L'affair Monte dei Paschi tiene decisamente banco e continuerà a tenerlo, se non salteranno fuori altre questioni oscure coinvolgenti questo o quel partito, per tutto questo mese che manca al giorno delle elezioni politiche. Del resto ci avevano provato con la Lega, senza successo. E, dunque, una continua osservazione della stampa senese, può fornire di prima mano elementi per valutare quanto carta stampata e media nazionali riferiscono. Ad esempio, oggi, sabato 26, Il CittadinoOnline riporta una lettera di una lista trascurata dalla cronaca politica nazionale, la lista Amnistia Giustizia Libertà, la lista dei Radicali Italiani. L'articolo ha per titolo: Radicali: "Il caso MPS ovvero la scoperta dell’acqua calda". "I partiti controllano banche e fondazioni, nessuno controlla i partiti". Vediamo il contenuto.
Siena. Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione di Giulia Simi, candidata in Toscana per la lista “Amnistia Giustizia Libertà”, membro della Direzione nazionale di “Radicali Italiani” e Alessandro Massari, candidato nel Lazio per la lista “Amnistia Giustizia Libertà”, membro della Direzione nazionale di “Radicali Italiani”.
«Il caso MPS è emblematico del modo in cui la politica inquina il sistema finanziario, quindi quello economico e produttivo. A Siena, storico bastione PD, la classe politica municipale ha nominato il c.d.a. della fondazione e questa la dirigenza della banca, con l’assenso del PD nazionale. I risultati sono noti. Mussari ha prodotto disastri in MPS, quindi è stato "promosso" in ABI. Dopo le sue dimissioni è figlio unico e non ha più "compagni" nel PD.
La polemiche sulla falsa privatizzazione delle banche pubbliche è annosa, ma il disastro del Monte dei Paschi ha fatto emergere, con chiarezza, al grande pubblico dei non addetti ai lavori, l’intreccio perverso che esiste tra partiti e finanza.
A Siena è chiara la responsabilità politica della filiera PDS, DS, PD che hanno garantito tredici anni di MPS asservita al potere, a partire dal caso della Salento per terminare con l’acquisto dell’Antoveneta. Si sapeva tutto, non è stato fatto nulla, o meglio, Bersani ha "investito" sul Governo Monti e subito dopo il Governo Monti ha "investito" quasi 4 mld di euro su MPS, di fatto nazionalizzandola. In tutto ciò la Banca d’Italia è apparsa come un controllore distratto.
Ora che Bersani e il PD hanno perso una delle loro banche, sino a pochi anni fa una vera e propria gallina dalle uova d’oro, si scoprono i limiti del localismo e si propone di rompere i legami ancora esistenti tra partiti, banche e fondazioni. Benvenuto nel club! Alla Camera dei deputati, i radicali, hanno presentato numerose proposte per cambiare la legge, per separare partiti, banche e fondazioni, ma dal PD non c’è stato alcun segnale di interesse, anzi!
A Roma e a Siena tutti struzzi? Si, perché alle scorse elezioni comunali, durante la campagna elettorale che abbiamo condotto con la lista civica capeggiata da Claudio Martelli siamo stati massacrati per aver detto alcune verità molto prossime a quelle che, solo oggi, il sindaco e il segretario del PD ammettono.
Il nostro impegno politico su Siena e si è sempre basato anche la denuncia dei rapporti tra partiti e affari. È antico e, purtroppo, avrà un futuro.
Quando un parlamento emana leggi che hanno l’effetto di violare i diritti dei cittadini, è necessaria l’Amnistia, per la Repubblica!».
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