giovedì 17 gennaio 2013

Quote latte, "la Lega non c'entra". Parola di pm

Nonostante le perquisizioni alle sedi della Lega Nord, nell'inchiesta sulle quote latte "non c’è alcun politico o funzionario pubblico indagato per corruzione". A dirlo è il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco, sottolineando che le indagini dei giorni scorsi non riguardavano il Carroccio, ma erano volte all’acquisizione di documenti che potessero essere utili nell’ambito di un’inchiesta solo per l’ipotesi di bancarotta grave, che comunque non riguarda in alcun modo il partito o i suoi esponenti. Il procuratore aggiunto, inoltre, sostiene che ci sono solo quattro indagati, e si tratta degli amministratori di fatto e di diritto della società fallita. Così sintetizza la notizia del giorno, Chiara Sarra su ilGiornale.it. Notizia del giorno non il fatto in sé, ma il déjà vu che esso rappresenta. La Lega in ripresa, anzi in netto vantaggio col Pdl in Lombardia nelle teste e nei cuori dei lombardi, ed ecco, come ho scritto in altro post le bucce di banana sul suo percorso nella speranza di distrarre qualche elettore.
Proprio questa mattina mi è capitato sotto gli occhi la clip che segue, che ben testimonia la sensazione appunto oggi di un déjà vu. Siamo nel 1994, la sinistra guidata da Achille Occhetto (i "Progressisti") ha messo in campo la "gioiosa macchina da guerra" che sembrava destinata a vincere facilmente le elezioni politiche, dopo gli scandali di Tangentopoli. Ma la discesa in campo di Silvio Berlusconi, come si sa, rovinò i piani di Achille Occhetto. Ebbene che successe allora tre giorni prima delle elezioni?


Roberto Maroni su Facebook accusa i "giornali mascalzoni" che hanno gettato fango sulla Lega. E annuncia querela: "Chiederò 10 milioni di euro, da dare in beneficenza". E quali sono questi giornali? Per dire quelli che ho potuto vedere, i cui articoli saranno argomento di un prossimo post: la Repubblica, La Stampa, Corriere della Sera, Il Messaggero, l'Unità. Ma immagino che siano in buona compagnia con altri.

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