giovedì 24 gennaio 2013

È già catastrofe umanitaria in Mali

La crisi in Mali ha già provocato una catastrofe umanitaria. Lo si apprende da TMNews. Sarebbero 400mila i rifugiati maliani che hanno cercato scampo nei paesi confinanti e si teme che la situazione possa rapidamente peggiorare. Molti sono fuggiti per il timore di essere confusi con elementi dei gruppi armati e hanno abbandonato i villaggi e le loro comunità.La situazione resta molto confusa perché nelle zone di combattimento è in vigore una sorta di black out totale, l'accesso è rigorosamente vietato ai civili e quindi risulta difficile avere un quadro di situazione esatto delle emergenze umanitarie legate al massiccio trasferimento dei profughi. E ciò è diventato fonte di molte preoccupazione da parte di diverse organizzazioni umanitarie che chiedono alle autorità di poter monitorare da vicino la situazione, come spiega Philippe Conraud, direttore dell'ong "Oxfam au Mali": "Un anno dopo l'inizio della crisi politica in Mali si contano circa 400mila rifugiati che hanno lasciato le regioni settentrionali del paese per cercare rifugio nei tre paesi confinanti, Niger, Mauritania e Burkina Faso".I rifugiati dal Mali vivono in campi allestiti d'urgenza, in condizioni di emergenza alimentare e ciò mette ancora più in pericolo le già vulnerabili popolazioni coinvolte nell'esodo. Le fonti di approvvigionamento hanno visto le strade interrotte a causa dei combattimenti mentre diversi magazzini hanno chiuso i battenti in attesa di tempi migliori. Anche per questo i prezzi aumentano quasi quotidianamente nei mercati ancora aperti, e il tutto non fa che accrescere ulteriormente il disagio dei rifugiati. (Fonte delle immagini: Afp)

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