domenica 11 novembre 2012

Il candidato del popolo

Mercoledì 31 ottobre l'evento nell'ambito della campagna delle Primarie del Pd. Dopo la visita di Renzi arriva a Lodi, al cinema Fanfulla, il segretario Pierluigi Bersani. Il quotidiano di Lodi Il Cittadino dedica all'evento due pagine con un ampio servizio fotografico che documenta la folta partecipazione del popolo democrat. Nei diversi occhielli e sommari che accompagnano titoli come «Caro segretario. aiutaci tu» o "Bersani scuote i lodigiani: «Il lavoro al primo posto», si evidenzia la grande presenza di militanti, di iscritti e non al partito: "Tra il pubblico esodati, operai e sindacalisti", e anche "Oltre 600 i posti a sedere, numerose le persone che rimangono in piedi".


Domenica 4 novembre, una settimana fa, ho scritto in merito al quotidiano di Lodi una lettera, che la redazione, finora, non ha ritenuto di pubblicare, fors'anche per la contemporaneità del carteggio, inaspettato (anche da me), con il presidente dell'Anpi melegnanese. O forse perché conteneva un giudizio ritenuto poco confacente, se attribuito all'altro contendente, Renzi o ai suoi sostenitori. Comunque sia, la redazione è nel suo diritto di stabilire cosa ritenga adeguato per il giornale pubblicare e cosa no. Ecco di seguito il testo della lettera.

Caro Direttore,
sono rimasto favorevolmente impressionato dal servizio fotografico che accompagnava giovedì 1 novembre, nelle due pagine dedicate all'evento, i servizi del Cittadino sulla venuta a Lodi, per le primarie Pd, del segretario Bersani. Si vedeva un'ampia platea di gente che incarnava la vera anima del Partito democratico, da sempre, nonostante cambiamenti di nome e di simbolo; che era lì a testimoniare al suo segretario, ostentati sui propri volti, i valori della tradizione della migliore Sinistra italiana. Un incontro rappresentato nelle foto dal "popolo democratico", giovani ed anziani, studenti, lavoratori e pensionati: niente vestiti da colletti bianchi, da funzionari di partito sparsi in enti ed istituzioni, niente strette di mano di chi magari guarda con speranza ad un sedia da qualche parte, di chi ha fatto del proprio ostentato antiberlusconismo il proprio berlusconismo personale. "Su e giù dal palcoscenico, c’è il lavoro. Chi l’ha perso, chi fa fatica a mantenerlo e chi non l’ha mai trovato", come annota Greta Boni; il lavoro, che è stato il punto focale tanto che Matteo Brunello inizia il suo pezzo citando Bersani: "Bisogna puntare sul lavoro, con maggiori investimenti per incentivare l’occupazione". Una assemblea partecipata, oltre le aspettative, "Oltre 600 i posti a sedere, numerose le persone che rimangono in piedi". Un'assemblea preparata nei giorni precedenti, come a Brembio con un gazebo al mercato della mattina, dai militanti di sempre, operai e pensionati che regalano volontariamente il loro tempo libero al partito. E' questo, caro Direttore, il Partito democratico che mi piace vedere rappresentato, non il partito del loft di veltroniana memoria, non un partito che faccia della tecnocrazia il proprio modello di riferimento, di chi usi la scusa della "modernità" più che il merito "guadagnato sul campo", per spintonare e farsi avanti. Grazie per l'attenzione.


Diceva Renato Noli, portavoce del Circolo Pd di Brembio, in un articolo del Cittadino del 25 ottobre, in risposta ad un articolo dello stesso giornale intitolato "Brembio, la roccaforte rossa fa il tifo per... Renzi", accompagnato dalla foto del sindaco brembiese e della nipote consigliere provinciale: "Non tutto il Pd di Brembio guarda a Renzi come il salvatore della patria, anzi la maggioranza del direttivo è ancora con Bersani". Noli poi precisava: "Da come è uscito sulla stampa, sembra che tutto il Pd di Brembio stia con Renzi. Invece la maggioranza del partito sta con Bersani. Loro possono avere visibilità perché c'è il sindaco e il consigliere provinciale, ma il partito è schierato per lo più con Bersani. Anche alle riunioni del comitato per Renzi i sostenitori erano pochi, 4 o 5. Diversi iscritti mi hanno contattato per chiedermi di rimettere le cose in chiaro e raccontarle senza lasciarsi trasportare da suggestioni".
Questa settimana a Brembio si terranno due incontri presso il "Centro civico", martedì quello organizzato dai sostenitori locali di Bersani; venerdì quello organizzato dai sostenitori di Renzi.



Nella prima assemblea, "Perché Bersani", saranno presenti il segretario provinciale del Partito democratico, Mauro Soldati, e per il Comitato lodigiano "xBersani", Giuseppe Zanchi. Nella seconda assemblea, quella a favore di Renzi, interverranno il consigliere regionale Fabrizio Santantonio, il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini, il sindaco di Brembio Giuseppe Sozzi e il responsabile provinciale dei comitati per Matteo Renzi, Diego Bosoni. Una preannunciata partecipazione, insomma, di vip democrat inversamente proporzionale ai sostenitori dei rispettivi candidati.

Personalmente, mi sento si spezzare una lancia a favore di Pierluigi Bersani, che molte volte nei miei scritti ho criticato, perché appare nel complesso dell'attuale panorama politico forse l'unico che assomma due caratteristiche importanti, affidabilità e competenza, che assieme alla genuinità ed al legame con le sue origini popolari, lo fanno sicuramente emergere dalla mediocrità diffusa in tutti gli schieramenti. Un insieme, questo, di qualità che, per un popolano come me, lo eleggono candidato possibile alla guida d'un'Italia società di pace, di libertà, di eguaglianza, di laicità, di giustizia, di progresso e di solidarietà.

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