martedì 4 dicembre 2012

Overdose da zelo mediatico

Oggi, su Europa, Federico Orlando ha riconosciuto una verità vera. In un articolo che inizia ricondando quanto Ilvo Diamanti aveva evidenziato ieri "che, se tutti i centomila elettori che avevano chiesto di votare al secondo turno avessero potuto farlo; e se per ipotesi avessero tutti preferito Renzi a Bersani, il risultato non sarebbe cambiato". Ma veniamo al punto.
Più addentro nell'articolo Orlando scrive, dopo aver ricordato gli errori di comunicazione che Renzi si autoattribuisce: "È tuttavia giusto che proprio da parte nostra, dei giornalisti, si riconosca la responsabilità dei media d'aver accreditato ed esaltato quella predicazione per troppo zelo verso il predicatore. Carta stampata e tv, con eccezioni importanti ma minoritarie, sono state unanimi nell'inseguire La7 e altri media oltranzisti pro Renzi, sul quale sono confluite le più opposte scuole di pensiero: da quelle filogrilline, in cerca di un idolo più presentabile, a quelle berlusconiane, a caccia di un successore non contaggiato, a quelle comunque antisinistra, anche se a guidare il centrosinistra ci fosse papa Giovanni in persona".
Ed esplicita l'asserzione con un esempio: "Questa complicità assoluta e determinante s'è evidenziata domenica sera nello studio di Mentana, dov'era schierata una parte dell'ex politburo dell'informazione comunista doc, poi passata, come accade, al campo opposto. E nessuno ha osato replicare, se non con qualche accenno retrò, a D'Alema, quando, intervistato, ha concluso puntando l'indice proprio contro quel politburo e tanti altri: «Renzi ha perso per il danno che gli avete fatto voi, tutti uniti nell'indicare lui contro di noi»".
E questa è l'inevitabile conclusione di Orlando: "Insieme a Renzi, insomma, le primarie le ha perse una parte dell'informazione. Che non ha fatto il tifo per un candidato contro un altro, ma per un governo contro un altro". Come inevitabile è la citazione di Diamanti: il confronto Bersani-Renzi «più che di selezione del candidato di schieramento, ha dato l'idea di un confronto presidenziale».
La preoccupazione di Orlando è che i media non intendano imparare la lezione, ma che vogliano continuare "con un nuovo tentativo di pulizia etnica, facendo seguire alla grande attenzione sul confronto Renzi-Bersani un altrettanto grande silenzio su Bersani e le sue iniziative" future; la preoccupazione, cioè, della presenza, per dirla con parole di Diamanti, di una informazione assillata "da paure quarantottesche per gli interessi che la supportano, e per i loro affari". Che non aiuterebbe il «gestire bene e maneggiare con cautela il dopo-primarie» da parte del Pd.

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