Da dicembre potrete seguire le mie annotazioni a questo link:
http://www.sergiofumich.com/_home/note.php
martedì 26 novembre 2013
giovedì 23 maggio 2013
Penati prescritto a sua insaputa, tutto da ridere
Ogni giorno se ne raccontano di ogni. La migliore questa mattina la racconta Filippo Penati su Facebook ai suoi fan. Lo zoccolo duro democrat beve beve beve... lapalissiano ormai, se no strade e piazze sarebbero piene di tessere Pd stracciate. E Penati dimostra nelle sue giustificazioni di essere ben consapevole di questa "tragedia sociale".
Ecco tutto il testo della nota di Penati su Facebook:
ALCUNE SEMPLICI CONSIDERAZIONI:
Primo. sono onesto e lo dimostrerò con il processo.
Secondo. La prescrizione l'hanno chiesta i PM non io.
Terzo. Se non volessi dimostrare con il processo la mia innocenza, anziché oppormi e fare ricorso in Cassazione avrei potuto tranquillamente prendere la palla al balzo alla prima udienza di 10 giorni fa quando i PM hanno chiesto (loro non io) la prescrizione, accettandola.
Terzo. Se non volessi dimostrare con il processo la mia innocenza, anziché oppormi e fare ricorso in Cassazione avrei potuto tranquillamente prendere la palla al balzo alla prima udienza di 10 giorni fa quando i PM hanno chiesto (loro non io) la prescrizione, accettandola.
Quarto. Se per alcuni media la mia opposizione non vale niente come mai Berlusconi non ha mai fatto ricorso in cassazione contro le sue tante prescrizioni?
Quinto. CONFERMO CIÒ CHE HO DETTO: "VOGLIO IL PROCESSO E CHIEDO ALLA CASSAZIONE DI ANNULLARE LA SENTENZA DI OGGI CHE IL TRIBUNALE NON POTEVA PRENDERE" ( non poteva prendere) [così nel testo]
Sesto io ho fatto tanti passi indietro. Io sono fuori dalla politica e mi sto difendendo NEL PROCESSO come un semplice cittadino (mentre c'è chi sfugge dal processo o chi, anche se sarà processato con accuse anche ben più gravi delle mie, rimane imperterrito nelle istituzioni e magari, come è successo a Formigoni, viene eletto alla presidenza della Commissione agricoltura del Senato con i voti determinanti del Pd.) e quindi non ho più un interesse pratico e personale. Nessuno pretende che un una persona senza cariche pubbliche arrivi a rifiutare la prescrizione . Io lo faccio e ricorro in Cassazione anche per rispetto dei miei ex elettori e dei partiti in cui ho militato. [e dire che bastava essere presente al processo o farsi trovare ieri telefonicamente dall'avvocato difensore (poveraccio), no?]
martedì 21 maggio 2013
Diritti Siae di Beppe Grillo
Sinceramente. Pensavo che a nessuno potesse venire in mente di imporre su un comizio il balzello Siae. Di coglionate se ne sentono tutti i giorni. Giorgio Assumma, ex presidente Siae, spiegava seriamente (so che è incredibile, ma è Siae), all'agenzia Adnkronos a fine febbraio che ''in teoria anche un comizio politico potrebbe essere considerato un'opera d'ingegno'', aggiungendo che ''è un caso che non è mai stato sollevato ma potrebbe essere oggetto di valutazione da parte degli studiosi o della magistratura. Un'opera d'ingegno, infatti, non è solo musica, poesia o narrativa ma anche esposizione di idee e opinioni, purché eseguite con una forma espressiva che susciti reazioni estetiche''. Il sublime pervasivo, insomma. Questione di money. Non importa se il concetto sia vago da definire, o il giudizio sulle reazioni della folla arringata sia quanto meno arduo: squadracce fasciste che dopo un comizio distribuivano olio di ricino, per stare sul soft, a qualche dissidente, erano estetica pura? Futurismo? Esagerazione, dite?
È la stessa agenzia stampa che ci tranquillizza, aggiungendo: per il giurista in materia di proprietà letteraria e artistica, "Grillo, ad esempio, potrebbe dire: questo comizio non può essere riprodotto da altri nelle forme in cui lo attuo, senza il mio consenso". Ma "poiché il comizio è oggetto di una percezione pubblica da parte dei presenti - prosegue l'esperto - il diritto d'informazione dà la libertà di riprodurre il contenuto del comizio, o brani dello stesso, purché se ne indichi la paternità, di Grillo o di altro autore''.
Adnkronos aggiungeva ancora che alla Siae Grillo è iscritto dal 1977: "il leader del Movimento 5 Stelle è nella categoria autore Dor (drammaturgia, operetta e radiotelevisione) della Società italiana degli autori ed editori. Nel 2007 era nella fascia d, quella comprendente autori che guadagnavano tra gli 80 e i 200.000 euro annui. Negli ultimi anni, con l'impegno in politica, ha smesso di fare spettacoli pubblici e ora le sue royalty sono legate a vecchie produzioni".
Secondo l'ex presidente Siae, Grillo non deve pagare corrispettivi per i comizi che tiene, in quanto sono catalogati come eventi politici. Sarà così?
Già un articolo del 23 maggio 2012 su Il Secolo XIX dava notizia che il M5S di Genova, pubblicando il proprio bilancio sul blog di Grillo, aveva evidenziato 255 euro pagati alla Siae per il comizio-show del comico genovese del 15 aprile di quell'anno in piazza San Lorenzo. Oggi su Facebook, Andrea Ferrari, pd affidabile che era nella giunta lodigiana di Guerini, ha scritto: "La cosa che ho scoperto questa mattina mi ha lasciato davvero allibito: gli organizzatori (M5S) hanno pagato € 270 di SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) per i diritti di Beppe Grillo per il comizio/spettacolo di oggi pomeriggio. Cioè soldi che alla fine torneranno a Grillo in quanto autore dei testi...". Ferrari, poi si chiede, se tanto dà tanto, quanto di balzello Siae sia stato pagato dagli organizzatori per il comizio spettacolo di Roma che ha chiuso la campagna elettorale.
Movimento 5 Stelle, insomma, o Movimento 5 Siae? Curioso il manifesto pubblicato dai 5 Stelle valdostani lo scorso anno:
È la stessa agenzia stampa che ci tranquillizza, aggiungendo: per il giurista in materia di proprietà letteraria e artistica, "Grillo, ad esempio, potrebbe dire: questo comizio non può essere riprodotto da altri nelle forme in cui lo attuo, senza il mio consenso". Ma "poiché il comizio è oggetto di una percezione pubblica da parte dei presenti - prosegue l'esperto - il diritto d'informazione dà la libertà di riprodurre il contenuto del comizio, o brani dello stesso, purché se ne indichi la paternità, di Grillo o di altro autore''.
Adnkronos aggiungeva ancora che alla Siae Grillo è iscritto dal 1977: "il leader del Movimento 5 Stelle è nella categoria autore Dor (drammaturgia, operetta e radiotelevisione) della Società italiana degli autori ed editori. Nel 2007 era nella fascia d, quella comprendente autori che guadagnavano tra gli 80 e i 200.000 euro annui. Negli ultimi anni, con l'impegno in politica, ha smesso di fare spettacoli pubblici e ora le sue royalty sono legate a vecchie produzioni".
Secondo l'ex presidente Siae, Grillo non deve pagare corrispettivi per i comizi che tiene, in quanto sono catalogati come eventi politici. Sarà così?
Già un articolo del 23 maggio 2012 su Il Secolo XIX dava notizia che il M5S di Genova, pubblicando il proprio bilancio sul blog di Grillo, aveva evidenziato 255 euro pagati alla Siae per il comizio-show del comico genovese del 15 aprile di quell'anno in piazza San Lorenzo. Oggi su Facebook, Andrea Ferrari, pd affidabile che era nella giunta lodigiana di Guerini, ha scritto: "La cosa che ho scoperto questa mattina mi ha lasciato davvero allibito: gli organizzatori (M5S) hanno pagato € 270 di SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) per i diritti di Beppe Grillo per il comizio/spettacolo di oggi pomeriggio. Cioè soldi che alla fine torneranno a Grillo in quanto autore dei testi...". Ferrari, poi si chiede, se tanto dà tanto, quanto di balzello Siae sia stato pagato dagli organizzatori per il comizio spettacolo di Roma che ha chiuso la campagna elettorale.
Movimento 5 Stelle, insomma, o Movimento 5 Siae? Curioso il manifesto pubblicato dai 5 Stelle valdostani lo scorso anno:
L'orrore del fiero moralismo della sinistra italiana
Fulvio Abbate si chiede nel video se non suscita orrore il fiero moralismo della sinistra italiana dichiarando la propria pena provata per il fatto che i militanti di SEL, il partito del retore Nichi Vendola, non si siano dissociati e non si dissocino dalla Boldrini e dalla sua volontà di controllo poliziesco del web.
Il Circolo Andreani si presenta
Il Circolo Culturale Anticonformista "Andreani" ha evidenziato nella pagina dei contatti i nomi dei soci del Circolo, che ha per presidente Mario Gazzola, che ha lavorato come art director per la Mondadori. Segretario del Circolo è Enrico Ghini, che sta curando la raccolta di fotografie collegata con l'iniziativa "Fate uscire dai cassetti la storia di Brembio". Il terzo membro del direttivo del Circolo è Barbara Alberoni. La pubblicazione dei nomi è sempre un atto di trasparenza che, soprattutto in piccoli ambiti, come Brembio, può dare adito a equivoci o incomprensioni. L'associazione al Circolo è aperta a tutti, e il Circolo, a breve, pubblicherà nella pagina del "profilo" il suo statuto.
lunedì 20 maggio 2013
Fate uscire dai cassetti la storia di Brembio
"Fatte uscire dai cassetti la storia di Brembio", è questo l'invito rivolto alla propria cittadinanza dal Circolo Culturale Anticonformista "Andreani" di Brembio, presieduto da Mario Gazzola, già art director della Mondadori. Si legge nel manifesto esposto in paesi in questi giorni: "In tutte le case esiste un cassetto con le foto di famiglia, noi le stiamo raccogliendo per farne un libro. Le foto verranno trattate con la massima cura, e poi restituite ai proprietari". Numerosi cittadini hanno già risposto all'appello ed intanto, mentre si sta lavorando alla realizzazione del progetto editoriale, parte delle foto viene proposta all'attenzione dei brembiesi in un apposito blog "Vecchia Brembio" (link) collegato con il portale di "Fatti e Parole" (link). Quanti volessero mettere a disposizione dell'iniziativa il proprio materiale fotografico, possono rivolgersi direttamente al segretario del Circolo Andreani, Enrico Ghini.
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giovedì 9 maggio 2013
Superare l'Imposta Monti Usuraia (IMU)
Caro Enrico Letta, uno dei tanti possibili suggerimenti per il ritiro spirituale del governo di domenica prossima: il nostro tempo, la nostra vita, di noi cittadini comuni, non può essere tormentata e sprecata esclusivamente per pagare continuamente tasse con cui finanziate i vostri sprechi cui voi non sapete rinunciare, la vostra casta non sa rinunciare, le vostre lobby e le strutture dei vostri partiti - Pd primus inter pares - non sanno rinunciare.
lunedì 6 maggio 2013
sabato 4 maggio 2013
giovedì 2 maggio 2013
Coglioni si nasce, politici si diventa
Oggi i cittadini parlamentari del M5S hanno fatto un colossale autogol emettendo questo comunicato: "In merito alle uscite odierne del professor Paolo Becchi in diversi mezzi di comunicazione, i gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle di Camera e Senato prendono nettamente le distanze da tutto quanto proferito dal docente dell’ateneo genovese. Inoltre si ribadisce che il professor Becchi non è un ideologo del M5S, si tratta semmai di un’etichetta attaccata al personaggio sulle cui posizioni deputati e senatori non si riconoscono affatto." M5S Camera e Senato.
Grillo deve imparare dagli errori: non si possono mandare degli sprovveduti in politica in parlamento. È necessario che il M5S istituisca quanto prima una sorta di Le Frattocchie per i suoi cittadini parlamentari e amministratori, dove si insegni loro la politica e a far politica per non cadere giorno dopo giorno nelle tante trappole dei media-iene servitori degli interessi forti che reggono le redini di questo disgraziato paese, dove ci troviamo a vivere. Se in un domani prossimo il M5S si sciogliesse come neve al sole, le parole dei parlamentari 5 Stelle potrebbero essere usate come una sorta di epitaffio sul sepolcro del movimento. Nell'audio allegato le parole di Paolo Becchi a La Zanzara.
Grillo deve imparare dagli errori: non si possono mandare degli sprovveduti in politica in parlamento. È necessario che il M5S istituisca quanto prima una sorta di Le Frattocchie per i suoi cittadini parlamentari e amministratori, dove si insegni loro la politica e a far politica per non cadere giorno dopo giorno nelle tante trappole dei media-iene servitori degli interessi forti che reggono le redini di questo disgraziato paese, dove ci troviamo a vivere. Se in un domani prossimo il M5S si sciogliesse come neve al sole, le parole dei parlamentari 5 Stelle potrebbero essere usate come una sorta di epitaffio sul sepolcro del movimento. Nell'audio allegato le parole di Paolo Becchi a La Zanzara.
mercoledì 1 maggio 2013
Grillo e gli struzzi del Primo Maggio
Riprendo, e così contribuisco a diffondere, il post odierno del blog di Beppe Grillo, intitolato "Gli struzzi del Primo Maggio":
Il primo maggio era la festa dei lavoratori. Ora è la festa dei disoccupati e del concertone a Roma. C'erano un tempo "panem et circences", sono rimasti i circences, ma solo una volta all'anno con in tribuna, al posto di Caligola o Diocleziano, i reggenti della Triplice Sindacale. Chiude un'azienda al minuto, la disoccupazione giovanile "ufficiale" ha raggiunto il 38,4%. L'Italia è diventata una Nazione di cassintegrati, esodati, disoccupati, precari e emigranti. In passato erano i ragazzi del Sud a emigrare al Nord, a Milano, Torino, Bologna. Adesso i ragazzi del Sud e del Nord emigrano insieme all'estero. Laureati, diplomati. E' un travaso di sangue, di intelligenze. L'Italia è la seconda nazione europea per numero di emigrati dopo la Romania. Il Paese si regge sul nulla. Chiacchiere e inciucio. Il gettito fiscale e Irpef sta crollando per la scomparsa di aziende e lavoratori dipendenti. Il traffico su strada è diminuito in un anno del 34%, gli autogrill sono deserti. L'Italia si sta fermando come una grande macchina colpita dalla ruggine, un componente dopo l'altro, fino all'immobilità. Quattro milioni di dipendenti pubblici, 19 milioni di pensionati, mezzo milione di persone che vive di politica sono insostenibili per un Paese senza sviluppo da 15 anni, con un Pil in discesa libera ben prima della crisi del 2008. Festeggiare il Primo Maggio è uno stanco rito assolutorio dei responsabili, dei sindacati complici, dei "prenditori" di appalti pubblici di Confindustria, dei partiti che hanno occupato lo Stato. E' la celebrazione di Caporetto e dell'otto settembre a reti unificate. Capitan findus Letta promette tagli e ritagli senza alcuna copertura economica e in piazza si balla mentre la cassa integrazione sta finendo. Un'allegria di un giorno che ha il profumo forte e rancido del 2 novembre dei lavoratori. La Cgil ha detto che "è un fatto positivo" che il Nipote di suo Zio abbia "toccato molti punti che sono stati sollevati anche dai sindacati", ciò denota "sensibilità e attenzione all'ascolto". Prosit.
Il primo maggio era la festa dei lavoratori. Ora è la festa dei disoccupati e del concertone a Roma. C'erano un tempo "panem et circences", sono rimasti i circences, ma solo una volta all'anno con in tribuna, al posto di Caligola o Diocleziano, i reggenti della Triplice Sindacale. Chiude un'azienda al minuto, la disoccupazione giovanile "ufficiale" ha raggiunto il 38,4%. L'Italia è diventata una Nazione di cassintegrati, esodati, disoccupati, precari e emigranti. In passato erano i ragazzi del Sud a emigrare al Nord, a Milano, Torino, Bologna. Adesso i ragazzi del Sud e del Nord emigrano insieme all'estero. Laureati, diplomati. E' un travaso di sangue, di intelligenze. L'Italia è la seconda nazione europea per numero di emigrati dopo la Romania. Il Paese si regge sul nulla. Chiacchiere e inciucio. Il gettito fiscale e Irpef sta crollando per la scomparsa di aziende e lavoratori dipendenti. Il traffico su strada è diminuito in un anno del 34%, gli autogrill sono deserti. L'Italia si sta fermando come una grande macchina colpita dalla ruggine, un componente dopo l'altro, fino all'immobilità. Quattro milioni di dipendenti pubblici, 19 milioni di pensionati, mezzo milione di persone che vive di politica sono insostenibili per un Paese senza sviluppo da 15 anni, con un Pil in discesa libera ben prima della crisi del 2008. Festeggiare il Primo Maggio è uno stanco rito assolutorio dei responsabili, dei sindacati complici, dei "prenditori" di appalti pubblici di Confindustria, dei partiti che hanno occupato lo Stato. E' la celebrazione di Caporetto e dell'otto settembre a reti unificate. Capitan findus Letta promette tagli e ritagli senza alcuna copertura economica e in piazza si balla mentre la cassa integrazione sta finendo. Un'allegria di un giorno che ha il profumo forte e rancido del 2 novembre dei lavoratori. La Cgil ha detto che "è un fatto positivo" che il Nipote di suo Zio abbia "toccato molti punti che sono stati sollevati anche dai sindacati", ciò denota "sensibilità e attenzione all'ascolto". Prosit.
Basta Europa, basta partito e sindacati delle tasse
Viviamo in un epoca della disinformazione. Mai come oggi i media, i cosiddetti "mediatori di massa", televisioni e carta stampata, sono asserviti e foraggiati, attraverso la pubblicità, abbonamenti e altro, dai poteri forti finanziari e speculativi. Conclusione, per paradosso non sono credibili, anche qualora raccontassero la verità, perché è difficile in tanto rumore, in tanta falsa informazione distinguere la verità dal suo contrario propagandato dagli agit-prop di regime. Dobbiamo nella nostra quotidianità veleggiare a vista, fidandoci della nostra intelligenza e del nostro spirito critico, del nostro fiuto nell'individuare le aberrazioni commisurandole alle nostre necessità, al nostro benessere individuale e familiare, paragonando la nostra vita con quella delle tante caste che si spartiscono il controllo del paese. Noi, classe media, noi classe lavoratrice, noi proletariato, parola desueta che sta drammaticamente tornando di moda, siamo classi senza rappresentanti, senza lobby. Il partito dei lavoratori è morto con Berlinguer. Il sindacato di classe è defunto esso stesso da tempo. Quegli imbonitori da fiera paesana che si spacciano per difensori dei deboli, per epigoni della "sinistra", dicendosi e facendosi così nostri "difensori" per definizione, sono sinistramente dei truffatori che pensano soltanto alla propria bottega, ai propri intrallazzi, alle proprie banche, assicurazioni ed imprese, a riempire quotidianamente il proprio piatto rubando il pane di bocca a chi dicono di "difendere", con le tessere, con i contributi pubblici, capitali che difendono con le unghie e con i denti, ben più dei lavoratori e dei pensionati, tartassati, va detto, con il loro sostegno dato senza se e senza ma ai governi degli interessi forti, come il governo Monti. Sono per le tasse che loro non pagano, sono per le tasse che costringono i più deboli, gli indifesi a rivolgersi ai loro centri di assistenza fiscale remunerando servizi con un obolo odioso che è una tassa sulla tassa. Come può, dunque, il sindacato, che oggi nelle piazze ha festeggiato la festa della disoccupazione, schierarsi contro le tasse, quando con le tasse fa prosperare i suoi apparati? Come fa quel "grande" partito che si spaccia come "anche di sinistra", ad essere contro lo sfruttamento dei lavoratori e dei pensionati, quando da sempre, con i soldi raggranellati inventando tasse rapina, ad ogni livello amministrativo mantiene in vita e perpetua le clientele del proprio consenso? L'affaire Imu rappresenta un esempio eclatante, che li costringe a gettare la maschera, a schierarsi, non per la gente che li vota, ma per sé, a difesa di possibili tagli nella spesa pubblica che possano colpire i loro malcelati interessi. Si parla di abrogare il porcellum per avere uno strumento migliore (più adatto per mantenersi al potere?) per nuove elezioni che i Fassina, i Franceschini, i Del Rio, le Camusso e compagnia bella, stanno rendendo, con la balla dell'Europa, inevitabilmente probabili a tempi brevi pur di non rinunciare ad un euro dei loro introiti pubblici. Chi ci vuol male ha sigla, nomi e cognomi. Mandiamoli a casa la prossima volta tutti, per sempre.
sabato 27 aprile 2013
Biancofiore per l'Italia
Ed alla fine il Partito democratico riuscì nel suo scopo di instaurare il governo tanto sognato, tanto desiderato, tanto inseguito dai post Occhetto e post Pds, il governo che li tira finalmente fuori dal guado, il governo ideale per l'Italia: un governo democristiano. W i cattolici in politica, W la Balena Bianca, W Berlusconi. Grazie, Bersani. E poi, tranquilli: la Bonino è stata mandata "agli esteri".
giovedì 25 aprile 2013
Resistenza e controinformazione al 25 aprile della disinformazione
Riprendo anche oggi l'ultimo post del blog di Beppe Grillo, dal titolo che non scende a compromessi e a mistificazioni: Il 25 Aprile è morto. Ecco di seguito il testo che contribuisco a diffondere perché lo condivido come grido che denuncia che il re è morto e invito altri fare lo stesso in questa giornata in cui vanno per la maggiore favole e disinformazione; e soprattutto per evitare che i media interpretando a modo loro il titolo o qualche periodo, lo spaccino per quello che questo post non è e non vuol essere:
Nella nomina a presidente del Consiglio di un membro del Bilderberg il 25 aprile è morto,
nella grassa risata del piduista Berlusconi in Parlamento il 25 aprile è morto,
nella distruzione dei nastri delle conversazioni tra Mancino e Napolitano il 25 aprile è morto,
nella dittatura dei partiti il 25 aprile è morto,
nell'informazione corrotta il 25 aprile è morto,
nel tradimento della Costituzione il 25 aprile è morto,
nell'inciucio tra il pdl e il pdmenoelle il 25 aprile è morto,
nella rielezione di Napolitano e il passaggio di fatto a una Repubblica presidenziale il 25 aprile è morto,
nell'abbraccio tra Bersani e Alfano il 25 aprile è morto,
nella mancata elezione di Rodotà il 25 aprile è morto,
nella resurrezione di Amato, il tesoriere di Bottino Craxi, il 25 aprile è morto,
nei disoccupati, nelle fabbriche che chiudono, nei tagli alla Scuola e alla Sanità il 25 aprile è morto,
nei riti ruffiani e falsi che oggi si celebrano in suo nome il 25 aprile è morto,
nel grande saccheggio impunito del Monte dei Paschi di Siena il 25 aprile è morto,
nel debito pubblico colossale dovuto agli sprechi e ai privilegi dei politici il 25 aprile è morto,
nei piduisti che infestano il Parlamento e la nazione il 25 aprile è morto,
nelle ingerenze straniere il 25 aprile è morto,
nella perdita della nostra sovranità monetaria, politica, territoriale il 25 aprile è morto,
nella Repubblica nelle mani di Berlusconi, 77 anni, e Napolitano, 88 anni, il 25 aprile è morto,
nei processi mai celebrati allo "statista" Berlusconi il 25 aprile è morto,
nella trattativa Stato - mafia i cui responsabili non sono stati giudicati dopo vent'anni il 25 aprile è morto,
nel milione e mezzo di giovani emigrati in questi anni per mancanza di lavoro il 25 aprile è morto,
nell'indifferenza di troppi italiani che avranno presto un brusco risveglio il 25 aprile è morto.
Oggi evitiamo di parlarne, di celebrarlo, restiamo in silenzio con il rispetto dovuto ai defunti.
Se i partigiani tornassero tra noi si metterebbero a piangere.
Nella nomina a presidente del Consiglio di un membro del Bilderberg il 25 aprile è morto,
nella grassa risata del piduista Berlusconi in Parlamento il 25 aprile è morto,
nella distruzione dei nastri delle conversazioni tra Mancino e Napolitano il 25 aprile è morto,
nella dittatura dei partiti il 25 aprile è morto,
nell'informazione corrotta il 25 aprile è morto,
nel tradimento della Costituzione il 25 aprile è morto,
nell'inciucio tra il pdl e il pdmenoelle il 25 aprile è morto,
nella rielezione di Napolitano e il passaggio di fatto a una Repubblica presidenziale il 25 aprile è morto,
nell'abbraccio tra Bersani e Alfano il 25 aprile è morto,
nella mancata elezione di Rodotà il 25 aprile è morto,
nella resurrezione di Amato, il tesoriere di Bottino Craxi, il 25 aprile è morto,
nei disoccupati, nelle fabbriche che chiudono, nei tagli alla Scuola e alla Sanità il 25 aprile è morto,
nei riti ruffiani e falsi che oggi si celebrano in suo nome il 25 aprile è morto,
nel grande saccheggio impunito del Monte dei Paschi di Siena il 25 aprile è morto,
nel debito pubblico colossale dovuto agli sprechi e ai privilegi dei politici il 25 aprile è morto,
nei piduisti che infestano il Parlamento e la nazione il 25 aprile è morto,
nelle ingerenze straniere il 25 aprile è morto,
nella perdita della nostra sovranità monetaria, politica, territoriale il 25 aprile è morto,
nella Repubblica nelle mani di Berlusconi, 77 anni, e Napolitano, 88 anni, il 25 aprile è morto,
nei processi mai celebrati allo "statista" Berlusconi il 25 aprile è morto,
nella trattativa Stato - mafia i cui responsabili non sono stati giudicati dopo vent'anni il 25 aprile è morto,
nel milione e mezzo di giovani emigrati in questi anni per mancanza di lavoro il 25 aprile è morto,
nell'indifferenza di troppi italiani che avranno presto un brusco risveglio il 25 aprile è morto.
Oggi evitiamo di parlarne, di celebrarlo, restiamo in silenzio con il rispetto dovuto ai defunti.
Se i partigiani tornassero tra noi si metterebbero a piangere.
martedì 23 aprile 2013
Beppe Grillo e i cittadini tra i cittadini
Riprendo dal blog di Beppe Grillo il post di oggi. Scrive Grillo:
In quest'ultimo tranquillo week end di vomito è successo un fatto straordinario. Di fronte a Montecitorio era assiepata una folla inferocita per l'ennesimo sberleffo del potere. Per l'inciucio conclamato, per il matrimonio osceno tra due amanti, il pdl e il pdmenoelle, che copulavano da vent'anni. Per la nomina di un ottuagenario spacciata come "gesto di responsabilità". L'estremo bacio della pantofola a un signore presente in Parlamento dal 1953 (un sessantennio, nozze di diamante con la politica) che cazzia i partiti come se lui non ne fosse la più alta e storica testimonianza. La Polizia, la Digos, i Carabinieri facevano barriera. Dalla porte principale del palazzo sono usciti i deputati e i senatori del MoVimento 5 Stelle per parlare con la gente, ascoltarla, dare delle risposte. Cittadini tra i cittadini. Crimi ha agito da Calmante Universale nuotando tra i presenti. La gente ha applaudito. I ragazzi del M5S si sono mescolati ai manifestanti senza alcun timore.
Nel mentre "Tom Tom" Gasparri mostrava il dito medio alla piazza in segno di riconciliazione, protetto da un nutrito numero di guardie del corpo, e arringava "Finisca la violenza di Grillo. Basta torniamo alla civiltà". Forse alludeva all'olio di ricino e al manganello. Il noto "economista" Giovanardi (così è stato etichettato dal Corrierone) ha avuto le visioni. Ha visto i fascisti "Chi contesta i rappresentanti del popolo (lui è stato "nominato" da Berlusconi grazie al Porcellum, non rappresenta nessuno, ndr), li insulta, li aggredisce è fascista. Del resto i deputati grillini ricordano i deputati fascisti che uscivano fuori sulla piazza a aizzare i manifestanti". L'esatto contrario della verità. I parlamentari del M5S hanno tranquillizzato gli animi di chi protestava contro l'ennesimo vaffanculo ricevuto dalla casta. Dovrebbero ringraziarli. Noi non abbiamo bisogno di una scorta, giriamo in tram, in autobus senza paura. Voi con le auto blu e con la scorta per difendervi dalla rabbia dei cittadini che dite di rappresentare. Forse è il caso che facciate un esame di coscienza invece di fuggire tra i vicoli e ignorare la protesta.
In quest'ultimo tranquillo week end di vomito è successo un fatto straordinario. Di fronte a Montecitorio era assiepata una folla inferocita per l'ennesimo sberleffo del potere. Per l'inciucio conclamato, per il matrimonio osceno tra due amanti, il pdl e il pdmenoelle, che copulavano da vent'anni. Per la nomina di un ottuagenario spacciata come "gesto di responsabilità". L'estremo bacio della pantofola a un signore presente in Parlamento dal 1953 (un sessantennio, nozze di diamante con la politica) che cazzia i partiti come se lui non ne fosse la più alta e storica testimonianza. La Polizia, la Digos, i Carabinieri facevano barriera. Dalla porte principale del palazzo sono usciti i deputati e i senatori del MoVimento 5 Stelle per parlare con la gente, ascoltarla, dare delle risposte. Cittadini tra i cittadini. Crimi ha agito da Calmante Universale nuotando tra i presenti. La gente ha applaudito. I ragazzi del M5S si sono mescolati ai manifestanti senza alcun timore.
Nel mentre "Tom Tom" Gasparri mostrava il dito medio alla piazza in segno di riconciliazione, protetto da un nutrito numero di guardie del corpo, e arringava "Finisca la violenza di Grillo. Basta torniamo alla civiltà". Forse alludeva all'olio di ricino e al manganello. Il noto "economista" Giovanardi (così è stato etichettato dal Corrierone) ha avuto le visioni. Ha visto i fascisti "Chi contesta i rappresentanti del popolo (lui è stato "nominato" da Berlusconi grazie al Porcellum, non rappresenta nessuno, ndr), li insulta, li aggredisce è fascista. Del resto i deputati grillini ricordano i deputati fascisti che uscivano fuori sulla piazza a aizzare i manifestanti". L'esatto contrario della verità. I parlamentari del M5S hanno tranquillizzato gli animi di chi protestava contro l'ennesimo vaffanculo ricevuto dalla casta. Dovrebbero ringraziarli. Noi non abbiamo bisogno di una scorta, giriamo in tram, in autobus senza paura. Voi con le auto blu e con la scorta per difendervi dalla rabbia dei cittadini che dite di rappresentare. Forse è il caso che facciate un esame di coscienza invece di fuggire tra i vicoli e ignorare la protesta.
lunedì 22 aprile 2013
Napolitano grida: "Il re è nudo" e il re... applaude
Il presidente della maggioranza dei parlamentari, nel suo discorso seguito al giuramento, ha detto cose forti e giuste, condivisibili, ma anche cose non condivisibili e lontane dalla realtà d'un mondo in frenetico mutamento. Ma questo rilievo alla fin fine è cosa di poco conto. La cosa, invece, evidente e di maggior disgusto, per usare una parola forte, in quell'assemblea, che assisteva alla cerimonia, era l'improntitudine, la sconcia ipocrisia espressa più e più volte dai parlamentari con applausi sui temi della loro inettitudine, denunciata da Napolitano ripetutamente nel suo discorso. Queste elezioni non hanno segnato alcun cambiamento nel corpo parlamentare cooptato dalle segreterie dei partiti. E la stucchevole, seppure ridotta all'osso, cerimonia di oggi lo ha evidenziato ancora una volta. E vada un altro disperato tentativo, ma la soluzione sarebbe una, mandarli tutti a casa a fare i conti con un elettorato incazzato che non ne può più di loro, di questi personaggi senza vergogna. A casa! A lavorare!
domenica 21 aprile 2013
sabato 20 aprile 2013
Il presidente riciclato
PD, PDL e Monti ci hanno regalato per sette anni un nuovo vecchio presidente della Repubblica, un presidente riciclato. Sette anni di guai e tutto perché il PD ha rotto lo specchio dove rimirava e ammirava il suo ombelico. Un ottimo biscotto condiviso "castamente" con Berlusconi alla faccia di tutti.
Napolitano accetta, l'Italia come Budapest
Giorgio Napolitano ha accettato di essere parte del golpe della casta e dei poteri forti per minimizzare la perdita del partito democratico imploso. Festeggiamo l'evento con la foto ricordo.
Dichiarazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:
"Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta. Naturalmente, nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell'elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un'assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità".
Roma, 20 aprile 2013
Dichiarazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:
"Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta. Naturalmente, nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell'elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un'assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità".
Roma, 20 aprile 2013
Alle 15 il funerale della politica italiana?
Il Partito Democratico è morto. Ma c'è in atto un tentativo di trasformarlo in uno zombie, un morto vivente. Al compito è stato chiamato il grande sacerdote della casta e dei poteri forti, il Frankenstein che ha creato il mostro politico Mario Monti. In questo momento sul Tg democrat di Mentana, le truppe cammellate di Homer Simpson di Bettola e dello psiconano di Arcore stanno esaltando la più grande follia politica della Repubblica. Contenti loro, ma la gente? Ormai è guerra civile dichiarata dalla casta contro la gente italiana con un ennesimo tentativo di golpe. Possono mettere una pezza, ma non durerà. E dopo? Solo Grillo. Per mandarli a casa tutti, una volta per tutte.
venerdì 19 aprile 2013
Mortadella Democratica, no grazie!
Mortadella Democratica e Homer Simpson di Bettola sono stati sconfitti dal voto stesso del Partito democratico. Il congresso del Pd travestito da elezione del presidente della Repubblica ha avuto il suo risultato: Homer Simpson a casa! Subito! Rodotà presidente è il solo modo per uscirne ancora con un minimo di credibilità a sinistra. Ma forse è difficile ragionare per chi ha portato da tempo il cervello all'ammasso, anche se, anche per un morto vivente c'è sempre una possibilità di resurrezione.
giovedì 18 aprile 2013
Torna a casa, Homer Simpson!
All'oscenità con questo Partito democratico e con questo segretario, l'Homer Simpson di Bettola, non c'è limite. Tale è stato l'accordo Pd-Pdl-Lega sul nome di Marini: oscenità pura sublimata dall'accordo di casta sottotaciuto e sottointeso. Qualche tempo fa sui muri di Bettola, e forse ancora oggi la scritta è rimasta, si leggeva "Homer Simpson sindaco". Ecco, Bersani, l'Homer Simpson del Pd nazionale, perché non raccoglie una volta per tutte la proposta e non si toglie una volta per tutte dalle scatole? Perché non ritorna nella sua Bettola? Lì forse, ma la cosa non è certa, potrebbe avere un futuro. E mal che vada, in Val Nure ci sono molte possibilità di svago, molte ottime giornate passate, per dire, a raccogliere funghi. E poi si mangia bene e si beve bene. Che altro dalla vita? Torna a casa, dai retta finalmente, segretario Simpson! Magari, prima di andartene, restituiscimi i due euro che ho speso per votarti a suo tempo, quando ancora eri in gran spolvero il mago di Oz! Soldi buttati. Che delusione, Homer Simpson!
sabato 13 aprile 2013
Un mio intervento a "La radio ad occhi aperti" di RAI FVG
Segnalo la mia partecipazione alla trasmissione Rai, prodotta dalla Sede Rai di Trieste, La radio ad occhi aperti, andata in onda nella mattinata di venerdì mattina, 12 aprile 2013. La trasmissione, curata e condotta da Biancastella Zanini, presentava due libri di recente pubblicazione. Il mio intervento era nell'ambito della presentazione del libro Pedena. Storia e memorie dell'antica Diocesi istriana, del maestro e musicologo David Di Paoli Paulovich, edito dall’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste. Il libro è stato presentato il 23 marzo al centro culturale del Comune di Pedena; un evento organizzato dall’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste, in collaborazione con l’Unione Italiana di Fiume. Alla presentazione del volume, a cura di Denis Visintin e Marino Baldini, hanno preso parte, oltre all’autore, anche il Sindaco del Comune di Pedena, Gianni Francovic, il Parroco Antun Kurelovic ed il Presidente dell’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste, Lorenzo Rovis, che ha scritto la prefazione. Numerose le autorità presenti, politiche e della cultura, italiane e croate.
Il mio intervento nella trasmissione era relativo ai testi tratti dal mio libricino I sortilegi di Nonna Caterina. Briciole di credenze popolari nel villaggio di Lukezi, che raccoglie ricordi di mia madre, inseriti nel libro di Di Paoli Paulovich.
Il player incluso nel post permette di ascoltare l'intera trasmissione. L'immagine che lo accompagna è un disegno del brembiese Marco Cassetta, tratto da una cartolina degli anni trenta, che raffigura una veduta di Pedena, disegno che è stato usato per la copertina del mio primo libro di poesie, Parole, stampato dalle Grafiche Astra, a Secugnago, nel 1988.
Il mio intervento nella trasmissione era relativo ai testi tratti dal mio libricino I sortilegi di Nonna Caterina. Briciole di credenze popolari nel villaggio di Lukezi, che raccoglie ricordi di mia madre, inseriti nel libro di Di Paoli Paulovich.
Il player incluso nel post permette di ascoltare l'intera trasmissione. L'immagine che lo accompagna è un disegno del brembiese Marco Cassetta, tratto da una cartolina degli anni trenta, che raffigura una veduta di Pedena, disegno che è stato usato per la copertina del mio primo libro di poesie, Parole, stampato dalle Grafiche Astra, a Secugnago, nel 1988.
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giovedì 11 aprile 2013
Aspettando il nuovo sindaco di Lodi
Un paio di commenti sulle candidature a sindaco di Lodi. Curiosamente dopo aver "congelato" con un'istantanea nel video il momentaneo risultato del sondaggio, ieri c'è stata una escalation di preferenze taroccate e improbabili, quanto inutili, a Tadi, cosa che fa chiaramente capire l'inaffidabilità senza rimedio dei sondaggi online.
mercoledì 10 aprile 2013
Il Lodigiano verso il declino
Il testo dell'editoriale di Ferruccio Pallavera, direttore del quotidiano "Il Cittadino" di Lodi, di sabato e due annotazioni.
lunedì 8 aprile 2013
Ostaggi di uno smacchiatore di giaguari
Un commento sulla situazione di stallo nella formazione di un possibile nuovo governo.
venerdì 5 aprile 2013
Due lettere da lontano
L'avanguardia rivoluzionaria ha ancora una funzione? C'è chi ci crede ancora.
Gli strafalcioni urbanistici dell'insipienza amministrativa
Una lettera apparsa sulla homepage del sito del quotidiano Il Cittadino di Lodi evidenzia come si sia permesso senza necessità alcuna uno sviluppo edilizio di grandi dimensioni e la distruzione di territorio agricolo in Lodi.
La Cominetti in campo per la poltrona di Sindaco di Lodi
Parte la candidatura a sindaco di Lodi di Giuliana Cominetti, già vicesindaco della giunta di centrosinistra guidata da Lorenzo Guerini. La Cominetti, sostenuta da diverse formazioni, all'opposizione nel consiglio comunale uscente, competerà con il vincitore delle primarie del partito democratico Uggetti per la poltrona del Broletto.
giovedì 4 aprile 2013
Un messaggio esoterico di Grillo
Un commento sull'autotest pubblicato sul blog di Beppe Grillo per capire la genuinità del proprio voto al MoVimento 5 Stelle.
mercoledì 3 aprile 2013
Le stragi dimenticate nell'Italia post elettorale
Un articolo di Alessandro Dal Lago, apparso su il manifesto del 2 aprile 2013.
domenica 31 marzo 2013
L'ultima disillusione
Siamo all'ultima disillusione, arrivata questa volta dal capo dello stato. Come si sa, Napolitano ha chiesto a "due gruppi ristretti di personalità", di formulare su temi istituzionali e economico-sociali, "precise proposte programmatiche oggetto di condivisione" da parte delle forze politiche, in vista di un possibile governo. La formazione dei due gruppi, la scelta delle persone, lo scopo a ben leggere indefinito, non solo è cosa deludente, ma sta assumendo, a mente fredda, sempre più i contorni di una perdita di tempo. Meglio era la decisione di anticipare la scadenza di fine mandato di Napolitano e, dopo aver portato al Quirinale un presidente dai pieni poteri, magari una donna come la Bonino che, da brava massaia della politica, facesse finalmente prendere aria nuova con le pulizie di primavera quelle stanze liberandole dalla muffa che vegeta anche in quel palazzo, lo scioglimento delle Camere ed il ritorno al voto a giugno-luglio con una nuova legge elettorale, che il Parlamento, se reso funzionante avrebbe tutto il tempo di approvare con la volontà di tutti. E invece no. L'Italia è sempre più una barchetta che naviga in un mare di merda.
(Disegno di Mario Gazzola)
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venerdì 29 marzo 2013
Bersani al capolinea
Sul naufragio del conferimento del pre-incarico, volutamente dato in tale forma, a Bersani, il segretario del Pd dimostratosi alla fine solo uno zombie della vecchia politica lontano anni luce dal quella volontà di cambiamento tanto sbandierata a parole, forse il commento più vicino all'idem sentire di chi ha ancora del buon senso sono queste parole di Angelino Alfano: "Il tentativo del Pd di scaricare su altri responsabilità che sono tutte e solo sue è un' ulteriore prova della mancanza di visione e di sensibilità all'interesse nazionale di Bersani, del suo partito e dei suoi alleati... A questo punto la responsabilità ricade unicamente e storicamente sul Pd". Il suo elettorato tradizionale, particolarmente il suo zoccolo duro, dovrebbe svegliarsi finalmente dalla trance in cui è caduto e rendersi conto che il partito, quel partito in cui crede tuttora, è morto con Berlinguer.
Qualunque sia la decisione domani di Napolitano, Bersani ormai è salito sulla barca che lo porta al suo inesorabile destino politico. Requiem.
Qualunque sia la decisione domani di Napolitano, Bersani ormai è salito sulla barca che lo porta al suo inesorabile destino politico. Requiem.
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lunedì 25 marzo 2013
Rosy Bindi e il suo "A mia insaputa"
Dal blog di Beppe Grillo: "L'utilità di una forza fuori del sistema in Parlamento si è palesata sin dalla prima settimana di insediamento. Il MoVimento 5 stelle ha rivelato l'esistenza di una delibera parlamentare, secondo la quale è obbligatorio da parte dei nuovi gruppi parlamentari, assumere personale che già ha prestato servizio per i partiti. Laura Castelli del M5S ha rivelato che i gruppi parlamentari devono destinare il 55% del budget, a loro destinato per l'assunzione di collaboratori, alla scelta di persone contenute in due elenchi nei quali vi è l'indicazione solo del nome e cognome, mancando, molte volte anche indicazione del loro curriculum vitae. La Castelli rivela che "si tratta di ex dipendenti di partito, che qualcuno vuole che ritornino in Parlamento". La delibera è stata adottata dalla Camera lo scorso dicembre e obbliga i gruppi parlamentari ad assumere queste persone senza concorso. Martina Proietti ha realizzato una inchiesta per la trasmissione "L'ultima parola" intervistando Rosy Bindi (Pd), che all'epoca era all'ufficio della Presidenza della Camera. "Non ho visto mai nulla, chieda ai questori" - risponde irritata il deputato Pd - "Se uno non vuol parlare, non parla perché le ho già risposto. Io non ho mai visto questa delibera, frutto dell'opera dei questori. A noi non è mai arrivato niente!" (Segnalazione da net1news)
domenica 24 marzo 2013
Orde di trolls democrat spammano Grillo ma anche la rete
Come dar torto a Grillo che nel suo blog oggi scrive: Da mesi orde di trolls, di fake, di multinick scrivono con regolarità dai due ai tremila commenti al giorno sul blog. Qualcuno evidentemente li paga per spammare dalla mattina alla sera. Questi schizzi di merda digitali si possono suddividere in alcune grandi categorie. Quella degli "appellanti" per la governabilità per il bene del Paese, del "votaBersani, votaBersani", o del "votaGrasso, votaGrasso" (l'unico procuratore antimafia estimatore di Berlusconi). Quella dei "divisori", venuti per separare ciò che per loro è oscenamente unito, che chiedono a Grillo di mollare Casaleggio, al M5S di mollare Grillo e a tutti gli elettori del M5S di mollare il M5S per passare al sol dell'avvenire delle notti polari del pdmenoelle. Quindi arrivano, di solito nel tardo pomeriggio, i cosiddetti "ex", "Grillo ti ho votato ma dopo che sei passato con il rosso con sprezzo delle istituzioni non ti voto più", oppure "Beppe, ti ho seguito dal primo Vday, ma il tuo autista, si legge in giro, è un narcotrafficante. Addio al mio voto". Gli "ex" si presentano anche con tutta la famiglia e persino con gli amici "Grillo, siamo un un gruppo di tuoi estimatori, io, mia moglie, le nostre due figlie e i loro fidanzati. Non ci rispecchiamo più nel tuo comportamento antidemocratico. Il voto la prossima volta lo daremo al pdmenoelle che è più serio". Non mancano gli "accusatori" che si attaccano alle fortune che io e Casaleggio staremmo accumulando alle spalle del M5S "Chi prende i soldi del gruppo di comunicazione? Eh? Chi li prende? Trasparenza! Chiediamo trasparenza. Siete peggio di Berlusconi. E pensare che avevo convinto mio padre a darvi il voto, mai più". "Lo fate per gli ads e per gli ebook, a voi non ve ne frega un cazzo della democrazia". Ci sono poi i "critici di giornata" che arrivano in massa come le locuste. Qualunque cosa tu abbia appena detto o fatto viene ferocemente attaccata, spesso con lunghe e articolate argomentazioni di 2.000 caratteri. Da questa brodaglia i telegiornali e i talk show colgono fior da fiore, con lerci e studiati "copia e incolla" per spiegare che Grillo è un eversivo, che il MoVimento 5 Stelle è spaccato. Di solito partono così "Il MoVimento 5 Stelle si divide sulla linea Grillo, ecco i commenti dal blog". Dato che nel blog chiunque può commentare questo non vuol dire nulla. Prima vomitano i commenti sul blog e poi li rivomitano nelle televisioni.
Due "nominati" i presidenti delle Camere
Ha scritto Beppe Grillo sul blog ieri: Laura Boldrini e Piero Grasso sono celebrati dai giornaloni e dai partiti come le effigi del cambiamento, il segno del rinnovamento, l'espressione della società civile (dando così implicitamente per scontato la società civile non sia mai stata rappresentata). In realtà sono la più moderna manifestazione della partitocrazia. Foglie di fico: brave persone accuratamente selezionate per coprire personaggi che sanno benissimo di essere impresentabili, ma che in questo modo continuano a sopravvivere. Né la Boldrini né Grasso hanno partecipato alle Buffonarie del pdmenoelle, ma sono stati nominati e inseriti nelle liste direttamente dai rispettivi capi Vendola e Bersani. Né la Boldrini né Grasso sono stati democraticamente scelti per il loro attuale ruolo istituzionale attraverso votazione del gruppo parlamentare di appartenenza, come avvenuto per i candidati presidenti del M5S, ma ri-nominati da Bersani. Nella democrazia bersaniana non servono votazioni, basta nominare le "persone giuste" e farle ratificare dall'assemblea per acclamazione. Porcellum style. "L'assemblea ha accolto la proposta con degli applausi all'annuncio dei nomi.". Togliattiane reminiscenze.
Non basta un pallone per fare una partita
Pierluigi Bersani, sperduto nel suo solipsismo, non riesce a comprendere che non basta un pallone, regalato dallo zoccolo duro figlio della disinformazione fatta regime, a fare una partita di calcio. A maggior ragione la sua evidente inadeguatezza al ruolo che Napolitano è stato costretto ad assegnargli viste le circostanze, rende cocente la delusione per le speranze sollevate al tempo - sembra anni fa - delle primarie dal partito democratico, e bruciate subito per l'incapacità di coltivarle o semplicemente - ed è forse la realtà vera - perché usate come specchietto per ingenue allodole col fine di conservare un apparato di dinosauri già estinti. Purtroppo, ancora una volta, pagheremo noi le idiozie "democratiche" d'un partito zombie, morto con Berlinguer.
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sabato 23 marzo 2013
Bighellonando alla ricerca del voto perduto
Da Repubblica online: Nel pomeriggio il leader democratico ha incontrato anche lo scrittore Roberto Saviano ed ha garantito che, se il suo governo si farà, si faranno "subito misure per la legalità". "Un incontro assolutamente prezioso e illuminante - ha poi spiegato Bersani in un comunicato - che mi ha offerto un vero contributo per un immediato programma di interventi sui temi della lotta alle mafie. Voglio aggiungere che ritengo una vergogna per il nostro Paese che un protagonista della battaglia civica e della legalità debba vivere e spostarsi per ragioni di sicurezza, costantemente scortato da carabinieri. È tempo che le coscienze anche del nostro Paese e in primo luogo le istituzioni si ribellino a questo stato di cose". Fantastico! Saviano sarà una pedina fondamentale per trovare una maggioranza al Senato! Ma per favore!
venerdì 22 marzo 2013
Una grande sberla a Bersani
Abbiamo visto in streaming o per televisione l'accadimento in diretta. Questo lo stringato comunicato stampa del Quirinale: Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questo pomeriggio, al Palazzo del Quirinale, l'onorevole dottor Pier Luigi Bersani, al quale ha conferito l'incarico di verificare l'esistenza di un sostegno parlamentare certo, che consenta la formazione del Governo. Il Capo dello Stato ha invitato l'onorevole Bersani a riferire appena possibile. Auguri, per dire.
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Paolo Ferrero sulla crisi Cipro-Ue
Lanfranco Palazzolo ha intervistato, il 21 marzo per Radio Radicale, il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, sulla questione drammatica della crisi che ha coinvolto Cipro ed il tentativo pericolosissimo quanto "osceno" della Merkel-Europa di far pagare alla popolazione, attraverso un prelievo sui conti correnti, il salvataggio delle banche private. Ferrero compie nella sua intervista una lucida disamina sul da farsi.
Laura Pietrantoni, una buona scelta del M5S
Leggo sul quotidiano Il Cittadino di oggi che il Movimento 5 Stelle ha proposto per le elezioni comunali di Lodi la candidatura tra gli altri di Laura Pietrantoni, presidente dell'associazione Musicarte. Laura Pietrantoni, musicologa, è diplomata in pianoforte al Conservatorio di Piacenza e laureata in musicologia alla scuola di Paleografia e Filologia musicale di Cremona. Mi sembra davvero un buon candidato.
giovedì 21 marzo 2013
Siamo alla guerra psicologica dei cretini?
Ci siamo. I due blogger cui Grillo ha affidato il compito di coordinare e organizzare la comunicazione del parlamentari 5Stelle sono due "strumenti" ritenuti "pericolosi" da chi non vuole prendere atto della novità che, volenti o nolenti, ci troviamo in una nuova epoca rivoluzionaria dove ogni certezza passata è definitivamente crollata. E non solo in politica. E, dunque, per loro vanno "spuntati". È quanto ci racconta il video di Claudio Messora che prende il suo caso personale come un'evidenza dell'imbecillità umana che prospera ovunque. Pericolosi, dicevo, perché ritenuti in grado di fornire uno scudo contro gli squali della politica. Ma ormai sembra pienamente dimostrato che Crimi e Lombardi se la sanno cavare da soli molto bene. Del resto oggi sul blog di Grillo è apparso questo comunicato: Il MoVimento 5 Stelle in Parlamento ha come unici portavoce i capigruppo di Camera e Senato. A loro supporto vi saranno due strutture di comunicazione coordinate da due responsabili il cui compito sarà di sviluppare l'interazione con i cittadini e promuovere le iniziative dei parlamentari del M5S in Rete e attraverso i canali tradizionali. I due responsabili non hanno quindi, né avranno, funzioni di portavoce.
Andare oltre le belle parole
Ieri Beppe Grillo ha postato sul suo blog la verità vera sul "bel gesto" dei due presidenti imposti dal Pd rispettivamente alla Camera e al Senato. "Boldrini e Grasso si riducono stipendio del 30%" titola Repubblica. Bene, ma quale stipendio? Si tratta di quello da parlamentare o dell'indennità aggiuntiva per i presidenti di Camera e Senato? Non è spiegato, ma è un dettaglio importante che i cittadini devono conoscere. Il M5S rifiuta in toto le indennità di carica: Antonio Venturino, 5 stelle eletto in Sicilia, ha rinunciato ai 3.244,22 euro al mese e all'auto blu che gli sarebbero spettati in quanto vice presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana. Boldrini e Grasso possono rinunciare all'indennità di carica e dimezzarsi l'indennità da parlamentare, come dei veri cittadini a 5 Stelle, ed essere d'esempio a tutti i parlamentari. Nella nota congiunta rilasciata dai due presidenti dopo un incontro si legge: "Nell'incontro si è convenuto di proporre misure riguardanti il trattamento economico complessivo dei parlamentari, che saranno in concreto definite una volta costituito l'Ufficio di Presidenza, con l'obiettivo di realizzare un risparmio tra il trenta e il cinquanta per cento della relativa spesa.". Una proposta c'è già ed è molto semplice: 5 mila euro lordi mensili invece di 11.283 euro lordi, rinuncia all'assegno di solidarietà e obbligo di giustificare, rendicontare e pubblicare ogni spesa rimborsata. I cittadini portavoce del M5S in Parlamento l'hanno già fatto. Se Boldrini e Grasso proponessero questa misura il risparmio annuale sarebbe di circa 70 milioni.
Grasso ieri ha detto di “non essere una foglia di fico, ma una quercia che si è già messa al lavoro”. Può dimostrarlo: chieda a tutti i partiti, insieme alla presidente Boldrini, di rinunciare ai rimborsi elettorali previsti per questa legislatura. Un atto di giustizia nei confronti del popolo italiano che si sentirebbe finalmente rappresentato da due delle istituzioni massime della Repubblica. I partiti non possono farlo, ma voi siete stati scelti in quanto vi dichiarate estranei al sistema. "Fatelo voi!", come ha urlato Dario Fo dal palco dello Tsunami Tour ai 100.000 di Milano. Boldrini, Grasso, assumetevi la responsabilità che il vostro ruolo impone, chiedete il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari e la rinuncia dei rimborsi elettorali.
Ripropongo l'osservazione di Grillo, perché, nonostante la polemica che pure ha trovato spazio nei media, permane, come ho constatato oggi, la disinformazione nelle persone "informate", figurarsi in quelle che informate sono poco o per nulla.
Grasso ieri ha detto di “non essere una foglia di fico, ma una quercia che si è già messa al lavoro”. Può dimostrarlo: chieda a tutti i partiti, insieme alla presidente Boldrini, di rinunciare ai rimborsi elettorali previsti per questa legislatura. Un atto di giustizia nei confronti del popolo italiano che si sentirebbe finalmente rappresentato da due delle istituzioni massime della Repubblica. I partiti non possono farlo, ma voi siete stati scelti in quanto vi dichiarate estranei al sistema. "Fatelo voi!", come ha urlato Dario Fo dal palco dello Tsunami Tour ai 100.000 di Milano. Boldrini, Grasso, assumetevi la responsabilità che il vostro ruolo impone, chiedete il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari e la rinuncia dei rimborsi elettorali.
Ripropongo l'osservazione di Grillo, perché, nonostante la polemica che pure ha trovato spazio nei media, permane, come ho constatato oggi, la disinformazione nelle persone "informate", figurarsi in quelle che informate sono poco o per nulla.
mercoledì 20 marzo 2013
Sofferenze bancarie. Intervista a Angelo De Mattia
Stefano Imbruglia per Radio Radicale ha intervistato il 19 marzo Angelo De Mattia sulle sofferenze bancarie. Angelo De Mattia - ex direttore centrale della Banca d'Italia - parla delle sofferenze bancarie, che ammontano secondo una stima di dicembre 2012 della Banca d'Italia a 125 miliardi di euro, e prospetta la soluzione di far confluire una parte della sofferenze in una bad bank per permettere alle banche di finanziare l'economia.
domenica 17 marzo 2013
Intervista a Pino Pisicchio
Lanfranco Palazzolo ha intervistato per Radio Radicale sulla presidenza della Camera dei deputati, data dal Pd a Laura Boldrini, indipendente eletta nelle liste di Sel di Vendola, Pino Pisicchio.
venerdì 8 marzo 2013
Radio Piazza Live. Informazione e controinformazione
Riprendo le mie scritture e segnalazioni quotidiane, informando chi segue le mie annotazioni, che il servizio del blog Fatti e Parole, Radio Piazza ha da qualche giorno un nuovo modo di comunicare, la diretta streaming. Questa modalità, che ancora per qualche giorno effettuerà trasmissioni web di test della funzionalità, avrà la valenza di uno strumento di informazione e controinformazione immediato su temi nazionali, ma soprattutto su questioni e problematiche lodigiane e locali. La diretta streaming sarà anche ascoltabile, oltre che da questo blog, anche dalla pagina web del "Bar della Nuvoletta". Segnalo infine che tra i blog del "Bar" c'è una new entry, il blog "Basta un clic" curato da Mario Gazzola e Enrico Ghini.
lunedì 4 marzo 2013
Conferenza stampa di Alfano sul risultato in Sicilia
La conferenza stampa del Segretario Nazionale del PDL, Angelino Alfano per esaminare il risultato elettorale ottenuto in Sicilia in occasione delle elezioni del 24-25 Febbraio, che si è svolta oggi a Palermo. Intervengono: Dore Misuraca, coordinatore regionale del Pdl della Sicilia, Giuseppe Castiglione, coordinatore regionale del Pdl della Sicilia, Saverio Romano, segretario nazionale del Pid - Cantiere popolare, Renato Schifani, presidente del Senato della Repubblica, Pdl, Angelino Alfano, deputato e segretario politico nazionale del Pdl. Alle domande dei giornalisti, rispondono Renato Schifani e Angelino Alfano.
Stampa e regime del 4 marzo, di Massimo Bordin
Stampa e regime di oggi, l'odierna rassegna stampa di Radio Radicale, curata da Massimo Bordin. Al centro dell'attenzione delle principali testate nazionali le problematiche sulla formazione di un nuovo governo possibile dopo le elezioni politiche che hanno visto il trionfo del Movimento 5 Stelle, il successo di un rinato Berlusconi e il pesante tonfo di Bersani e del suo partito, che, bocciato anche da una parte dei suoi elettori (4 milioni), si porta a casa grazie al Porcellum, sì, la Camera, ma non ha i numeri per governare al Senato.
domenica 3 marzo 2013
Stampa e regime del 3 marzo. Marco Cappato
L'odierna rassegna stampa dei quotidiani nazionali di Radio Radicale. Alla domenica la rubrica Stampa e regime è generalmente curata da Marco Cappato. Al centro dell'attenzione delle diverse testate è sempre la situazione politica generata dal voto alle politiche.
Rassegna stampa vaticana di domenica 3 marzo
Nella clip audio la domenicale rassegna stampa vaticana curata per Radio Radicale da Giuseppe Di Leo. È la prima puntata di sede vacante. L'attenzione sull'arrivo dei cardinali per il conclave e la sua preparazione alla luce della situazione interna della Chiesa di Roma.
sabato 2 marzo 2013
La conferenza stampa del 26 febbraio di Bersani
La conferenza stampa del segretario nazionale del Partito democratico Pierluigi Bersani sull'esito del voto alle elezioni politiche, tenuta a Roma il 26 febbraio 2013. Nella conferenza stampa Bersani riconosce la non vittoria del suo partito, che stanti le prospettive delineate dalle primarie costituisce una pesante reale sconfitta.
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