sabato 1 dicembre 2012

Merce scaduta venduta come nuova

Oggi il Circolo della Rifondazione Comunista di Brembio ha distribuito alla cittadinanza il suo Niente di personale, il numero 5 del proprio periodico, come si diceva un tempo, ciclostilato in proprio. In pagina 4, con un articolo intitolato "Matteo Renzi il nulla che avanza", Rifondazione di Brembio interviene sul ballottaggio che si svolgerà domani anche a Brembio. Riporto il testo per intero con le sue sottolineature ed i suoi grassetti.

Tralasciando il non senso delle primarie in cui si vota per un candidato senza sapere quale sia il programma politico, è comunque interessante osservare in questo triste baraccone, un essere mezzo democristiano e mezzo finto-giovane. Stiamo parlando di Matteo Renzi. Ma chi è Renzi? Lui è il classico, odioso, arrivista bravo ragazzo, bacchettone fin da ragazzo, molto amato da Comunione e Liberazione. Con quell'arietta da bamboccio saputello che snocciola continuamente battute per fare il simpatico anche se non lo è, il sindaco Renzi si candida come testimonial ideale del raschio del fondo del barile.
Se, dopo quasi 20 anni di Berlusconi, il "nuovo" prende le sembianze di un politico che dice tutto quello che abbiamo già sentito in 30 anni di egemonia liberista, allora il berlusconismo ha vinto, alla fine della fiera l'importante è ossequiare il Privato e i Mercati. Inoltre le sue parole d'ordine sono di una vuotezza cosmica: Europa, futuro, merito. Mancava solo "felicità" e "benessere" e l'Ovvietà diventava metafisica pura.
Ma se si scava un pochino in profondità rispetto alle frasi fatte da salottino, emerge chiarissima la totale assenza di originalità e novità dei suoi messaggi. Figuriamoci di una qualsiasi tendenza a rompere tabù e luoghi comuni. Al contrario: il Renzi-pensiero è il trionfo del luogo comune. Il generico liberismo del "meno tasse", rattoppare la precarietà con ammortizzatori sociali e formazione, ma soprattutto l'adesione senza dubbi ai "contenuti" della famosa lettera della Bce, un vero programma-base del governo Monti: innalzamento dell'età pensionabile, licenziamenti più facili (ricordiamoci il suo "Sto con Marchionne senza se e senza ma" quando a Mirafiori e Pomigliano gli operai lottavano per i loro diritti).
In dettaglio, poi, il finto giovane presenta un libro dei sogni contradditorio: privatizzazioni massicce di aziende pubbliche, ex municipalizzate e patrimonio statale; amnistia per i politici corrotti se escono di scena; vendita ai privati di Rai1 e Rai2, ma al contempo modello Bbc per un'amministrazione pubblica della Rai (di fatto fra loro incompatibili); licenziamenti liberi e tagli a sanità e scuola pubblica.
Merce scaduta, venduta come la novità del secolo. È manifesta, infatti una razionale continuità, volta a consolidare il potere di comando dei signori della finanza. I mercati guardano avanti. Dopo aver fatto scendere da cavallo il Cavaliere, e dopo aver allocato alla testa del governo Monti, adesso allevano con cura il venditore fiorentino. Dietro Renzi e le sue costose campagne di rottamazione ci sono infatti importanti imprenditori, famiglie storiche fiorentine, banchieri, finanzieri.
In sintesi, siamo di fronte a vecchi rottami ideologici che si spacciano per stupefacenti novità rivoluzionarie.
Matteo Renzi il Nulla Adesso!!


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