Nel listone unico di Mario Monti per il Senato, che conta ben 55 candidature di donne, Pier Ferdinando Casini sarà capolista in cinque regioni: Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Da qualche parte insomma deve pur riuscire a farsi eleggere. Enzo Moavero è l'unico membro dell'attuale governo in corsa per Palazzo Madama. Il ministro per gli Affari Europei è terzo in lista nel Lazio, alle spalle di Casini e di Giulia Bongiorno (Fli). Non si candida invece, come aveva detto, Andrea Riccardi. Nicola Rossi dice no alla deroga e rinuncia a ricandidarsi anche se continuerà a dare un contributo al progetto politico. Non ci sarà neanche Beppe Pisanu, che lascia il Parlamento dopo 40 anni.
In Lombardia nei primi tre posti della lista ci sono i tre "esodati" Gabriele Albertini, Pietro Ichino, Mario Mauro, seguìti dal finiano Benedetto Della Vedova. Mario Sechi, ex direttore del Tempo, è invece capolista in Sardegna. A guidare la lista in Umbria è Linda Lanzillotta, che si è "esodata" dal Pd nel 2009 con Francesco Rutelli, in Piemonte Andrea Olivero. Due ex esponenti del Pd hanno ottenuto il primo posto in lista: si tratta di Pietro Ichino (in Toscana, ma è anche secondo in lista in Lombardia) e Alessandro Maran (in Friuli Venezia Giulia). Detto tutto questo, piacerebbe, però, capire a tutti dove sta, in cosa consiste la novità di Mario Monti in politica. Solo déjà vu? No?
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