venerdì 14 dicembre 2012

E adesso Napolitano conceda la grazia

Riprendo direttamente da ilGiornale.it la notizia dell'assoluzione di Alessandro Sallusti dalla accusa di evasione che aveva solletticato il tanto zelo della corporazione dei giornalisti nel sospenderlo dall'Ordine. Scrive Luca Fazzo: "Assolto «perché il fatto non sussiste». Alessandro Sallusti è innocente dell'accusa di evasione, per cui era stato arrestato e per cui il pubblico ministero Piero Basilone aveva avanzato questa mattina al termine della sua requisitoria la richiesta di sei mesi e venti giorni di carcere. Sallusti era accusato di avere lasciato sabato scorso la casa della sua compagna Daniela Santanché, dove era stato appena portato dalla polizia per scontare agli arresti domiciliari una condanna per diffamazione". Più avanti nell'articolo, il giornalista racconta dopo la requisitoria del pm è stato il turno dei legali di Sallusti, Valentina Ramella e Ignazio La Russa, "che hanno chiesto l'assoluzione di Sallusti «perché il fatto non sussiste», spiegando che la presunta evasione è stato solo un gesto simbolico di protesta. I legali hanno depositato al giudice la copia di un filmato in cui si vede chiaramente che Sallusti non aveva alcuna intenzione di darsi alla fuga, ma semplicemente di compiere un gesto simbolico di protesta contro gli arresti domiciliari disposti d'autorità e contro la sua volontá su richiesta della Procura di Milano". Come si ricorderà, Sallusti aveva invece manifestato, dopo che la condanna per diffamazione era divenuta definitiva, la determinazione di espiare la pena in carcere come qualunque altro detenuto. Sottolinea Fazzo: "Oggi, evidentemente, il giudice La Rocca ha ritenuto impossibile condannare per evasione un arrestato che voleva a tutti i costi andare in carcere".
Figura di m... a parte dell'Ordine, oggi Sallusti può tornare a firmare il Giornale come direttore responsabile. E inoltre, come conclude Fazzo, "la possibilità di azzerare la sua condanna per diffamazione con una grazia del presidente Napolitano torna all'ordine del giorno".

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