martedì 27 novembre 2012

Malattie infantili

Luigi Berlinguer, presidente del Collegio dei garanti, ha posto la parola fine sulle pretese di Renzi di modificare le regole delle primarie per il ballottaggio di domenica prossima: "Le regole in corsa non si cambiano".
"Le regole per lo svolgimento delle Primarie del Centrosinistra, ha detto, sono state definite nel regolamento approvato all'unanimità dal Collegio dei Garanti. Una volta iniziata la partita le regole non si possono cambiare tra il primo e il secondo tempo". E ha precisato che quello delle regole "non è un principio derogabile, è l'architrave della certezza del diritto", aggiungendo: «In analogia con le vigenti leggi elettorali il corpo elettorale è stato definito con l'indizione dei comizi ed è costituito da coloro che si sono registrati entro il 25 Novembre. Nei giorni 29 e 30, come da regolamento, coloro che per motivi indipendenti dalla loro volontà non si sono potuti iscrivere, potranno chiedere al Coordinamento Provinciale delle Primarie Italia. BeneComune di essere registrati. Sarà lo stesso Coordinamento a valutare e decidere su queste richieste".
Bersani da parte sua, ha tenuto precisare al Corriere.it: "Ci sono regole approvate in assemblea da tutti. Non si cambiano le regole in corsa perchè primo bisogna avere la certezza della platea e poi a chi ha votato al primo turno non si può dire che abbiamo scherzato. Le primarie sono aperte ma non sono un porto di mare".
Dopo la contestazione delle percentuali, a quanto sembra rientrata, seppure la polemica (e la sfiducia nel proprio partito continui, mi riferisco alla sua dichiarazione: "Sono pronto a pubblicare su internet i verbali dei seggi per le primarie del centro sinistra a mie spese in tre ore") il Renzi-mi-piace-vincere-facile ci ha riprovato con le regole, cercando di far riaprire le iscrizioni al voto, dicendo, a quanto pare, oggi a Canale 5: "La giustificazione non la debbono dare i cittadini che vogliono andare a votare al ballottaggio delle primarie del centrosinistra ma i politici che da 20 anni sono al potere e non hanno combinato nulla". Un tocco di antipolitica, tanto per completare il quadro. Il riferimento ovviamente è alla norma che impedisce di votare al secondo turno a chi non si è iscritto entro domenica scorsa, a meno che non dimostri di non averlo potuto fare per un impedimento.
Sul cambio delle regole in corsa, Renzi mostra di aver imparato moltissimo dal governo tecnico dei vari Monti e Fornero. Non è a caso che oggi Vendola abbia dichiarato, seppure con riferimento ad un piano più ampio e più alto: "Bisogna sottolineare che l'effervescenza del discorso innovativo di Renzi nasconde una sostanza che è in continuità con quelle politiche di austerity e con quella cultura liberista che io credo sia oggetto da rompere". Questo seguiva ad un incipit ben chiaro e netto, parlando a Bari con i giornalisti: "Facciamo che oggi mi occupo di completare un concetto: faccio un endorsement a sfavore di Renzi".
C'è veramente da chiedersi come uno che per il proprio sogno personale dimostra agli occhi di chi guarda, di non saper stare alle regole, possa pretendere un'investitura da chi le regole in generale le ha viste sempre cambiate in corsa a proprio sfavore, i pensionati, gli operai, i lavoratori tutti, la parte produttiva del paese. Proprio un atteggiamento che fa il paio con quello che è diventato già un tormentone: il "noi e loro".

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