martedì 22 gennaio 2013

Russi in fuga dalla Siria

Come anticipato in un precedente post, la Russia ha mandato due aerei in Medio Oriente per evacuare 80 cittadini russi presenti in Siria, secondo quanto ha comunicato il Ministero per le situazioni di emergenza e riferito da diplomatici presenti nella regione. Uno Yak-42 e un Il-76, che possono trasportare circa cento passeggeri, sono decollati da Mosca diretti alla capitale del Libano, Beirut, dove il primo dei due è arrivato poco dopo le cinque del pomeriggio, ora di Mosca.
Funzionari dell'ambasciata russa sono giunti da Damasco al valico di frontiera di Jeida sul confine siriano-libanese per fornire l'assistenza consolare ai russi che avevano espresso il desiderio di lasciare la Siria, come ha riferito dal posto un corrispondente dell'agenzia RIA Novosti.
Secondo l'ambasciata, i cittadini russi che erano nella lista di quanti volevano tornare in patria erano 81; 79 di loro sono arrivati a Jeida, nella parte siriana del confine, oggi pomeriggio. Quattro pullman con i cittadini russi sono in viaggio dal confine a Beirut dove saranno accolti da incaricati della locale ambasciata russa. Nel gruppo anche donne che hanno sposato siriani, i loro bambini e i mariti che hanno acquisito la cittadinanza russa. Dal Libano quindi voleranno a Mosca. Una fonte dell'ambasciata russa a Damasco ha detto per telefono che lo staff dell'ambasciata ha mantenuto "contatti costanti" con i cittadini russi nel paese.
In ottbre, circa 1.000 russi avevano dichiarato che volevano lasciare la Siria, ma in dicembre il loro numero era sceso a circa 100, secondo l'ambasciata. Il Ministero delle situazioni di emergenza ha aperto una hotline per i russi in Siria e per i loro parenti.
Postazioni di aiuto medico e di supporto psicologico, come pure del Servizio federale di migrazione, saranno aperti all'aeroporto internazionale Domodedovo di Mosca, dove i due aerei atterreranno.
L'assistenza per il rimpatrio è stata attuata una settimana dopo la chiusura temporanea del Consolato generale russo nella città del nord-ovest della Siria, Aleppo, teatro per mesi di violenti combattimenti tra soldati governativi e gruppi di ribelli. L'ambasciata russa a Damasco rimane aperta, tuttavia il ministero degli Esteri ha fatto sapere che il personale sarà ridotto per quanto possibile.
L'ambasciata ha detto all'agenzia RIA Novosti che 8.008 cittadini russi sono registrati nei suoi elenchi ufficiali, ma fonti diplomatiche hanno stimati che più di 25.000 donne russe sposate con siriani vivono nel paese senza essere registrate presso i servizi consolari russi. Una fonte dell'ambasciata sentita per telefono ha detto che era difficile sapere quanti cittadini russi restino in Siria perché molti hanno abbandonato il paese.
Una cittadina russa raggiunta per telefono a Damasco sempre oggi dall'agenzia RIA Novosti ha detto che ha deciso di non lasciare la città perché non voleva "strappare" i suoi figli da scuola nel mezzo dell'anno scolastico; inoltre, ha aggiunto, là ha un lavoro, mentre a Mosca il lavoro è duro da trovare. Ha detto che le forniture di cibo, acqua e corrente elettrica a Damasco vanno bene, ma poche persone escono di notte. Se vivere nella città diventasse "impossibile come ad Aleppo", allora, ha detto, la abbandonerei.


Nessun commento:

Posta un commento