Il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, risponde infatti su un'eventuale manovra aggiuntiva qualora il pd vincesse le elezioni per riparare il buco di bilancio di 7 miliardi lasciato a suo dire da Mario Monti. "Non faremo manovre aggiuntive, discuteremo con l'Unione Europea considerata la recessione in corso il modo per affrontare le spese e le minori entrare a partire dalla cassa integrazione in deroga, al credito d'imposta del 50 per cento per le ristrutturazioni edilizie, al finanziamento delle missioni internazionali. La commissione mi sembra più compresiva dell'impatto sull'economia reale. Credo che potremo dialogare e trovare una soluzione per coprire questi interventi che non implichi nuove manovre". Per Fassinia, il rigore non solo non ha creato occupazione ma "ha creato anche una crescita del debito pubblico. Va modificata la politica economica a livello europeo se si vuol fare qualcosa per la disoccupazione, bisogna aumentare la domanda, se non la facciamo ripartire di investimenti e consumi, l'economia non riprende e l'occupazione non riprende".
Per il responsabile economico Pd, poi, la riforma del mercato del lavoro di Elsa Fornero "va cambiata per i contratti precari. La soluzione individuata non va bene in assoluto a sindacati e imprese. Aumentare il costo del lavoro precario in un momento di difficoltà per le imprese vuol dire trasformare contratti precari in contratti precarissimi o contratti in nero. Noi vogliamo ridurre il costo del lavoro stabile. Va migliorata per l'indennità di disoccupazione perché i contratti precari sono rimasti fuori, va integrata sulle politiche attive per il lavoro che doveva essere l'oggetto principale, ma una volta che si è toccato il punto dell'articolo 18 tutto l'interesse riformista è venuto meno. L'obiettivo era solo quello di favorire il licenziamento dei lavoratori". Alla domanda perché il Pd non abbia candidato la Fornero: "La Fornero è stata abbastanza silenziata forse anche immeritatamente".
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