sabato 26 gennaio 2013

La lezione Siena

Mussari: una buona notizia e due cattive, titolava qualche giorno fa un articolo sul proprio sito Sinistra per Siena, espressione del Circolo Città Domani, di cui ho ampiamente detto nel post precedente. La buona notizia, dicevano, è rappresentata dalle dimissioni di Mussari dall’ABI. Perché una buona notizia? Innanzitutto, dicevano, per rispetto della decenza: come poteva rappresentare il “buon governo” bancario un avvocato che sembrerebbe aver distrutto, in collaborazione con soggetti più che noti, con le sue decisioni perniciose l’immenso patrimonio di una delle più solide banche italiane? Poi, per rispetto della giustizia: dovrebbe arrivare il momento che in Italia chi sbaglia paga. Chi è remunerato per assumersi la responsabilità delle decisioni, ne risponda in prima persona quando queste sono decisioni sbagliate. Infine, per rispetto ai cittadini senesi: uno dei componenti del triste terzetto (MCM: Mussari, Ceccuzzi, Monaci) che ha mal governato questa città riducendola sul lastrico sembra avviato ad uscire di scena – sembra, diciamo, non solo per una sana scaramanzia ma anche perché come ci insegnano i contadini, la mala pianta non muore mai.
Ma l'articolo di sinistra per Siena aggiungeva che due sono però le cattive notizie. La prima, la situazione della Banca. "La cattiva gestione del Monte sembra essere un pozzo senza fondo. Ogni giorno se ne scopre una peggiore dell’altra. Il terrore è che ci sia altro che debba ancora emergere. L’armata Brancaleone che ha guidato la banca ha affannosamente tentato di coprire i propri errori facendo degli altri più gravi ed esponendosi a rischi sempre maggiori e facendo attività sempre più speculative. Tutto a spese della banca della collettività". E, continua l'articolo, "la seconda cattiva notizia è che gli altri membri del triste terzetto (Ceccuzzi e Monaci) sono ancora lì, pronti a fare altri danni. Ora sono su sponde avverse: ma è solo una finta. Si sono divisi per colpire insieme. L’uno che vorrebbe far di nuovo il sindaco – l’impudenza non ha limiti – l’altro che salendo su un altro carro vorrebbe addirittura lanciarsi a fare il deputato nazionale, continuando a gestire il suo familistico potere in città".
L'articolo conclude dicendo: "La vera buona notizia che tutti attendiamo è che vi sia un vero e totale rinnovamento, non una mera operazione di facciata tesa a cambiare uno o più attori lasciando intonso il canovaccio. La vera buona notizia sarebbe che il sistema di potere che ha impoverito questa città, umiliandone le eccellenze e premiando, in banca, in città, nelle associazioni di categoria e addirittura di volontariato, la fedeltà e l’obbedienza, venisse distrutto dagli stessi cittadini senesi. La buona notizia che tutti attendiamo è una reazione di orgoglio dei senesi che si riprendano la loro città tornando alla sana partecipazione e alla buona politica senza aspettare che siano associazioni bancarie milanesi, giudici, o chiunque altro da fuori che tolga le castagne dal fuoco al loro posto".
Siena si appresta a rinnovare la propria amministrazione comunale, ma tutti noi ci apprestiamo a dare un nuovo volto al Parlamento nazionale e di conseguenza al governo di questa nazione. Mettiamo a frutto la lezione di Siena e pensiamoci due, tre, dieci volte, prima di mettere la nostra scheda nell'urna, su chi veramente sia degno e soprattutto affidabile per reggere le sorti degli italiani, di tutti noi. Il vero voto utile è quello non per loro ma per noi, per ciascuno di noi.

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