martedì 21 maggio 2013

Diritti Siae di Beppe Grillo

Sinceramente. Pensavo che a nessuno potesse venire in mente di imporre su un comizio il balzello Siae. Di coglionate se ne sentono tutti i giorni.  Giorgio Assumma, ex presidente Siae, spiegava seriamente (so che è incredibile, ma è Siae), all'agenzia Adnkronos a fine febbraio che ''in teoria anche un comizio politico potrebbe essere considerato un'opera d'ingegno'', aggiungendo che ''è un caso che non è mai stato sollevato ma potrebbe essere oggetto di valutazione da parte degli studiosi o della magistratura. Un'opera d'ingegno, infatti, non è solo musica, poesia o narrativa ma anche esposizione di idee e opinioni, purché eseguite con una forma espressiva che susciti reazioni estetiche''. Il sublime pervasivo, insomma. Questione di money. Non importa se il concetto sia vago da definire, o il giudizio sulle reazioni della folla arringata sia quanto meno arduo: squadracce fasciste che dopo un comizio distribuivano olio di ricino, per stare sul soft, a qualche dissidente, erano estetica pura? Futurismo? Esagerazione, dite?
È la stessa agenzia stampa che ci tranquillizza, aggiungendo: per il giurista in materia di proprietà letteraria e artistica, "Grillo, ad esempio, potrebbe dire: questo comizio non può essere riprodotto da altri nelle forme in cui lo attuo, senza il mio consenso". Ma "poiché il comizio è oggetto di una percezione pubblica da parte dei presenti - prosegue l'esperto - il diritto d'informazione dà la libertà di riprodurre il contenuto del comizio, o brani dello stesso, purché se ne indichi la paternità, di Grillo o di altro autore''.
Adnkronos aggiungeva ancora che alla Siae Grillo è iscritto dal 1977: "il leader del Movimento 5 Stelle è nella categoria autore Dor (drammaturgia, operetta e radiotelevisione) della Società italiana degli autori ed editori. Nel 2007 era nella fascia d, quella comprendente autori che guadagnavano tra gli 80 e i 200.000 euro annui. Negli ultimi anni, con l'impegno in politica, ha smesso di fare spettacoli pubblici e ora le sue royalty sono legate a vecchie produzioni".
Secondo l'ex presidente Siae, Grillo non deve pagare corrispettivi per i comizi che tiene, in quanto sono catalogati come eventi politici. Sarà così?
Già un articolo del 23 maggio 2012 su Il Secolo XIX dava notizia che il M5S di Genova, pubblicando il proprio bilancio sul blog di Grillo, aveva evidenziato 255 euro pagati alla Siae per il comizio-show del comico genovese del 15 aprile di quell'anno in piazza San Lorenzo. Oggi su Facebook, Andrea Ferrari, pd affidabile che era nella giunta lodigiana di Guerini, ha scritto: "La cosa che ho scoperto questa mattina mi ha lasciato davvero allibito: gli organizzatori (M5S) hanno pagato € 270 di SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) per i diritti di Beppe Grillo per il comizio/spettacolo di oggi pomeriggio.  Cioè soldi che alla fine torneranno a Grillo in quanto autore dei testi...". Ferrari, poi si chiede, se tanto dà tanto, quanto di balzello Siae sia stato pagato dagli organizzatori per il comizio spettacolo di Roma che ha chiuso la campagna elettorale.
Movimento 5 Stelle, insomma, o Movimento 5 Siae? Curioso il manifesto pubblicato dai 5 Stelle valdostani lo scorso anno:

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