituzionale può essere fatto solo una volta - la seconda sarebbe molto più difficile camuffarlo anche ad occhi disattenti, - adesso ci si prova per via democratica con le elezioni, scomodando addirittura il PPE. Con una sorta di DC degli anni duemila, non proprio una "democrazia cristiana", che, checché se ne dica, ha fatto il suo tempo, ma un "democratic center", che raccolga tutto l'usato sicuro della politica e residuati della Confindustria, i vari Casini, Fini, Montezemolo, e chi più ne ha più ne metta; e naturalmente tanti tanti berluscones (perché di loro non se ne può fare proprio a meno), e ancora, perché no?, magari lo stesso Berlusconi. I "moderati", cioè, come si definiscono politicamente gli odierni "fratelli d'Italia". Guarda caso signori dei media e delle televisioni, l'«oppio dei popoli» moderno. Lo strumento giusto per operazioni agit-prop di massa in vista delle elezioni.
Mi piacerebbe, in chiusura, celiare dicendo che forse agli amici europei qualcuno dovrebbe, prima o poi, trovare il coraggio di dire che la gente d'Italia tra Alpi e Appennini ne ha fin troppo di "Monti". Se le pressioni, che ancora oggi sono arrivate da Bruxelles, non significassero ben altro che una "Europa dei popoli".

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