Il Movimento 5 Stelle è Beppe Grillo e solo Beppe Grillo. A dimostrarlo è bastata, giorni fa, l'infelice performance televisiva della Salsi, consigliere comunale bolognese, che ha evidenziato il suo eclettismo piddino-pidiellino quanto a idee espresse in quella sede. Altro che il fervore "mistico" del suo mentore d'antipolitica! Una qualunque, insomma, qualunquemente scelta per occupare una sedia della politica. Già, il pericolo del movimento è proprio ciò che appare: l'uso dell'antipolitica, crescente tra la gente, per creare spazio possibile, null'altro che a portatori sani della vecchia politica.
Notizia del giorno oggi, su tutti i giornali lombardi, è che sono oltre 200 gli autocandidati che si preparano a correre per le "primarie web", 131 nella sola Milano e provincia. E tutto per 80 posti di consigliere regionale e per quello di candidato alla presidenza della Regione Lombardia. Non male. Un segno che la politica tira sempre e che l'emolumento che procura, anche se taglieggiato dal movimento, è pur sempre altamente appettibile. Per non dire dei privilegi... Già, vuoi mettere il far parte della casta? Un terno al lotto, una vincita al superenalotto. Un altro esempio, per dirla in sintesi, di "nuovo" vecchio.
Bisognerebbe capirlo alla fine: l'Italia non ha bisogno di nuovi messia improvvisati. Ha dato già due volte almeno. Ha bisogno di una politica che sia servizio, un servizio affidabile e competente; soprattutto non ha bisogno di un nuovo gioco di società via web.
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